Coprifuoco fino al 31 luglio: è una possibilità, non una certezza. Draghi annuncia una nuova valutazione a metà maggio, con la possibilità di prendere nuove decisioni prima della scadenza naturale dell’ultimo Decreto.
Il nuovo Decreto riaperture non interviene sul coprifuoco come invece si sperava: resta la limitazione per gli spostamenti non necessari dopo le 22:00. Una notizia accolta con molte polemiche sui social, vista la possibilità - e non la certezza - che il coprifuoco alle 22:00 possa resistere fino al 31 luglio 2021.
Tra coloro che si sono scagliati contro la decisione del Governo Draghi di mantenere il coprifuoco alle 22:00 c’è anche Matteo Salvini, tant’è che la Lega non ha firmato il Decreto riaperture decidendo di astenersi.
In questo contesto non vogliamo soffermarci sui meriti di questa decisione, semplicemente vogliamo fare chiarezza su un aspetto visto che in queste ore ci è capitato di leggere molti titoli in cui si parla di conferma del coprifuoco fino al 31 luglio. C’è già chi si preannuncia un’estate molto diversa dalle precedenti, con limitazioni importanti per la movida; ma sarà davvero così?
Coprifuoco fino al 31 luglio 2021: facciamo chiarezza
Effettivamente il nuovo Decreto riaperture conferma molte delle attuali restrizioni fino al 31 luglio 2021. E tra queste c’è anche il coprifuoco, per il quale il Governo Draghi ha preferito non prendere una decisione adesso - come invece è stato, ad esempio, per la ripresa delle attività di piscine e palestre - ma di attendere per poter valutare l’effetto del programma delle riaperture sulla curva dei contagi.
Per questo motivo in Consiglio dei Ministri non è passata alcuna delle richieste di rivedere il coprifuoco: sembra, infatti, che Draghi si sia opposto sia alla richiesta di prevedere fin da adesso una data per la cancellazione di questa misura, sia a quella di spostare la lancetta avanti di un’ora, mettendo il coprifuoco dalle 23.
In questo modo si sarebbe permesso alle attività di ristorazione, alle quali viene concesso di riaprire anche a cena ma solo se vi è la possibilità di mettere tavoli all’aperto, di lavorare con più calma vista la difficoltà a concludere il servizio per le 22.
Ma attenzione: questo non significa che certamente il coprifuoco resisterà fino al 31 luglio. Già nella telefonata che ha avuto con Salvini nella giornata di ieri, poco prima dell’inizio del Consiglio dei Ministri, il premier ha spiegato al leader della Lega che qualsiasi misura potrà essere rivista prima della scadenza naturale del Decreto riaperture, come tra l’altro è già avvenuto con il ritorno delle zone gialle in Italia prima del 1° maggio 2021 (come invece doveva essere da programma).
Semplicemente, per il momento il Consiglio dei Ministri ha scelto la strada della prudenza, preferendo aspettare ulteriori dati su contagi e vaccinazioni. Solo dopo aver verificato che le riaperture di questi giorni non provocheranno un’impennata della curva, allora si valuterà quando cancellare il coprifuoco.
Nel dettaglio, Draghi ha fissato come data la metà di maggio per poter effettuare una nuova valutazione: se i numeri lo concederanno, allora sì che verrà presa una decisione sul coprifuoco.
Per il momento - anche per chiari motivi politici visto che una decisione sul coprifuoco diversa da quella presa in cabina di regia la scorsa settimana avrebbe significato una vittoria di Matteo Salvini, creando un precedente pericoloso nel Governo - Draghi ha scelto la via della prudenza ma ad oggi è troppo presto per parlare di coprifuoco certamente confermato fino al 31 luglio.
Lo stesso Decreto riaperture, d’altronde, prevede questa possibilità: si legge, infatti, che quanto deciso dal nuovo provvedimento potrà comunque essere modificato con successive deliberazioni.
Coprifuoco: fino a quando?
Per il momento, quindi, sappiamo che il coprifuoco resterà fino al 31 luglio ma - e questo è importante sottolinearlo - solo salvo differente decisione da parte del Consiglio dei Ministri.
Decisione che Mario Draghi ha già anticipato che ci sarà, annunciando di fatto un nuovo decreto con il quale potrebbero essere autorizzate nuove aperture oltre a quelle già previste dal provvedimento che entrerà in vigore il 26 aprile, ma solo se nel frattempo verrà confermato l’andamento al ribasso dei contagi e la campagna vaccinazioni avrà raggiunto un numero considerevoli di italiani.
E questo vale anche per lo scenario negativo: se le prime riaperture dovessero comportare un’impennata dei contagi, non è da escludere un nuovo decreto che vada ad introdurre delle nuove restrizioni.
Insomma, ad oggi è inutile parlare di coprifuoco al 31 luglio; è più corretto dire che questo per il momento è stato riconfermato per un periodo che dipenderà dall’evoluzione dalla pandemia. Potrebbe essere il 31 luglio, prima o persino dopo.
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