Così il Fisco spia il tuo Instagram per scoprire se non paghi le tasse

Patrizia Del Pidio

8 Ottobre 2024 - 12:46

IL Fisco e la Guardia di Finanza, ormai, utilizzano Instagram e gli altri social come se fossero «la strada» per spiare i contribuente e vedere se lo stile di vita rispecchia il reddito dichiarato.

Così il Fisco spia il tuo Instagram per scoprire se non paghi le tasse

Instagram potrebbe essere il mezzo con cui il Fisco spia per scoprire se sono state pagate le tasse. Basta pensarci, ogni post pubblicato, alla fine, agli occhi dell’amministrazione tributaria, non è altro che una confessione del contribuente.

Se agli occhi di un qualsiasi utente o del creator un post è soltanto un contenuto divertente o interessante, all’occhio attento della Guardia di Finanza non sfugge nulla: la camera in cui è girato il contenuto è di un albergo a 5 stelle? Quello che si vede al polso del creator è un orologio di lusso che costa migliaia di euro? Quella poggiata sul tavolo, quasi casualmente, è una borsa firmata?

Questi sono tutti indizi che possono portare la Guardia di Finanza prima e l’Agenzia delle Entrate ad accertare se quello che si vede nel post è compatibile con il reddito del suo creatore. Chi si dichiara nullatenente, infatti, non può di certo permettersi una borsa da 5.000 euro.

Il Fisco spia Instagram

Il metodo che si utilizza in strada (se si ferma una macchina di lusso si fa un accertamento sul reddito del proprietario per vedere se è compatibile con quella proprietà) viene, ora, applicato anche sul web per spiare i content creator di OnlyFans, Instagram, TikTok, Twitch e YouTube.

Questo metodo negli ultimi anni ha consentito di recuperare milioni di euro evasi al Fisco dagli influencer stessi e oggi, che la vetrina non è più la strada, ma è il web, il metodo di accertamento del reddito si applica a quello che si vede nei video da milioni di visualizzazioni.

Come funziona l’indagine su Instagram, TikTok, OnlyFans e altri social? La Guardia di Finanza, in accordo con l’Agenzia delle Entrate (è stato firmato un protocollo qualche mese fa) scandaglia i video da milioni di visualizzazioni alla ricerca dell’evasione fiscale.

Il primo passo è quello di utilizzare algoritmi sofisticati che tengono monitorati tutti i social network e le piattaforme analizzando i post, le stories e anche i commenti. In questo modo emergono collaborazioni commerciali non dichiarate e i presunti guadagni degli influencer che, ricordiamo, variano in base ai follower (e alle visualizzazioni).

Non tutti gli influencer guadagnano cifre da capogiro, alcuni raccolgono poche centinaia di euro al mese, ma ci sono anche quelli i cui guadagno superano anche i 50.000 euro che, se non dichiarati, sono esentasse.

Come si scovano gli evasori fiscali dai social?

Ormai il Fisco guarda tutto, la Guardia di Finanza esamina interviste e commenti. Gli influencer per essere tali devono essere visibili e devono, in qualche modo, raccontare il proprio tenore di vita ai follower. Possono farlo nei post, ma anche in intervisti televisive o radiofoniche: incrociando queste dichiarazioni con quelle fiscali emergono incongruenze.

Da ricordare, inoltre, che per chi pubblica su OnlyFans contenuti solo per adulti non si configura solo l’evasione delle imposte sul reddito, ma anche della tassa etica, un’addizionale all’Irpef del 25% che si applica sul reddito complessivo netto ricavato dalla produzione, vendita e distribuzione di materiale pornografico.

Attenzione ai post che si pubblicano

Se questo vale per gli influencer con milioni di visualizzazione, nulla esclude che è applicabile anche per chi posta video e contenuti a scopo amatoriale. Il reddito incongruente, infatti, non deve derivare per forza dai guadagni ottenuti con i social network.

Uno stile di vita lussuoso ostentato su Instagram, potrebbe far scattare il campanello di allarme della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate. Pubblicare post da ristoranti stellati, da hotel di lusso, pubblicare foto con outfit al di fuori della propria portata potrebbe essere rischioso e controproducente. Perché ricordiamo che i social, oggi, sono una vetrina che tutti possono vedere. Sta poi al contribuente dimostrare da dove proviene il reddito utilizzato per pagare le cose ostentate o dimostrare che sono state offerte/regalate/prestate. E non è così semplice.

Da non perdere su Money.it

Argomenti

# Fisco

Iscriviti a Money.it