Torna a salire la curva dei contagi da Covid-19 in particolare in 48 province. L’allarme degli esperti: «il virus muta velocemente».
La curva dei contagi da Covid-19 mostra segni di risalita in Italia in diverse parti del territorio nazionale. Un andamento che gli esperti invitano a non sottovalutare e che è arrivato proprio con la ripresa del lavoro e della scuola a settembre.
Sebbene la situazione epidemiologica è ancora sotto controllo, gli esperti mettono in guardia sul virus SARS-CoV-2 «sta mutando a velocità pazzesca, continua a farlo e dobbiamo aspettarci che ci saranno ancora parecchie mutazioni nei prossimi mesi».
Il Covid-19 è ancora «imprevedibile»
«Adesso stiamo effettivamente uscendo dalla pandemia. Ma, attenzione, perché il virus Sars-CoV-2 è ancora piuttosto imprevedibile». Questo il monito lanciato da Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema, ospite di ’ZoomCovid19’, spazio di approfondimento organizzato dall’Unamsi (Unione nazionale medico scientifica di informazione).
«Un dato rilevante - ha osservato Cavaleri - è che il virus Sars-CoV-2 sta mutando a una velocità pazzesca e continua a farlo. Adesso vedremo fino a quanto manterrà questo passo e se cambierà. Ma questo sta a indicare che è un virus ancora piuttosto acerbo in termini di convivenza col mondo degli esseri umani. Quindi dobbiamo aspettarci che ci saranno ancora parecchie mutazioni nei prossimi mesi e speriamo che prima o poi trovi la sua giusta dimensione per convivere con gli uomini e raggiungere un livello di mutazione simile almeno quello dei ceppi influenzali, perché allora ci darà la possibilità di poterlo inseguire meglio e prevenire meglio».
È importante, come spiega l’esperto, comprendere «come cambiare la composizione dei vaccini Covid», per avere ogni volta una buona protezione, «augurandoci che Sars-CoV-2 arrivi a fare come tutti i virus respiratori endemici, che di fatto causano ondate soprattutto nei mesi freddi e non nei mesi estivi come è successo questa estate con Omicron 5». «Quello che è importante in questa fase è pensare a rivaccinazioni mirate» contro il Covid.
«È importante che chi ha fattori di rischio, chi ha più di 60 anni, ha patologie che mettono a rischio di Covid grave e di essere ospedalizzati, gli immunocompromessi e le donne incinte si rivaccinino con i vaccini adattati. Non importa se sono adattati con Omicron 1 o 5. Sono tutti ottimi vaccini, ottime scelte. E il momento di farlo è adesso», sottolinea.
«È il momento di farlo perché stiamo entrando nella stagione fredda e sicuramente si sarà una nuova ondata di questo virus. Quindi è bene proteggerci», ha continuato. «Poi vedremo l’anno prossimo quale sarà il passaggio successivo e quale sarà anche l’impatto che questi vaccini avranno e vedremo di calibrare le campagne vaccinali, sperando in effetti di arrivare a una situazione simile a quella dell’influenza, in cui le vaccinazioni avvengono una volta all’anno e in cui l’obiettivo è proteggere i più vulnerabili».
Aumentano i casi in 48 province
I casi di Covid-19 stanno aumentando in 48 province italiane su 107, in particolare al Nord e al Centro; nelle altre province la discesa della curva dell’incidenza è in frenata o in stasi. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ’M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
«L’analisi delle differenze settimanali delle curve dell’incidenza dei positivi nelle 107 province italiane rivela che in 48 di esse siamo in una fase di crescita; nelle province di Bolzano, Gorizia e Biella l’incidenza negli ultimi sette giorni è aumentata di almeno il 50% rispetto ai sette giorni precedenti. Nelle province rimanenti, in molte il trend è di frenata della discesa e per alcune siamo in stasi, se non molto vicini all’inizio di una fase di crescita», spiega il matematico.
"Come al solito - aggiunge - la distribuzione spaziale delle province coinvolte presenta una marcata caratteristica di continuità. Infatti, a parte poche province isolate, sono presenti due cluster: uno al Nord, dal confine con la Francia a quello con la Slovenia, e uno al Centro, che coinvolge province toscane, umbre, marchigiane, abruzzesi, laziali e campane.
Ecco, ordinate per area geografica, le 48 province in cui si osserva una crescita dell’incidenza:
- Nord: Bolzano, Parma, Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Savona, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e della Brianza, Pavia, Sondrio, Varese, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli, Trento, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza;
- Centro: L’Aquila, Teramo, Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo, Ancona, Ascoli Piceno, Arezzo, Firenze, Perugia, Terni, Caserta, Napoli;
- Sud e isole: Cagliari e Palermo.
Approvato il vaccino anche per bambini 5-11 anni
«Abbiamo appena approvato per il vaccino di Pfizer originale il primo richiamo per la fascia 5-11 anni a dose più bassa. Adesso aspettiamo che Pfizer ci dia altre informazioni e poi probabilmente in ottobre-novembre vedremo di approvare anche il vaccino adattato anti-Omicron come richiamo per questa fascia di età». Così Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), all’incontro ’Efficacia e sicurezza dei nuovi vaccini bivalenti’ di Unamsi.
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