Quando si parla di holding, non sempre si ha ben chiaro qual è la differenza con società e gruppi di società: ecco, allora, come funziona e i relativi vantaggi.
In uno contesto economico sempre più competitivo, come quello in cui viviamo, è fondamentale restare al passo coi tempi e sapere come comportarsi per non restare indietro rispetto ai competitors. In particolare è bene essere informati sulle varie agevolazioni, in modo tale da poter risparmiare un bel po’ di soldini da poter sfruttare per favorire la crescita della proprio attività. Un concetto, quest’ultimo, che risulta essere valido sia per le piccole che per le grandi aziende.
A prescindere dalla grandezza della propria realtà, infatti, è fondamentale fare delle scelte mirate, tenendo conto del punto di partenza e degli obiettivi che si desiderano raggiungere. Proprio in tale ambito interesserà sapere che sempre più imprenditori decidono di costituire una holding, al fine di beneficiare dei vari vantaggi, sia a livello fiscale che gestionale, offerti da questa forma societaria. Ma di cosa si tratta, come funziona e perché è opportuno costituirla? Vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Cos’è una holding: significato e definizione
Il termine holding deriva dall’inglese to hold che tradotto significa letteralmente detenere. Andando nel dettaglio, come spiegato sul sito della Treccani, con tale termine holding si indica una:
«società (denominata capogruppo o società madre) che, per effetto dell’entità delle partecipazioni azionarie possedute in altre società del gruppo, ha il potere di controllarne la gestione. Il controllo sull’amministrazione di tali società (che perdono l’autonomia economica, pur conservando quella giuridica) deriva dal possesso (diretto, indiretto, tramite società a loro volta partecipate o reciproco) di una partecipazione».
In pratica, si tratta di una società finanziaria che che controlla, in parte o in toto, altre aziende attraverso partecipazioni o quote. Per comprendere meglio di cosa si tratta, paragoniamo tale forma societaria ad un albero, il cui tronco è appunto la holding. I rami, invece, sono le varie aziende controllate, ovvero le partecipate.
Tipi di holding più importanti da conoscere
Innanzitutto, è bene distinguere due tipologie di holding, ovvero quelle pure da quelle impure.
- Pure o finanziarie: non svolgono nessuna attività di produzione o scambio di beni e servizi. Bensì si occupano semplicemente di controllare e coordinare le attività operative e strategiche delle controllate.
- Impure o miste, note anche come operative: si occupano dello svolgimento delle attività industriali o commerciali, ovvero della produzione o scambio di beni o servizi.
Ma non solo, tra le tipologie di holding disponibili si annoverano anche le seguenti.
- Investment holding: ovvero acquisiscono partecipazioni al fine di ottenere dividendi e capital gains, senza dover però gestire il capitale delle relative società.
- Gestorie o settoriali: possono avere natura sia finanziaria che operativa. Si occupano di gestire società che hanno business strategicamente interdipendenti, con lo scopo di poterle gestire in modo sinergico.
- Subholding: si tratta di una società che si interpone tra una società capogruppo e quelle operative. In pratica è una struttura societaria che vede una holding detenere il controllo di un’altra holding, ovvero la sub-holding, che a sua volta controlla altre aziende.
- Holding di famiglia: come è facilmente intuibile dal nome, si tratta di una forma societaria dove i soci sono membri della stessa famiglia Tra le holding di famiglia più famose citiamo Exor della famiglia Agnelli e Fininvest della famiglia Berlusconi.
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Come funziona una holding e perché costituirla
La holding è una forma societaria che vede la presenza di una società finanziaria controllante, denominata società madre o parent, che controlla due o più società controllate, note come subordinate, subsidiary o società figlie. La principale caratteristica di questa forma societaria è da rinvenire nel fatto che ogni impresa ha una propria indipendenza giuridica. Ne consegue che ogni azienda risponde solamente con il capitale versato.
La principale attività svolta da una holding è di pianificare, dirigere e controllare le varie aziende facenti parte del gruppo. Costituire una holding porta con sé innumerevoli vantaggi sia dal punto di vista fiscale che finanziario, ma anche di gestione. Nel paragrafo seguenti vedremo di quali si tratta, in modo tale da capire al meglio perché può essere opportuno costituire una holding.
Tutti i vantaggi di una holding
Come già detto, costituire una holding porta con sé innumerevoli vantaggi sia sotto il profilo fiscale, che finanziario, ma anche gestionale. Entrando nei dettagli, tra i vantaggi di cui è possibile beneficiare si annoverano i seguenti.
- Sviluppare e diversificare il business. Grazie ad una holding è possibile estendere le attività anche a settori complementari o affini. In questo modo è possibile restare sempre al passo coi tempi e seguire le varie evoluzioni di mercato.
- Tutelare il patrimonio aziendale. Grazie ad una holding è possibile mettere il patrimonio aziendale al riparo dalle richieste di eventuali creditori, ma soprattutto preservarlo da possibili vicende personali, fiscali e successorie.
- Gestire efficientemente il passaggio generazionale. Soffermandosi sulle vicende successorie, è bene sapere che la costituzione di una holding aiuta a risolvere il problema del passaggio generazionale. Questo perché rende più agevole il trasferimento del capitale e della gestione aziendale dai fondatori ai successori, favorendone la continuità dell’impresa stessa. Grazie alla holding, infatti, è possibile suddividere l’attività di famiglia in varie attività, assegnando dei ruoli di responsabilità compatibili con le inclinazioni personali di ogni soggetto interessato.
- Avere una politica comune. Se una sola famiglia è proprietaria di più società che non operano nello stesso settore, ma che risultano comunque complementari, la holding aiuta ad avere una politica comune.
- Ottimizzare la gestione fiscale. Una holding si rivela essere uno strumento particolarmente valido per la pianificazione tributaria, poiché permette di usufruire di alcuni regimi di tassazione agevolata, come ad esempio la Partecipation Exemption. Ma non solo, permette anche di mettere in campo particolari strategie di allocazione grazie a cui ottimizzare la distribuzione degli utili e migliorare l’efficienza dal punto di vista del prelievo fiscale.
- Razionalizzare l’assetto finanziario. Attraverso una holding è possibile gestire in modo ottimale le disponibilità finanziarie delle varie società controllate. In pratica è possibile accentrare tutte le risorse finanziarie presso un’unica società, la quale avrà l’importante compito di gestire la liquidità e i pagamenti delle altre aziende. Grazie a questo meccanismo, ad esempio, una società del gruppo può trasferire la sua liquidità in eccesso ad un’altra azienda che ne ha invece bisogno. Il tutto senza dover ricorrere ad un prestito bancario che comporta dei costi non di certo indifferenti.
Come costituire una holding
Come per ogni forma societaria, il primo passo da fare per costituire una holding consiste nell’aprire la partita IVA. Prima di compiere questo importante passo è fondamentale fare le varie valutazioni, in modo tale da optare per le soluzioni più adatte alle proprie esigenze. In particolare, tra gli elementi fondamentali da considerare si annoverano la governance e la forma giuridica.
Soffermandosi su quest’ultima, è possibile scegliere tra società di persone oppure una società di capitali. Nel nostro Paese, infatti, non esiste una forma giuridica ad hoc per costituire una holding, bensì è possibile scegliere tra le seguenti alternative:
- S.s., ovvero società semplice;
- S.n.c, società in nome collettivo;
- S.a.s., società in accomandita semplice;
- S.r.l., società a responsabilità limitata;
- S.p.a., società per azioni;
- S.a.p.a., società in accomandita per azioni.
La scelta della forma giuridica è frutto di una serie di valutazioni. Sia le società di persone che le società di capitali, infatti, hanno dei pro e dei contro sia sotto il profilo gestionale che fiscale. Una volta individuata la forma giuridica più adatta alle proprie esigenze, bisogna stabilire il codice ATECO che permette di identificare la tipologia di attività svolta. Ad oggi aprire una partita IVA è molto semplice. La procedura, infatti, può essere effettuata online attraverso il sistema telematico ComUnica. In alternativa è sufficiente rivolgersi ad un consulente o ad un commercialista che si occuperà di portare l’operazione al termine.
Una volta aperta la società, bisogna trasformarla in una holding. A tal fine è necessario rispettare determinati requisiti legali. In particolare nel nostro Paese è fondamentale che la società capogruppo detenga il 51% delle quote delle aziende che ne fanno parte. Ma non solo, è fondamentale disporre dei diritti di voto nel consiglio di amministrazione e la società madre deve poter nominare e rimuovere la maggioranza dei componenti della società controllata.
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