Come si può fare per cambiare commercialista e fare la revoca di mandato nel modo corretto? Ecco le istruzioni.
Può succedere di dover cambiare commercialista e dover procedere con la revoca di mandato, ma come si svolge questa operazione correttamente? Siccome si tratta di un professionista che si occupa di diversi aspetti della vita finanziaria e fiscale di chi ne fa uso, è importante che questo cambiamento venga fatto tenendo conto di tutti dettagli.
È importante quindi essere consapevoli delle tempistiche, del processo da seguire, e soprattutto della documentazione da richiedere e che si dovrà ricevere, per evitare la comparsa di problematiche o incomprensioni future.
Di seguito quindi tutte le istruzioni per far sì che questa operazione si svolga con facilità e rapidamente, e, soprattutto, senza problemi.
Revoca dell’incarico al commercialista
Le ragioni che possono portare al cambio del commercialista sono diverse, da un trasloco e il desiderio di essere vicini al proprio professionista, alla chiusura dello studio dello stesso, e così via.
In tutti casi è necessario agire seguendo lo stesso ordine. Il primo passo in questo caso è quello della revoca del mandato d’incarico, processo che andrebbe iniziato solo dopo aver trovato un altro professionista da cui farsi seguire, ma prima di diventare cliente di questo.
La revoca del mandato del commercialista può avvenire in due modalità diverse, a seconda di come è stata stipulata la collaborazione:
- con stipula verbale non è necessario seguire procedimenti particolari. Infatti basterà revocare l’incarico verbalmente;
- con stipula attraverso la sottoscrizione di un atto sarà necessario controllare se, all’interno del suddetto, sono stati specificati dei tempi minimi di preavviso e altre particolarità, per poi procedere con la revoca in modalità scritta. La comunicazione per la revoca del mandato è opportuno sia inviata attraverso una raccomandata A/R, anche se può essere previsto che si possa fare anche attraverso Pec.
Salvo eccezioni particolari, non è mai necessario fornire la motivazione alla base del cambio di professionista al vecchio commercialista.
A seguito del cambio di commercialista, inoltre, è necessario inviare comunicazione riguardo a questa operazione all’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni. Solitamente è il nuovo commercialista a occuparsi di questa procedura.
È comunque sempre obbligatorio informare l’amministrazione finanziaria della variazione del luogo di tenuta delle scritture contabili.
La riconsegna della documentazione
Nel momento in cui si passa da un commercialista vecchio a uno nuovo è necessario che quello precedente proceda con la riconsegna della documentazione, a seguito della revoca del mandato.
Tutti i documenti amministrativi che sono entrati in possesso del commercialista nel corso della collaborazione sono comunque di proprietà del cliente e devono essere restituiti, anche per poter permettere al nuovo commercialista di poter proseguire con il suo lavoro.
Questa documentazione prevede:
- tutti i registri contabili;
- la documentazione fiscale e tributaria, nella sua completezza;
- i registri Iva.
Nel caso in cui il commercialista a cui è stato revocato l’incarico non volesse procedere con la riconsegna, è importante essere consapevoli del fatto che non ha diritto di rifiutarsi. Inoltre, se è iscritto all’Ordine Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, è anche tenuto a rispettare il codice di tale ordine.
Il codice prevede, appunto, che al subentro di un collega si vadano a osservare tutte le procedure e formalità corrette e comportarsi con lealtà.
Cosa deve fare il nuovo commercialista
Anche il nuovo commercialista deve svolgere alcune operazioni prima di subentrare al precedente.
Nello specifico infatti è tenuto a:
- accertarsi che il futuro cliente abbia effettivamente manifestato l’intenzione di cambiare commercialista in modo formale al precedente incaricato. Nel caso in cui non fosse avvenuto, o non fossero state rispettate le modalità corrette, sarà cura del nuovo commercialista agire in tal senso;
- assicurarsi che la sostituzione di commercialista non venga fatta dal cliente con l’intenzione di sottrarsi al rispetto della legge o riconoscimento delle legittime spettanze del commercialista precedente. In questo caso il commercialista subentrante deve invitare il cliente a pagare quanto dovuto al collega, tranne che nel caso in cui questo non sia stato debitamente contestato.
Cambiare commercialista con regime forfettario
Chi fa uso del regime forfettario o dei minimi, nel caso in cui debba cambiare commercialista si trova in una situazione avvantaggiata rispetto ad altri soggetti dotati di partita Iva.
Solitamente, infatti, non è presente una lettera di incarico e la revoca può quindi avvenire a voce. Inoltre, la documentazione di chi è a regime forfettario è minore e di più semplice gestione (e spostamento) rispetto agli altri regimi. In generale, quindi, i regimi forfettari possono cambiare commercialista più agilmente e in qualunque periodo dell’anno.
Discorso diverso per chi utilizza un regime differente, che potrà aspettare la fine dell’anno fiscale. Può essere inoltre necessario, in questi casi, che i due commercialisti vengano messi in contatto tra loro, per poter evitare problematiche nello svolgimento delle varie pratiche fiscali.
È inoltre consigliabile evitare il periodo della dichiarazione dei redditi per cambiare professionista, proprio per via della natura del periodo stesso.
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