Un nuovo attentato di un presunto appartenente all’Isis ha sconvolto il cuore dell’Europa. Cosa si cela dietro questi attacchi?
Ieri sera Bruxelles è tornata nel terrore con un nuovo attentato che ha visto la morte di due cittadini svedesi, probabilmente in Belgio per assistere alla gara tra le due nazionali valevole per le qualificazioni ai prossimi europei. Un uomo, vestito con gilet arancione fluorescente ha aperto il fuoco in pieno centro per poi fuggire a bordo di uno scooter. Pochi istanti dopo i due omicidi, ha pubblicato un video su Facebook dove ha detto di appartenere all’Isis (Stato Islamico) e di aver ucciso per vendicare i musulmani. Il sospetto che si stesse dirigendo verso lo stadio ha fatto scattare l’allarme e la gara è stata sospesa con i tifosi invitati a restare all’interno della struttura.
Dopo una notte di ricerche questa mattina il presunto responsabile è stato individuato e a seguito di uno scontro a fuoco con la polizia è morto in ospedale. Sono tuttora in corso le indagini per individuare almeno altri due complici fuggiti insieme all’attentatore. Uno di questi avrebbe filmato il massacro.
L’attentato di Bruxelles riaccende i riflettori sul sedicente Stato Islamico che già in passato si è reso responsabile di diversi attentati in tutta Europa. Vediamo perché l’Isis colpisce.
Cos’è lo Stato Islamico e cosa vuole
Lo Stato Islamico o meglio conosciuto come Isis è un’organizzazione terroristica internazionale fondata da al-Zarqawi e al-Baghdadi. Il gruppo dichiara di fondarsi sulla religione islamica sunnita ma in molti sostengono l’illegittimità della proclamazione e il contrasto dell’ideologia del gruppo con la dottrina religiosa. Per l’Onu e numerosi Stati, l’Isis è semplicemente un’organizzazione terroristica. Il gruppo è molto attivo in Iraq e Siria dove ha proclamato la nascita di un califfato. Dalla proclamazione del califfato, lo Stato Islamico si è reso protagonista di numerosi crimini. Esecuzioni di massa, rapimenti, attentati, crimini e barbarie di vario genere, il tutto accompagnato da un’accurata propaganda mediatica attraverso filmati pubblicati sul web di esecuzioni o minacce verso i paesi occidentali.
Dal 2014 ad oggi sono stati diversi gli attentati effettuati in giro per il mondo con l’uccisione di numerosi cittadini senza colpe. Quello di ieri è stato soltanto l’ultimo di una lunga lista. Dietro le ragioni di tali attentati nei confronti degli Stati occidentali, soprattutto quelli europei, ci sono ideologie politiche ben precise.
Lo Stato Islamico considera la jihad il dovere di ogni musulmano. Promuove la violenza religiosa e considera tutti coloro che non concordano con la loro interpretazione del Corano infedeli e meritevoli di morte. Ne consegue quindi un odio contro l’occidente e i cittadini occidentali. Per questo motivo chi si arruola nell’Isis combatte per la jihad e decide di colpire cittadini occidentali solo perché non in accordo con la loro religione. La Francia e il Belgio, territori con una forte radicalizzazione e presenza islamica, sono spesso teatro di questi attentati isolati compiuti da persone appartenenti o presunti appartenenti all’Isis.
Solo qualche giorno fa in Francia un professore è stato accoltellato a morte in una scuola da un attentatore jihadista, al grido «Allah Akbar». Ieri una nuova violenza. Il rischio è che quanto sta succedendo in Israele e nella Striscia di Gaza, alimenti nuovo odio verso l’occidente con nuovi attacchi. Per questo motivo l’allerta è tornata ai massimi livelli in tutti gli Stati, compresa Italia e Città del Vaticano.
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