Coronavirus: quale impatto sull’economia cinese? Un’analisi delle conseguenze economiche del virus che sta mettendo in allarme tutto il mondo
Coronavirus ancora sotto osservazione: 56 morti, 2.000 contagiati, città bloccate e primi sospetti di contagio anche in Europa, con un caso sotto osservazione a Vienna. Questo è il bilancio aggiornato a domenica 26 gennaio. Numeri preoccupanti, che sottolineano l’emergenza in corso e l’allerta ormai diffusa in tutto il mondo.
Lo stesso Presidente cinese Xi Jinping ha parlato di situazione grave e dell’importanza di mettere al sicuro le persone. La vicenda del coronavirus sta sconvolgendo tutti gli equilibri della Cina. Inevitabili appaiono, quindi, le conseguenze a livello economico.
In un momento topico per il Dragone, alle prese con gli effetti della tregua commerciale con gli USA, l’emergenza sanitaria potrebbe davvero lasciare segni rilevanti in termini economici. Il coronavirus rallenterà la ripresa dell’economia cinese?
Coronavirus ed effetti economici: cosa sta succedendo in Cina?
Il ministero dell’Agricoltura cinese ha appena emanato una nota per vietare allevamento, trasporto e commercio di tutti gli animali. Una decisione drastica che si aggiunge al blocco di di tutti i trasporti pubblici a lunga percorrenza a Wuhan, Pechino, Tianjin, Xi’an e nella provincia di Shandong.
Intanto, Disney Resort di Shanghai ha chiuso; i casinò a Macao potrebbero smettere le loro attività a breve; Mcdonald’s e Starbucks hanno interrotto i servizi di vendita in diverse città della regione Hubei; il gruppo PSA ha evacuato il suo staff a Wuhan. A chiudere sono stati anche diversi negozi H&M e Ikea.
Ad impattare maggiormente sulle attività economiche cinesi sono soprattutto i blocchi nei trasporti e, quindi, nello spostamento delle persone. In vista del Capodanno lunare, infatti, si attendevano movimenti importanti in termini di cittadini e, naturalmente, di affari.
Evidente, infatti, è stato il ribasso del fine settimana nella Borsa di Shanghai dei titoli legati a consumi, compagnie aeree e viaggi.
La sola città di Wuhan, per esempio, è un hub importante. Di circa 2.000 città cinesi con fabbriche e altre strutture, la città è al 13 ° posto, con circa 500 strutture secondo la classifica di Bloomberg.
Le società con sede negli Stati Uniti hanno 44 stabilimenti lì, e quelle europee circa 40. Molte fabbriche si trovano nel settore automobilistico e dei trasporti, e grandi nomi includono PepsiCo Inc. e Siemens AG.
Con il business bloccato in questi giorni fino a data non ancora certa, la perdita in termini economici, commerciali e di affari sarà importante per la Cina e per le aziende stesse.
Quali prospettive per l’economia cinese?
Se è quasi certo che il coronavirus impatterà sull’intero sistema economico cinese, non è ancora chiaro quantificare perdite e danni. Al momento, il FMI resta cauto, pur stimando una possibile ricaduta al ribasso sul ritmo di crescita del 3,3% previsto per quest’anno in Cina.
La National Australia Bank ha ipotizzato una perdita di almeno un punto del Pil cinese già nel primo trimestre. Standard & Poor’s, invece, ha sottolineato che la diminuzione del Prodotto Interno Lordo potrebbe arrivare all’1,2%.
Molto dipenderà dalla contrazione delle spese dei cinesi per trasporti e divertimenti in luoghi pubblici. Se ci sarà un ribasso del 10%, le conseguenze sull’intera economia della grande nazione saranno evidenti.
Con minore domanda nei consumi, anche gli equilibri commerciali delle altre nazioni potrebbero risentirne, con evidenti perdite di quote. Il coronavirus, quindi, ha messo in allerta il mondo per più di una ragione: sicurezza sanitaria ed economia in primis.
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