Il coronavirus potrebbe costare a Trump le elezioni. La previsione

Marco Ciotola

28/02/2020

Lo ritiene Goldman Sachs, che avverte Wall Street: “Troppi riflettori accesi sulle debolezze del tycoon”

Il coronavirus potrebbe costare a Trump le elezioni. La previsione

Il coronavirus potrebbe costare a Trump le elezioni. La previsione è targata Goldman Sachs, che fa notare come l’attenzione internazionale sull’epidemia in corso abbia messo in luce tutte le debolezze del Presidente USA, o almeno tutte quelle a lui anche solo in parte riconducibili in un momento di emergenza simile.

Si pensi - argomenta Goldman - agli scivoloni di Wall Street, o al riflettore improvvisamente acceso sul sistema sanitario americano e tutte le sue possibili falle.

Per questi e altri motivi, la potenziale ricaduta politica del coronavirus aggiunge un ulteriore e non secondario fattore di incertezza sullo scenario geo-politico globale:

“Se l’epidemia di coronavirus si mostrerà in grado di influenzare materialmente la crescita economica degli Stati Uniti, potrebbero aumentare le probabilità di vittoria democratica nelle elezioni del 2020”,

si legge nel più recente report targato Goldman Sachs, pubblicato appena 24 ore fa.

Il coronavirus potrebbe costare a Trump le elezioni

Non è difficile da immaginare che un’economia in rallentamento possa infliggere un colpo molto duro alla candidatura di un presidente in carica. Successe nel 1992, quando Bill Clinton ebbe la meglio sul presidente uscente George Bush senior.

In particolare, Goldman Sachs osserva come la crescita del secondo trimestre di un anno elettorale si sia sempre mostrata un fattore in grado di predire l’esito delle urne. In questo senso, il coronavirus potrebbe innescare un forte rallentamento economico o addirittura una recessione.

Il capo economista di Moody’s Analytics, Mark Zandi, vede probabilità del 40% di una recessione negli Stati Uniti nella prima metà del 2020, rispetto al 20% prefigurato in precedenza.

Anche l’ex numero uno della Federal Reserve, Janet Yellen, ha riconosciuto che le prospettive per l’economia americana si stanno decisamente oscurando.
I timori del coronavirus stanno tormentando i mercati finanziari, con imponenti sell-off a seguito della conferma del caso di contagio americano “di origine sconosciuta”.

I timori di una recessione hanno portato lo S&P 500 a una scivolata del 9% questa settimana: rappresenta il peggior calo percentuale nei 7 giorni dalla crisi finanziaria del 2008. Ad aggravare ulteriormente lo scenario, il prezzo del petrolio che impatta in un mercato ribassista e i Treasury a 10 anni a livelli minimi.

L’indice CNN Business Fear & Greed registra “estrema paura”, contro il “neutral” di appena una settimana fa, confermando la tendenza di una larga fetta di investitori a reagire in modo eccessivo, quasi di pancia, vendendo prima e chiedendo approfondimenti solo a posteriori.

Una sconfitta di Trump sarebbe uno shock per molti a Wall Street, solo fino a pochi giorni fa confortati dalle parole rassicuranti del tycoon durante il discorso in Senato. In quell’occasione - quasi paradossale se vista ora - il Presidente ha parlato di “boom economico senza precedenti” e “incredibili aumenti salariali per gli operai”.

Il quadro dipinto dal tycoon fa letteralmente a pugni con quanto osservato durante gli ultimi giorni, dando vita a discrepanze che potrebbero condurre verso risvolti elettorali inaspettati.

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