Si spera nel raggiungimento dell’immunità di gregge entro breve tempo in un Paese del mondo. I contagi sono così diffusi che lo sviluppo di anticorpi potrebbe aiutare a sconfiggere il virus. Ma restano dubbi
L’India, nello specifico la città di Delhi, spera di aver quasi raggiunto l’immunità di gregge contro il coronavirus.
Secondo un nuovo studio, infatti, quasi un abitante su cinque della capitale indiana è stato infettato. Gli esperti ritengono che il numero di casi potrebbe essere ancora più elevato nelle aree densamente popolate della città.
Dati allarmanti, che però potrebbero trasformarsi un una buona notizia se fossero sufficienti a immunizzare la maggior parte della popolazione. Gli epidemiologi indiani ci sperano, ma sull’immunità di gregge restano dubbi.
L’India spera nell’immunità di gregge: i motivi
Delhi è una delle città più colpite dal coronavirus in India, che continua a registrare picchi di casi giornalieri e resta saldamente al terzo posto mondiale per numero di positivi.
Attualmente sono oltre 1.230.000 i casi di coronavirus accertati e il Paese asiatico ha riportato il record in 24 ore di 45.720 positivi e 1.129 morti nella giornata di giovedì 23 luglio.
Maharashtra, Tamil Nadu, Gujarat e Delhi sono gli Stati più colpiti, con la capitale che ha riportato oltre 125.000 casi e 3.690 deceduti.
Ospedali al collasso e difficoltà nel far rispettare le norme basilari di prevenzione: questi i principali problemi che l’India sta cercando di superare.
L’immunità di gregge potrebbe aiutare. Nella città di Delhi ci sperano.
Un recente studio sierologico condotto dal National Center for Disease Control (NCDC) ha mostrato che il 22,86% delle 21.387 persone sottoposte a test per COVID-19 ha segni di esposizione al virus. E i contagiati potrebbero essere molti di più.
“Poiché non è possibile testare tutti, il numero effettivo di persone infette dal virus non è noto, soprattutto perché si ritiene che la maggior parte dei pazienti sia asintomatica”,
ha detto a DW il Satyendar Jain, ministro della sanità di Delhi.
Lo studio, condotto tra il 27 giugno e il 10 luglio, mirava a valutare la diffusione di COVID-19 negli 11 distretti di Delhi. I risultati hanno mostrato che otto distretti avevano un tasso di infezione superiore al 20%. In una città con circa 19 milioni di abitanti, ciò equivale a quasi 4,4 milioni di contagiati.
Con una densità molto elevata di popolazione, sono tante le persone che rischiano di essere infettate. La strada verso l’immunità di gregge, quindi, potrebbe essere molto più vicina a Delhi di quanto non si immagini.
Alcuni epidemiologi sostengono che un tasso di contagio del 40-65% potrebbe essere sufficiente per raggiungere l’immunità di gregge. In questo modo si potrebbe sperare nella difesa naturale di anticorpi contro la diffusione del virus.
Le autorità di Delhi hanno deciso di effettuare test sierologici in tutta la città nei primi cinque giorni di ogni mese, a partire da agosto. Sperano che questa strategia a tappetto li aiuti a valutare l’intensità del coronavirus e se si sia raggiunta l’immunità.
Immunità di gregge vicina a Delhi?
Più che entusiasmo, domina ancora la prudenza in India. La situazione coronavirus non è sotto controllo e i casi continuano ad aumentare, restando sotto stretta osservazione anche dell’OMS.
Ma i grandi numeri indiani potrebbero davvero trasformare la società in un esperimento di raggiunta immunità di gregge. Ne è convinto J P Muliyil, direttore di Scientific Advisory Committee of the National Institute of Epidemiology:
“Penso di sì (l’immunità di gregge può essere raggiunta) più velocemente di quanto pensassimo tutti. Tra qualche settimana, speriamo di trovare casi che diminuiscono ovunque, almeno a Delhi. Anche a Mumbai, i casi stanno scendendo nella maggior parte delle aree di contenimento. Significa che ci stiamo avvicinando rapidamente all’immunità di gregge.”
Intanto, però, l’India è ancora in emergenza sanitaria.
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