Uno studio realizza una classifica delle misure più efficaci per contenere il coronavirus
Uno studio che ha coinvolto oltre cento Paesi ha permesso a un team di scienziati di stilare una classifica delle misure più efficaci contro l’epidemia di coronavirus. Governi ed autorità sanitarie alle prese con la seconda ondata si ritrovano, proprio in queste settimane, davanti a scelte difficili come la chiusura delle scuola e le varie limitazioni delle libertà personali.
Coronavirus, nuovo studio pubblicato sul Lancet
Smart working, divieto di assembramenti, chiusura dei locali. In questi mesi le amministrazioni di tutto il mondo hanno provato diverse misure per arginare la diffusione del contagio, con esiti alterni.
Uno studio dell’Università di Edimburgo, che verrà a breve pubblicato su Lancet, autorevole rivista medico-scientifica, ha realizzato una classifica delle misure migliori a contenere il contagio che potrebbe essere d’aiuto sia ai Governi che ai cittadini.
Dalla classifica sono esclusi i dispositivi di protezione individuale, come l’uso della mascherina, il distanziamento sociale e l’igiene personale, considerati alla stregua di una reazione automatica da parte dei cittadini all’insorgenza di un’epidemia.
La classifica delle misure più efficaci contro COVID-19
Al primo posto della classifica c’è la proibizione di assembramenti ed eventi pubblici. Questa misura è capace di ridurre R, ovvero il fattore riproduttivo, di circa un quarto.
La seconda misura più efficace è la chiusura delle scuole, con il 15% di riduzione dell’indice, seguita dagli appelli alle persone a stare a casa (3%). Negli ultimi giorni sia il premier Giuseppe Conte che il ministro della Salute Roberto Speranza hanno chiesto agli italiani di evitare gli spostamenti inutili.
Dalla ricerca emerge che il metodo migliore per contrastare la pandemia è l’adozione di una combinazione di misure che, una volta applicata, risulterebbe in un lockdown totale o quasi.
Tuttavia i ricercatori stessi spiegano che non è possibile adottare queste misure indiscriminatamente, perché è sempre necessario tenere in considerazione gli effetti economici e sulla salute, anche mentale, dei cittadini.
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