Nel nostro quadro istituzionale le commissioni parlamentari sono il motore della Camera e del Senato: vediamo allora come funzionano e come vengono formate.
Le continue tensioni che si registrano in Parlamento, anche dopo la nascita del governo Meloni, stanno producendo una attenzione dell’opinione pubblica anche verso degli aspetti dell’apparato statale prima ignorati dai più.
Grande attenzione di conseguenza viene ora riservata anche nei confronti delle commissioni parlamentari, organi fondamentali per il funzionamento sia della Camera che del Senato.
Vediamo allora cosa sono e come è regolamentato il loro funzionamento.
Cosa sono le commissioni parlamentari?
Una commissione parlamentare è un organo collegiale del nostro Parlamento previsto e regolamentato dall’articolo 72 della nostra Costituzione. Al momento ce ne sono quattordici fisse al Senato e altrettante alla Camera.
Senato
- 1ª Affari costituzionali
- 2ª Giustizia
- 3ª Affari esteri, emigrazione
- 4ª Difesa
- 5ª Bilancio
- 6ª Finanze e tesoro
- 7ª Istruzione pubblica, beni culturali
- 8ª Lavori pubblici, comunicazioni
- 9ª Agricoltura e produzione agroalimentare
- 10ª Industria, commercio, turismo
- 11ª Lavoro, previdenza sociale
- 12ª Igiene e sanità
- 13ª Territorio, ambiente, beni ambientali
- 14ªPolitiche dell’Unione europea
Camera
- 1ª Affari costituzionali, Presidenza del Consiglio e Interni
- 2ª Giustizia
- 3ª Affari esteri e comunitari
- 4ª Difesa
- 5ª Bilancio, tesoro e programmazione
- 6ª Finanze
- 7ª Cultura, scienza e istruzione
- 8ª Ambiente, territorio e lavori pubblici
- 9ª Trasporti, poste e telecomunicazioni
- 10ª Attività produttive, commercio e turismo
- 11ª Lavoro pubblico e privato
- 12ª Affari sociali
- 13ª Agricoltura
- 14ª Politiche dell’Unione Europea
Come da prassi, dopo che si è formata una maggioranza di governo ogni gruppo parlamentare, in proporzione al proprio peso alla Camera e al Senato, decide con quali deputati e senatori riempire i posti spettanti nelle varie commissioni.
I membri di ciascun organismo eleggono poi un proprio presidente, due vicepresidenti e due segretari, che percepiscono anche delle indennità specifiche per il ruolo ricoperto. Per il presidente è di circa 1.200 euro netti al mese, meno per gli altri.
Punto fondamentale per ogni di governo è quello di avere numeri maggioritari anche in ciascuna commissione, per non rischiare così di “andare sotto” nelle singole votazioni e vedere così un proprio disegno di legge (come spiegheremo più avanti) bocciato oppure modificato.
In pratica sono dei piccoli collegi ognuno dei quali si occupa di una specifica tematica. Oltre a quelle permanenti, nella nostra Costituzione è presente anche la possibilità di dare vita anche a commissioni parlamentari bicamerali, speciali e d’inchiesta.
Come funzionano?
Come prevede l’articolo 72 della Costituzione, ogni disegno di legge prima di approdare nelle Aule deve prima essere esaminato dalla commissione parlamentare competente. Dopo averlo discusso, modificato e infine approvato, il testo viene mandato alle Camere per essere votato.
Questo è il lavoro più comune di una commissione chiamato in sede referente. L’organo però può lavorare anche in sede deliberante, ovvero con la possibilità di approvare in maniera definitiva un disegno di legge senza che questo passi per la Camera e il Senato.
Un lavoro della commissione in sede redigente è invece una via di mezzo tra le prime due modalità. In pratica i membri votano articolo per articolo un testo, che verrà poi sottoposto anche al parere delle Aule che si esprimeranno però soltanto sul disegno di legge nella sua interezza.
Infine l’ultima modalità da lavoro è quella in sede consultiva. Questo avviene quando una commissione chiede un parere a un’altra in presenza di alcuni aspetti che sono di competenza dell’altro organo collegiale.
In sostanza le commissioni sono l’autentico fulcro dell’attività parlamentare e, non è un caso, che la propria composizione e la scelta dei presidenti sia uno dei passaggi chiave per l’avvio e la tenuta di ogni nuovo governo.
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