Cosa succede a Minneapolis, tra città in fiamme e minacce di Trump

Violetta Silvestri

29/05/2020

Minneapolis: cresce la violenza in città dopo la vicenda della morte dell’afroamericano George Floyd. Scontri con la polizia e azioni incendiarie stanno gettando nel caos le strade urbane. E Trump lancia minacce.

Cosa succede a Minneapolis, tra città in fiamme e minacce di Trump

Peggiora la situazione a Minneapolis, dove è letteralmente esplosa la rabbia per la triste morte dell’afroamericano George Floyd.

La violenza è ormai ai livelli massimi in strada, con incendi e scontri che hanno devastato la città dopo tre notti di manifestazioni cruente.

In uno scenario di così alta tensione, con immagini di vera guerriglia urbana, il presidente Donald Trump è intervenuto via social con un messaggio che rischia di alimentare ancora di più l’indignazione degli afroamericani.

Minneapolis in fiamme: cosa sta succedendo?

Gli incendi hanno imperversato durante la notte a Minneapolis e un gruppo di manifestanti si è scagliato contro la terza stazione del dipartimento di polizia della città, distruggendo l’edificio dato alle fiamme.

Per tutto il giorno, il terzo continuo di proteste, in centinaia hanno marciato vicino al centro della città urlando richieste di giustizia, con slogan come “Non riesco a respirare” e “Fuck Donald Trump”.

I disordini si sono diffusi da Phoenix a Columbus e l’uso di armi da fuoco si è diffuso in diverse città, tra cui Louisville, dove le autorità hanno affermato che sette persone sono rimaste ferite durante una protesta.

Intanto, nella giornata di venerdì 29 maggio, una troupe della CNN è stata arrestata mentre riprendeva le proteste in Minnesota.

Trump minaccia altra violenza

Dinanzi alla situazione così degenerata nelle più profonda violenza, è arrivato anche il messaggio di Donald Trump.

Il presidente USA ha utilizzato i canali social per diffondere le sue parole sulle proteste in corso. Dopo il suo intervento, si rischia una caduta ancora più preoccupante nella rabbia sociale.

Questo, infatti, è stato l’avvertimento - che suona come una minaccia - di Trump:

“Questi thugs, delinquenti, stanno disonorando la memoria di Georges Floyd. Se ci saranno difficoltà, assumeremo il controllo. Se inizia il saccheggio, inizia la sparatoria.”

Così ha voluto mettere in guardia i dimostranti, promettendo l’intervento dell’esercito e l’uso di armi da fuoco dirette se non finirà la rabbia in strada.

A Minneapolis, si rischiano altri giorni di violenza e tensioni.

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