Cosa rischia chi presta l’auto?

Ilena D’Errico

26 Dicembre 2023 - 11:43

Cosa rischia chi presta l’auto a un’altra persona? Ecco tutte le conseguenze possibili a seconda dei casi e come tutelarsi.

Cosa rischia chi presta l’auto?

Prestare l’auto è un gesto di cortesia, anche molto comune tra familiari che vivono insieme. Non è vietato far guidare la propria auto a un’altra persona, ma in alcuni casi può rivelarsi estremamente rischioso. In primo luogo, perché il proprietario dell’auto ha una certa responsabilità legale rispetto al bene, dunque potrebbe rimetterci personalmente in caso di multe per le contravvenzioni commesse dal conducente e di incidenti.

In secondo luogo, per prestare l’auto a un altro soggetto ci sono alcune regole da rispettare secondo la legge, la cui violazione comporta sanzioni piuttosto severe. Dunque, anche se la legge permette di prestare la propria auto a un’altra persona bisogna usare molta attenzione e prudenza per evitare conseguenze spiacevoli. È quindi importante sapere prima cosa si rischia prestando l’auto a qualcuno.

Incidente con l’auto in prestito

Senza dubbio l’evento più problematico che può capitare prestando l’auto a qualcuno è un incidente, non solo per le varie conseguenze dal punto di vista dei danni di salute. Il problema, senza dubbio secondario rispetto alla salute, è quello della copertura assicurativa. Bisogna sempre distinguere a seconda della responsabilità dell’incidente, proprio come se fosse avvenuto con il proprietario alla guida.

Nel caso in cui il conducente dell’auto in prestito abbia ragione nell’incidente, causato dunque dal conducente dell’altro veicolo coinvolto. In questa ipotesi non si pone alcun problema, l’assicurazione è tenuta a risarcire il proprietario per i danni all’auto e il conducente se ha riportato lesioni fisiche.

Quando, invece, è il conducente dell’auto in prestito ad avere la responsabilità oggettiva si pongono diverse questioni. Intanto, l’aumento della classe di merito che inevitabilmente ricade sul titolare del veicolo. In secondo luogo, bisogna verificare il contratto dell’assicurazione.

La polizza, infatti, potrebbe limitare le responsabilità ai sinistri provocati dal proprietario dell’auto. In questa eventualità, è il proprietario dell’auto che dovrà pagare quanto dovuto di risarcimento.

Multe, paga il proprietario o il conducente?

Le multe prese dal conducente dell’auto in prestito sono anche una responsabilità del proprietario del veicolo, sebbene non abbia commesso personalmente le infrazioni. Entrambi possono essere chiamati a corrispondere l’intero importo dovuto (sono responsabili in solido ed entrambi possono fare ricorso), con la differenza che il proprietario dell’auto rischia anche il fermo amministrativo.

Il proprietario può sempre agire in giudizio contro il conducente effettivo per ottenere il rimborso, ma per evitare l’aumentare degli interessi della sanzione e del pignoramento. Si evidenzia che il verbale viene consegnato direttamente al conducente ha funzione di notifica.

Per l’eventuale decurtazione di punti dalla patente, nel caso in cui la notifica avvenga in differita, bisogna comunicare entro 60 giorni i dati dell’effettivo conducente, pena la sanzione da 282 a 1.142 euro (a meno che si possa provare di non poter accertare il conducente).

Per le violazioni che comportano il sequestro del veicolo, invece, nessun rischio: se il conducente non è il proprietario dell’auto (e quest’ultimo è estraneo ai fatti) si applica “solo” una sanzione pecuniaria maggiorata al conducente.

Ovviamente, la situazione è diversa se il conducente è il figlio minorenne. In questo caso, i genitori sono responsabili delle sanzioni amministrative e delle conseguenze civili, a meno che possano provare che l’uso dell’auto è avvenuto contro la loro volontà.

Reati commessi con l’auto prestata

Nessun problema, invece, se il conducente dell’auto prestata la usa per commettere dei reati. Nell’ordinamento italiano, la responsabilità penale è strettamente personale e nessuno risponde dei reati commessi da qualcun altro. Dunque, soltanto il conducente effettivo è responsabile dei reati commessi con l’auto o a bordo del veicolo.

Le regole per prestare l’auto

Quando si presta l’auto a qualcuno si compie un semplice contratto di comodato, che si conclude senza formalismi e in forma verbale. Per la legge è assolutamente valido, purché la durata del comodato sia breve (inferiore a 30 giorni) oppure se l’auto viene prestata a familiari conviventi.

Per prestare l’auto a familiari o amici non conviventi per un periodo superiore a 30 giorni bisogna, infatti, comunicarlo alla Motorizzazione per l’annotazione sulla carta di circolazione. La mancata comunicazione è punita con una sanzione da 705 euro, nonché il ritiro della carta di circolazione.

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