Uno studio ha rivelato che il nucleo della Terra ha invertito la rotazione. Cosa vuol dire e quali sono le conseguenze?
Il nucleo della Terra ha invertito la rotazione? Si tratta della notizia di un nuovo studio pubblicato il 23 gennaio su Nature Geoscience. In questo studio viene spiegato che circa ogni 60-70 anni il nucleo della Terra varia la propria rotazione. Questo fenomeno non ha però conseguenze sulla vita quotidiana, quanto invece sull’oscillazione del campo magnetico terrestre.
Nello specifico quali sono le conseguenze dell’inversione di rotazione del nucleo della Terra? Per comprendere lo studio è bene conoscere la struttura interna della Terra, quella che si studia anche a scuola. Sappiamo infatti che la Terra ha una struttura composta da: nucleo interno e nucleo esterno, mantello e crosta terreste.
È però proprio nel nucleo esterno, quello liquido, chi si è manifestata l’inversione di rotazione ed è in questo strato che si origina il campo magnetico terrestre. Cosa sappiamo sull’inversione di rotazione del nucleo e cosa succede ad ogni inversione?
Il nucleo interno della Terra ha invertito rotazione? Cosa dice lo studio
Conosciamo da tempo il fenomeno dell’inversione di rotazione del nucleo terrestre. Lo studio pubblicato il 23 gennaio 2023 su Nature Geoscience non descrive il fenomeno come nuovo; infatti lo studio dei ricercatori dell’università di Pechino, Yi Yang e Xiadong Song, ha determinato un pattern, c’è un ciclo di rotazione di 70 anni circa, con cambi di direzione ogni 35 anni circa.
La prima volta che si è parlato di rotazione non costante nel tempo è stato in uno studio del 1996 basato sulle onde sismiche. Il nuovo studio ipotizza un pattern di inversione di rotazione ogni 35 anni. Vuol dire che prima dell’inversione della rotazione vi è una fase di stop. Questo dovrebbe essere avvenuto tra il 2009 e il 2011, per poi riprendere la rotazione ma in in senso opposto. Lo studio si conclude con la previsione del prossimo ciclo, calcolato intorno al 2040, anticipato da una precedente fase di accelerazione, poi di rallentamento e quindi cambio di rotazione.
Come è composta la struttura interna della Terra?
Non sappiamo in maniera certa cosa c’è sotto ai nostri piedi. Le capacità umane attuali non permettono infatti di conoscere in maniera diretta la struttura della Terra. Quello che sappiamo deriva dallo studio delle onde sismiche.
Lo studio delle onde sismiche è il metodo per indagare l’interno della Terra in maniera più precisa. A seconda della propagazione delle onde (divise in lente e veloci) gli esperti hanno potuto calcolare i diversi strati della struttura terrestre e la loro ampiezza. Così la Terra è stata suddivisa in: crosta terrestre, mantello e nucleo. A sua volta il nucleo è diviso in nucleo esterno (liquido) e nucleo interno (solido).
Quali sono le conseguenze dell’inversione di rotazione del nucleo esterno?
Lo studio dei ricercatori dell’Università di Pechino non sconvolge quanto già sappiamo sulla rotazione del nucleo liquido terrestre. Come spiegato nei paragrafi precedenti lo studio ipotizza delle fasi di rallentamento, blocco e ripresa del movimento in senso opposto del nucleo, con una cadenza temporale precisa.
Vuol dire che questo pattern si è ripetuto ogni 35 anni (70 anni il periodo completo di inversione e ritorno alla direzione iniziale) da sempre. Le conseguenze non si sono mai verificate in maniera violenta e questo ci può mettere al sicuro per quanto riguarda le dirette conseguenze di un’inversione di rotazione in questi anni.
Ma nel concreto cosa cambia con l’inversione di rotazione? Il cambio di rotazione potrebbe influire e giustificare per esempio la variazione della durata dei giorni che si verifica circa ogni 60-70 anni e le oscillazioni del campo magnetico terrestre. Tutte cose che nella quotidianità non hanno impatto, ma che la scienza non può fare a meno di indagare.
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