Cosa si rischia in spiaggia senza costume da bagno

Ilena D’Errico

2 Settembre 2024 - 00:09

Andare in spiaggia senza costume da bagno: ecco cosa si rischia a seconda dei casi e come la legge si adegua ai cambiamenti sociali.

Cosa si rischia in spiaggia senza costume da bagno

Dall’invenzione dei primi costumi da bagno la morale pubblica è cambiata molto, oggi al mare e in piscina è considerato socialmente accettabile lasciare molta pelle scoperta, topless incluso. La sottile linea di confine tra i costumi da bagno striminziti e il nudismo vero e proprio è talvolta una pura convenzionalità, eppure dal punto di vista legale andare in spiaggia nudi potrebbe creare qualche seccatura.

Al giorno d’oggi la considerazione del pudore e della decenza è molto elastica, ma l’esposizione delle parti del corpo più intime è ancora riservata per lo più alla sfera privata. Ecco perché, anche se la legge si adegua al cambiamento di mentalità della società, alcuni comportamenti restano punibili. Molti obiettano in tal proposito che molti costumi per il mare (o capi d’abbigliamento vero e proprio) non coprono il corpo molto più di quanto non farebbe la nudità stessa e in effetti non si tratta di una contestazione infondata.

Questo però non significa che si debba tornare all’abbigliamento da mare con magliette e pantaloncini, a meno che si tratti di una libera scelta ovviamente. C’è una linea sottile da non superare, che potrebbe ancora cambiare con il tempo. Vediamo però, per il momento, cosa rischia chi sta in spiaggia senza costume da bagno.

Cosa rischia chi sta in spiaggia senza costume da bagno

Stare in spiaggia senza costume da bagno, quindi con nudità integrale, non è al giorno d’oggi un comportamento del tutto diffuso o considerato abituale. Per questo motivo è limitato dalla legge, visto che la normativa di riferimento non impone regole ferree ma fa affidamento al concetto di pubblica decenza, che cambia inevitabilmente con il passare degli anni.

Ciò che venti anni fa era considerato indecoroso non lo è oggi e senza dubbio le convenzioni sociali cambieranno ancora nel prossimo ventennio, anche se non possiamo prevedere in che direzione. Per fare un esempio, basti sapere che negli anni ‘50 anche il semplice bikini era vietato sulle spiagge italiane, mentre oggi sono in voga costumi con un quarto della stoffa.

Non essendoci un confine prefissato, né tantomeno la misurazione dei costumi (che invece avveniva negli anni ‘50), e tenendo conto della diffusione del topless femminile, oggi la linea di demarcazione più appropriata è quella che riguarda la copertura delle zone genitali. Che si tratti di nudismo vero e proprio oppure di uno slip che lascia scoperti gli organi sessuali, non sempre è legale stare così in spiaggia.

Bisogna però sapere che il nudismo in spiaggia non integra il reato di atti osceni in luogo pubblico, intanto perché quest’ultimo è stato depenalizzato nel 2016, ma anche perché si riferisce esclusivamente agli atti di natura sessuale. La sola esposizione delle nudità può quindi integrare gli atti contrari alla pubblica decenza, un illecito (anch’esso depenalizzato) punito con la sanzione da 51 a 309 euro.

Questo illecito si riferisce a tutte le condotte contrarie alle regole non scritte di civiltà comuni alla nostra società. Considerando il contesto di una spiaggia, è evidente che l’unico limite riguarda l’esposizione degli organi genitali, a meno che non sia ammesso per consuetudine. In quest’ultimo caso, infatti, anche il nudismo integrale è lecito e non viene sanzionato.

Per questo motivo la maggior parte dei comuni balneari ha previsto delle aree apposite per il naturismo, fugando qualsiasi dubbio di cittadini e turisti. Di pari passo, le ordinanze comunali possono vietare esplicitamente il nudismo in alcune spiagge, comportando così ulteriori sanzioni a quelle relative all’illecito. Al di fuori di questa ipotesi, è possibile stare in spiaggia senza costume da bagno anche dove non specificato da cartelli ma per consuetudine consolidata nel posto, come confermato dalla Corte di Cassazione già nel 2000.

Posto che stare in spiaggia senza veli non integri condotte sessuali, comunque, è evidente che soprattutto questa componente rende il nudismo in spiaggia considerato indecoroso in alcuni luoghi, mentre lasciare scoperto il lato B o cambiare il pannolino a un bambino non è (più) mal tollerato.

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