È boom di contagi in Italia e nel resto dell’Europa a causa delle nuove varianti del Covid, ma quali sono le differenze? Ecco i sintomi e gli effetti delle varianti Pirola, Eris e JN.1.
Il Covid con le sue numerose varianti torna a correre in Italia, Europa e nel resto del mondo causando un nuovo boom di contagi.
Tra le principali cause è la diffusione della variante Pirola (BA.2.86), la quale insieme alla sua “famiglia” è in “costante aumento” a livello globale.
A segnalarlo è stato l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), che ha messo in guardia i Paesi anche dalle altre varianti molto contagiose come Eris (EG.5), HV.1 e la nuova variante JN.1 - discendente diretto di Pirola e ultima in ordine cronologico a essere stata individuata.
Siamo di fronte un complesso “mosaico” dell’evoluzione del virus Sars-Cov-2, e con l’avvicinarsi delle festività gli esperti si attendono un nuovo picco di contagi. Senza contare che i casi positivi potrebbero non essere subito individuati a causa dell’ampia gamma di sintomi, che cambiano a seconda della variante.
Quali sono quindi le differenze tra le varianti e come riconoscerle? Quali sono i sintomi? È opportuno sciogliere ogni dubbio a riguardo, mettendo a confronto le varianti Eris, Pirola, HV.1 e JN.1. Di seguito tutto quello che serve sapere sulle varianti del Covid-19 e come proteggere le fasce della popolazione più fragili.
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Covid, boom di contagi: i rischi
Aumentano i casi positivi al Covid e solo nella settimana dal 7 al 13 dicembre si sono registrati 56.404 nuovi casi. E con le festività la conta non può che peggiorare. Gli esperti, infatti, hanno stimato che il picco di contagi si dovrebbe verificare durante le festività tra Natale e Capodanno. Un picco che potrebbe portare l’Italia a registrare circa “400-500 morti alla settimana a causa del Covid”.
A dirlo è stato il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano. Ormai siamo di fronte a un virus che muta ogni 4-5 mesi, diventando sempre più contagioso e schivando le difese immunitarie.
Ma a preoccupare gli esperti di tutto il mondo non è tanto il rischio correlato a una singola variante, piuttosto è il rapido tasso di evoluzione del virus a impensierirli. Trevor Bedford, professore nella divisione vaccini e malattie infettive presso il Fred Hutchinson Cancer Center ha spiegato che nessuna singola variante ha avuto un impatto significativo ma l’accumulo di queste mutazioni complessivamente sta avendo un impatto significativo sulla vita dei cittadini.
Covid, varianti a confronto: i sintomi di Eris, HV.1, Pirola e JN.1
Davanti a un mosaico di varianti che si stanno diffondendo con estrema rapidità è importante conoscere le differenze tra le varianti Covid, quali siano i sintomi, i tempi di incubazione e molto altro. Esaminiamo le varianti una ad una.
1) Eris
I sintomi di Eris (EG.5) non sono molto diversi dalle varianti che vedremo, eppure in queste settimane vengono segnalate forme dissimili di infezione, soprattutto per quanto riguarda la durata della febbre, che in alcuni pazienti è durata per giorni e in altri solo poche ore. Tra i sintomi più diffusi troviamo:
- febbre alta;
- tosse;
- affaticamento;
- naso che cola;
- mal di testa;
- dolori muscolari.
2) HV.1
La variante Hv.1, stando ai dati raccolti dagli esperti, causerebbe generalmente gli stessi sintomi di Omicron o Pirola. Caratterizzata da un’elevata contagiosità, la variante in sole due settimane a settembre era passata dal 7% al 12.9% e a oggi la crescita non sembra destinata a fermarsi. Nel giro di pochi giorni negli Stati Uniti la variante ha superato Eris (EG.5) e Fornax (FL.1.5.1); stando agli esperti HV.1 ricordi la variante Delta e potrebbe presto diventare il lignaggio dominante negli Usa. I sintomi sono:
- febbre e brividi;
- tosse;
- stanchezza;
- mancanza di respiro o difficoltà respiratorie;
- dolore muscolare;
- mal di testa;
- perdita del gusto;
- perdita dell’olfatto;
- congestione nasale;
- diarrea.
3) Pirola
Numerosi sono i sintomi della variante BA.2.86. Pirola ha fin da subito attirato l’attenzione degli esperti a causa delle elevate mutazioni, circa una trentina, nella proteina Spike, rendendo questa variante potenzialmente più contagiosa e destinata a diventare la dominante in Italia e nel resto d’Europa. È stato pubblicato un elenco completo dei sintomi a cui prestare attenzione:
- tosse persistente;
- temperatura elevata;
- febbre e brividi;
- perdita o alterazione del normale senso del gusto o dell’olfatto;
- fiato corto;
- stanchezza improvvisa;
- mancanza di energia;
- dolori muscolari o dolori non dovuti all’esercizio fisico;
- mancanza di appetito;
- mal di testa insolito o più duraturo;
- mal di gola;
- naso chiuso o che cola;
- diarrea;
- malessere diffuso.
4) JN.1
Discendente diretta di Pisola, JN.1 è sotto la lente di ingrandimento degli esperti. JN.1 sembrerebbe manifestarsi nei pazienti principalmente con sintomi correlati alla gola. Oltre a prestare maggiormente attenzione ai sintomi legati al tratto orofaringeo è bene prestare attenzione anche ai sintomi tradizionali. Principalmente i soggetti positivi alla variante JN.1 presentano:
- mal di gola (bruciore o dolore) anche in assenza di febbre;
- faringite persistente;
- congestione nasale;
- tosse persistente;
- mal di testa;
- febbre;
- spossatezza;
- rara “perdita di gusto e/o olfatto”
- rara “mancanza di respiro”
Varianti Covid: cosa fare se positivi e come proteggersi
Le persone che risultano positive ad un tampone molecolare o antigenico - tornato obbligatorio in ospedali e Rsa - non sono più obbligate a effettuare un periodo di isolamento. Esistono però alcune raccomandazioni che il ministero dispone di rispettare per prevenire la trasmissione delle infezioni respiratorie come:
- Indossare una mascherina chirurgica o FFP2 se si entra in contatto con altre persone;
- Evitare ambienti affollati;
- Se si è sintomatici rimanere a casa fino alla fine dei sintomi;
- Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni precedenti al tampone, soprattutto se anziane, fragili o immunodepresse;
- Contattare il proprio medico se si rientra nelle categorie più a rischio o se i sintomi non si attenuano;
- Curare attentamente l’igiene delle mani;
- - Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, e di frequentare ospedali o Rsa.
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