Il virologo Crisanti ha detto oltre quale soglia di nuovi casi sarebbe necessario applicare provvedimenti restrittivi
I numeri di oggi non sono paragonabili a quelli di febbraio-marzo, eppure c’è una soglia di nuovi casi di coronavirus che sarebbe bene non superare, altrimenti potrebbero essere necessarie misure restrittive. Parla così il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova Andrea Crisanti, virologo che ha contribuito alla formazione del modello veneto di Luca Zaia.
Crisanti: “Mantenere i livelli di oggi per due settimane sarebbe un successo”
“Se riuscissimo a mantenere i numeri ai livelli di oggi nelle settimane e nei mesi prossimi sarebbe un successo senza precedenti”, afferma Crisanti nel corso di un’intervista all’HuffPost. Tuttavia, arrivare a 3.000 nuovi positivi domani e a 3.500 il giorno dopo sarebbe preoccupante.
Il balzo di oggi (oltre 2.500 contagi) potrebbe essere occasionale, giustificato anche dall’aumento di tamponi. Ma se così non fosse, secondo Crisanti bisognerà prendere provvedimenti.
Effetti riapertura delle scuole visibili il 15 ottobre
Purtroppo, ha spiegato Crisanti, nei casi registrati oggi non sono ancora inclusi gli effetti della riapertura delle scuole, che in maniera piena “vedremo intorno al 15 ottobre”.
Il virologo ha spiegato che l’aumento di casi, registrato in maniera continua da 2 mesi a questa parte, è “perfettamente normale”, perché il virus sfrutta “il comportamento sociale” degli esseri umani, che dopo il confinamento hanno ripreso tutte le attività. E all’aumentare dei contatti, aumentano anche i contagi.
Rischio lockdown oltre 7mila casi
Il rischio di un nuovo lockdown, per Crisanti, potrebbe ripresentarsi al mancare di due elementi chiave: comportamenti adeguati a contenere la trasmissione, e “capacità di tracciare e testare” le catene di contagio.
Intervenuto poi a Piazzapulita su La7, il virologo ha affermato che un dato molto preoccupante sarebbe quello dei 7-8mila casi al giorno: “Allora bisognerebbe prendere provvedimenti restrittivi”.
Crisanti ha quindi rimarcato l’importanza della strategia dei tamponi a tappeto, fondamentale per “contrastare il diffondersi dei focolai”.
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