A distanza di giorni ecco cosa accade in Indonesia dopo lo tsunami che l’ha colpita provocando morte e devastazione.
Quello che è accaduto sulle coste indonesiane è una tragedia a cui sembra che non si riesca a porre la parola «fine». Infatti le sponde orientali sono state colpite da uno tsunami che ha provocato ingenti danni. Ma cosa accade in Indonesia?
Dopo l’avvenimento, il paese è stato inondato da piogge torrenziali e incessanti che hanno reso ancor più difficile fronteggiare l’allerta. Tuttavia sono sempre andate avanti le ricerche delle persone disperse e gli accertamenti.
Cosa accade in Indonesia: il bilancio dopo quattro giorni
Il 22 dicembre le coste indonesiane sono state inondate da uno tsunami provocato dall’eruzione del vulcano Krakatoa, la cui emissione ha scatenato quel tanto di frane e smottamenti marini da generare un’onda anomala di 20 metri.
Lo tsunami ha devastato immediatamente le zone colpite, distruggendo edifici e mietendo numerose vittime tra morti e feriti. A oggi esiste la sempre più pressante probabilità di un nuovo tsunami sempre a opera del Krakatoa che è in eruzione da allora.
Le autorità locali si stanno servendo di droni per monitorare la situazione, fare un quadro del perimetro e cercare i dispersi. Nel frattempo l’Agenzia di meteorologia, geofisica e climatologia ha chiesto alle persone di stare lontani dalle coste ad almeno 500 metri.
Il capo dell’agenzia Dwikorita Karnawati ha detto:
Il maltempo e le continue eruzioni potrebbero potenzialmente causare frane sulle scogliere del cratere in mare e temiamo che questo possa scatenare un nuovo tsunami
Stando ai dati dell’Agenzia nazionale di gestione dei disastri indonesiana (Bnpb), sono 16.082 gli individui sfollati. Inoltre il numero delle vittime è salito a 430 persone. Innumervoli sono i feriti di cui se ne stimano 1,495 e 159 sono i dispersi.
Per quanto riguarda i danni materiali, si contano numerosi edifici distrutti e devastati: 882 case; 73 hotel; 60 banchi commerciali; 434 barche; ma anche circa 65 veicoli.
In questi giorni non hanno mai smesso di scendere le piogge torrenziali, rallentando inevitabilmente i soccorsi e la possibilità di far arrivare cibo e acqua in alcuni distretti rimasti isolati.
Data la criticità della situazione, non manca il sostegno da parte dell’Unicef e dei medici senza frontiere. Il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, ha dichiarato:
Molte persone dormono ancora per strada, altre presso le abitazioni di amici o parenti dei villaggi vicini [...] Siamo estremamente preoccupati per la situazione dei bambini che hanno bisogno di tutto, dall’assistenza psicologica alle cure mediche. Molti di essi sono stati separati dai genitori [...] Unicef Indonesia sta fornendo in queste ore kit sanitari e reti da letto e collabora con le autorità locali per la fornitura di cibo e alimenti nutrizionali
© RIPRODUZIONE RISERVATA