Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 il Movimento 5 Stelle si presenterà guidato da Giuseppe Conte. Ma cosa hanno fatto i pentastellati nelle loro precedenti esperienze di governo?
Le elezioni politiche si avvicinano. Il 25 settembre gli elettori italiani saranno chiamati alle urne per decidere la composizione del prossimo Parlamento e per scegliere chi andrà al governo. In tanti iniziano quindi a chiedersi quali sono gli aspetti da valutare per decidere chi votare.
E, allo stesso tempo, si chiedono quali siano i punti davvero forti di ogni singolo partito. Per prendere una decisione può essere utile sapere cosa hanno fatto i diversi partiti quando sono realmente stati al governo e hanno avuto la possibilità di mettere in campo misure che contraddistinguono il loro programma politico.
Proviamo, in questo caso, a prendere in considerazione le misure principali adottate dal Movimento 5 Stelle, oggi guidato da Giuseppe Conte, quando si è trovato al governo, come avvenuto per tutti gli ultimi quattro anni e mezzo. I pentastellati, come sottolineato dal senatore Danilo Toninelli in un’intervista a Money.it, hanno portato a casa risultati che più caratterizzavano il loro programma durante la prima esperienza di governo, quella del Conte I, e meno nelle due successive. Vediamo di quali misure parliamo.
Quando il M5s è stato al governo
Il Movimento 5 Stelle è entrato per la prima volta al governo durante l’attuale legislatura (la 18esima), che si sta per concludere. La prima volta al governo per i pentastellati è stata nel 2018, con l’esecutivo Conte I, guidato da Giuseppe Conte, indicato proprio dai 5 Stelle. Poi il M5s ha continuato a governare con il Conte II e, infine, è rimasto a far parte della coalizione di governo anche con Mario Draghi a Palazzo Chigi, esprimendo quattro ministri (poi diventati tre con l’uscita di Luigi Di Maio).
Cosa ha fatto il M5s durante il governo Conte I
Il primo governo Conte è stato, probabilmente, quello in cui il Movimento è riuscito a portare a casa più provvedimenti contenuti nel suo programma elettorale. Innanzitutto il reddito e la pensione di cittadinanza, ma anche la quota 100 sulle pensioni che, in realtà, era una proposta della Lega che governava con i pentastellati.
I 5 Stelle rivendicano anche il taglio alle pensioni d’oro e l’approvazione della legge spazzacorrotti, così come il varo del decreto Dignità per il mondo del lavoro. I 5 Stelle hanno approvato anche i decreti Sicurezza contro l’immigrazione voluti dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini (e poi ritoccati dagli stessi pentastellati quando erano al governo con il Pd nel Conte bis). Infine durante il Conte I è iniziato l’iter che ha poi portato, con il referendum, al taglio del numero dei parlamentari.
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Cosa ha fatto il M5s durante il governo Conte II
Durante il governo Conte bis, composto da M5s, Pd, Leu e Italia Viva, è stato approvato il taglio del cuneo fiscale che ha trasformato il bonus Renzi in una decontribuzione da 100 euro. Il governo Conte II è stato caratterizzato soprattutto dalla sua azione durante la pandemia di Covid, a partire dalla dichiarazione di stato di emergenza.
A cui hanno fatto seguito tutti i provvedimento di contenimento del virus, con il governo italiano che è stato il primo in Occidente a decretare la chiusura dei locali e delle scuole, ma anche il lockdown e l’obbligo di mascherine. Molto contestato è stato il ricorso allo strumento dei dpcm.
Il Conte II ha anche introdotto il sistema a colori delle regioni, così come il decreto Cura Italia, il reddito di emergenza e ha avviato la campagna di vaccinazione contro il Covid. Tra i risultati maggiormente rivendicati c’è quello di aver portato avanti la trattativa in Ue per l’approvazione del Recovery fund, con lo stanziamento della fetta più importante di risorse proprio per l’Italia. Non va poi dimenticato uno dei provvedimenti più rivendicati dal M5s: il superbonus al 110%.
Cosa ha fatto il M5s durante il governo Draghi
L’ultima esperienza di governo, che lo stesso 5 Stelle ha contribuito a far concludere in anticipo, è quella con Mario Draghi a Chigi. Parliamo dell’esecutivo che ha approvato il Pnrr, ma che ha anche introdotto il green pass e il super green pass per il contenimento della pandemia.
C’è stata poi la riforma delle aliquote Irpef, con l’addio alla voce in busta paga del bonus 100 euro. Ancora, il M5s ha approvato - seppur con riluttanza - l’invio delle armi all’Ucraina dopo l’invasione russa. Così come era al governo quando sono stati approvati dall’esecutivo guidato da Mario Draghi il taglio delle accise sul carburante, gli sconti in bolletta contro il caro energia e il bonus 200 euro.
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