Matteo Renzi spinge sulla riapertura di attività economiche e scuole. L’Italia, a suo avviso, non può fermarsi per troppo tempo. Ma virologi e epidemiologi frenano e accusano il leader di Italia Viva di proclami inopportuni e pericolosi.
Lo aveva detto in Senato che il coronavirus sarebbe durato addirittura anni. Lo ripete ancora Matteo Renzi. Nella sua personale visione dell’andamento dell’epidemia, il leader di Italia Viva è certo che questa emergenza sta facendo molto male all’Italia e, purtroppo, gli scenari non sono ottimistici a breve.
Per questo, il senatore fiorentino, intervistato da L’Avvenire, ha presentato la sua ricetta per far ripartire il Paese: riaprire tutto, entro poche settimane.
Un vero e proprio appello è quello di Renzi, affinché il bisogno di contenere il contagio non si trasformi in rischio di povertà per molti italiani.
La sua esternazione, però, non è affatto piaciuta a epidemiologi e virologi impegnati in queste ore ad osservare con attenzione l’andamento del virus. Senza fondamento e inopportune le parole di Renzi, secondo gli scienziati.
Coronavirus, Renzi: “Serve un piano per la riapertura e serve ora”
Matteo Renzi ne è più che certo: occorre subito stabilire un programma dettagliato per riaprire gradualmente, ma velocemente, tutte le attività ora chiuse per il timore di contagi.
Nonostante la pandemia in Italia continui a fare paura, con numeri poco incoraggianti per quanto riguarda contagiati e deceduti soprattutto al Nord, il senatore non ha dubbi:
“Serve un piano per la riapertura e serve ora. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le Chiese. Serve attenzione, serve gradualità. Ma bisogna riaprire”
Ha anche una data per la scuola: il 4 maggio. Secondo Renzi, infatti, i ragazzi non possono perdere ancora le lezioni e il sei politico sarebbe un grave errore.
Il motivo di tanta fretta malgrado il picco del coronavirus pare che ancora non sia arrivato nel nostro Paese è semplice: la ripresa economica, prima che l’Italia sprofondi.
“Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare. I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione e si accende la rivolta sociale.”
Parole chiare, quindi, dal senatore. Che, però, hanno suscitato la reazione critica degli scienziati.
Gli scienziati accusano Renzi: fare proclami adesso è sbagliato
La frenesia di riaprire tutto di Renzi non è affatto condivisa dagli scienziati. Anzi, il ragionamento del senatore è stato aspramente criticato.
Il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco ha ribadito che il ritorno di una epidemia è un rischio serio da non sottovalutare e qualsiasi data di riapertura oggi è assolutamente prematura.
Più duro Pierluigi Lopalco, l’epidemiologo dell’università di Pisa, intervenuto su Adnkronos:
quote>“Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia e fare proclami in questo momento è sbagliato”
Il virologo Burioni ha suggerito che al momento una previsione sulla riapertura a breve è irrealistica.
Occorre ancora cautela, quindi, secondo la scienza. Fermo restando che la riapertura dovrà essere programmata. Il calendario di Renzi, in questa fase ancora incerta sul coronavirus, sembra quantomeno azzardato.
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