Coronavirus e mercati azionari, impatto e conseguenze. Cosa aspettarsi adesso dalle Borse?
L’impatto del coronavirus sul mercato azionario è risultato sin da subito evidente.
Le Borse mondiali sono ripetutamente crollate nel momento in cui l’epidemia si è diffusa anche al di fuori dei confini cinesi.
Le discussioni di inizio anno riguardanti il possibile scoppio di una terza guerra mondiale hanno lasciato il passo a quelle riguardanti l’impatto del coronavirus sui mercati azionari, valutari e finanziari in generale. La malattia si è presto rivelata il main driver di questo inizio 2020.
Coronavirus e mercato azionario: cosa è successo fino ad ora?
Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 l’influenza polmonare partita dalla Cina si è rivelata una vera e propria epidemia. La sua diffusione ha avuto un impatto dirompente sul sentiment degli investitori che hanno adottato un atteggiamento di avversione al rischio.
Sul mercato azionario il coronavirus ha avuto conseguenze quasi devastanti. Le Borse hanno bruciato migliaia di dollari e sono ripetutamente crollate nel momento in cui il peso dell’epidemia si è rivelato maggiore del previsto.
Numerosi esperti hanno rivisto le proprie previsioni sull’economia mondiale e sono arrivati a teorizzare l’arrivo di imminenti recessioni.
Poi, qualche giorno fa, i mercati hanno iniziato a sperare nell’azione delle grandi banche centrali e hanno provato l’atteso rimbalzo. Il taglio dei tassi operato da numerose banche centrali (tra cui la Fed) non ha avuto l’effetto desiderato e l’impatto negativo del coronavirus sulle azioni è emerso di nuovo.
Le Borse hanno archiviato la loro peggior settimana dalla crisi finanziaria del 2008, mentre alcuni indici sono addirittura entrati in fase di correzione.
Cosa aspettarsi adesso
Secondo la maggior parte degli osservatori, almeno fino a che l’emergenza coronavirus non sarà sotto controllo i mercati azionari continueranno ad ondeggiare in preda alla volatilità.
In molti hanno espresso scetticismo sull’attuale situazione, soprattutto dall’altra parte dell’Atlantico. Gli analisti di Goldman Sachs ad esempio, si sono detti convinti che nel 2020 non vi sarà alcuna crescita degli utili societari a causa dell’epidemia. In media, l’EPS rimarrà a $165, una previsione rivista rispetto alla stima iniziale di $174.
A pesare saranno: il declino dell’attività economica cinese, la minore domanda per gli esportatori USA, il rallentamento economico americano, il blocco delle catene di approvvigionamento e l’elevata incertezza generata dalla malattia.
Sull’impatto del coronavirus sul mercato azionario sono intervenuti anche gli esperti di Bank of America, che hanno scelto di tagliare le proprie stime 2020 sull’S&P. L’indice, a loro detta, non chiuderà l’anno a 3.300 bensì intorno ai 3.100.
Le loro previsioni sul fronte utili comunque sono risultate più ottimistiche rispetto a quelle di Goldman e hanno parlato di un EPS in crescita del 4% a $169, sceso rispetto al target iniziale di $177.
Da qui alla fine dell’anno, certamente, l’impatto del coronavirus sul mercato azionario continuerà ad essere studiato e analizzato con attenzione.
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