Coronavirus, in Italia evitati 80mila contagi in un mese: ecco come

Martino Grassi

16/06/2020

Secondo uno studio americano, in Italia si sarebbero evitati circa 80mila contagi in un solo mese grazie all’utilizzo delle mascherine.

Coronavirus, in Italia evitati 80mila contagi in un mese: ecco come

In Italia sono state evitate circa 80mila nuove infezioni grazie all’utilizzo delle mascherine. A stabilire queste cifre è stato uno studio condotto da un team di ricerca americano guidato da ricercatori Dipartimento di Chimica e Biochimica dell’Università della California di San Diego, che hanno collaborato con i colleghi dei dipartimenti di Scienze Atmosferiche e Chimica dell’Università Texas A&M di College Station.

È ormai risaputo che le mascherine hanno giocato un ruolo cruciale nella prevenzione e nella diffusione del virus responsabile della pandemia di coronavirus, tanto da riuscire a evitare diverse decine di migliaia di nuove infezioni soltanto a New York e in Italia in solamente un mese. Nonostante spesso siano state accusate di essere inutili, è ormai risaputo che sono lo strumento più efficace per spezzare la catena dei contagi, prima dell’arrivo di una cura definitiva.

In Italia evitati 80mila contagi grazie alle mascherine

All’interno dello studio è stata valutata la capacità di trasmissione del coronavirus da persona a persona nei tre principali epicentri mondiali: Wuhan, New York e l’Italia, tenendo in considerazione tutte le misure attuate dalle istituzioni per limitare la diffusione del virus. Analizzando i vari dati è emerso che la mascherina ha giocato un ruolo fondamentale. Solo in Italia, nel periodo compreso tra il 6 aprile e il 9 maggio, avrebbero evitato 78mila infezioni, mentre a New York 66mila tra il 17 aprile e il 9 maggio. Il professor Renyi Zhang, uno dei coautori dello studio, ha precisato che:

“I nostri risultati mostrano chiaramente che la trasmissione nell’aria attraverso aerosol respiratori rappresenta la via dominante per la diffusione di COVID-19. Indossare una mascherina in pubblico corrisponde a uno dei mezzi più efficaci per prevenire la trasmissione interumana”.

A queste dichiarazioni si è aggiunto anche il professor Molina sostenendo che lo studio conferma l’effettiva utilità delle mascherine, dal momento che bloccano alle goccioline infette di raggiungere le persone non positive al virus.

Il caso di Wuhan e della Cina

Gli scienziati inoltre sottolineano che in Cina i numeri della diffusione del coronavirus sono stati decisamente più ridotti rispetto al resto del mondo perché nel paese vi è una forte usanza nell’utilizzare le mascherine, ad esempio per evitare di respirare l’aria molto più inquinata della nostra, soprattutto nelle grandi metropoli.

Solo il distanziamento sociale e l’igienizzazione delle mani non sarebbero bastate per limitare la diffusione del virus, ma unite all’utilizzo della mascherina, rappresentano per il momento il miglior strumento di controllo, hanno concluso gli autori dello studio, pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

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