Così la Russia cerca fondi per la guerra (sempre più costosa)

Violetta Silvestri

29 Maggio 2024 - 10:45

La Russia a caccia di soldi a colpi di tasse: Mosca in difficoltà per finanziare la guerra in Ucraina? Il conflitto lungo e incerto costringe Putin a correre ai ripari per avere più entrate.

Così la Russia cerca fondi per la guerra (sempre più costosa)

Se da una parte la Russia non è affondata nonostante sanzioni e guerra, dall’altra Mosca ha bisogno di soldi per continuare un conflitto ormai lungo, incerto e costoso.

Non è un caso, quindi, che la nazione guidata da Putin abbia annunciato l’intenzione di aumentare le tasse sulle imprese e sui ricchi mentre lotta per ottenere entrate aggiuntive e finanziare l’invasione dell’Ucraina.

La spesa pubblica ha superato le entrate di decine di miliardi di dollari da quando Mosca ha ordinato alle sue truppe di entrare in Ucraina nel febbraio 2022, con le sanzioni che hanno tagliato le redditizie vendite di energia all’Europa. Più tasse per i facoltosi sembra essere la soluzione obbligata per rafforzare le casse statali in difficoltà.

Russia, più tasse per finanziare la guerra

Il piano del Ministero delle Finanze russo introdurrebbe una nuova imposta progressiva sul reddito. Inoltre, l’aliquota fiscale sugli utili societari salirebbe al 25% dall’attuale 20%, a partire dal 2025, ha riferito Interfax. Aumenterebbero anche i prelievi per l’estrazione di minerale di ferro, potassio e fertilizzanti fosfatici.

Secondo Interfax, l’intero pacchetto consentirebbe di raccogliere ulteriori 2,6 trilioni di rubli (29,4 miliardi di dollari) nel 2025, di cui oltre la metà proverrebbe da una maggiore imposta sugli utili societari.

Il Ministero delle Finanze ha dichiarato in un comunicato che le proposte sono state presentate al governo e potrebbero ottenere l’approvazione della camera bassa del parlamento prima della pausa estiva.

L’imposta progressiva sul reddito delle persone fisiche interesserebbe circa 2 milioni di persone, ovvero il 3,2% della forza lavoro totale, ha affermato in una nota il ministro delle Finanze Anton Siluanov. Le tariffe andrebbero dall’attuale 13% per chi guadagna fino a 2,4 milioni di rubli all’anno fino al 22% per chi supera i 50 milioni di rubli.

La Russia ha registrato un deficit di bilancio complessivo di circa 6,5 ​​trilioni di rubli (73 miliardi di dollari) nel 2022 e nel 2023. Quest’anno ha previsto un disavanzo di 1,6 trilioni di rubli (18 miliardi di dollari), pari a circa lo 0,9% del prodotto interno lordo (PIL).

La spesa per il Ministero della Difesa e il settore della sicurezza russo si avvicina intanto al 6,7% del prodotto interno lordo, quasi ai livelli raggiunti dall’Unione Sovietica al culmine della Guerra Fredda negli anni ’80, ha detto all’inizio di questo mese il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov stando a quanto riportato da Interfax.

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