Coronavirus: due diversi impatti sui mercati

Nelle ultime settimane, i mercati azionari globali hanno subito forti ribassi a causa dell’espansione del Coronavirus al di fuori dei confini cinesi, evento che potrebbe pesare nell’economia in maniera importante.

Per comprendere la portata dell’evento, basti pensare che lo scorso 3 marzo la Federal Reserve ha tagliato di 50 punti base, a sorpresa, il costo del denaro, portandolo all’intervallo 1-1,25%.

In tal senso, la Fed non è stata il primo istituto centrale a tagliare i tassi per cercare di mitigare il possibile rallentamento economico causato dal Coronavirus: anche la Reserve Bank of Australia e la Bank of Canada hanno abbassato i tassi.

Per quanto riguarda il nostro Paese invece, una recente indagine svolta dal Centro Studi di Confindustria mette in luce come l’impatto dell’economia stia creando uno shock della domanda. Per gli esperti, in assenza di misure ad hoc di politica economica, vi è un concreto rischio di “forte e prolungata” recessione.

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Coronavirus e mercati: i due fenomeni in atto

Edoardo Fusco Femiano, Market Analyst di eToro in Italia, mette in luce come si stiano evidenziando due fenomeni nell’attuale correzione del mercato: in primis, si osserva un incremento delle posizioni short, specie con finalità di copertura di operazioni rialziste e di riduzione della volatilità del portafoglio.

L’analista di eToro evidenzia inoltre come si stia verificando anche “una lenta accumulazione di posizioni rialziste su blue chip americane, come Apple e Microsoft, ed anche su Bitcoin, nonostante le discese dei prezzi. In generale, nonostante la volatilità, si continua a cercare valore di lungo periodo, puntando a contenere la forte volatilità di questa fase”.

Femiano osserva anche come l’indice di volatilità del CBOE ha toccato il livello più alto dal 2011.