L’applicazione del Project Management comporta diversi benefici, non solo per il progetto e per l’ambiente, ma anche per le parti interessate dal progetto stesso.
Immaginiamo, per un momento, di essere il titolare di una azienda o di una società. Il nostro obiettivo primario è quello di generare ricchezza o profitto attraverso la nostra attività economica. Se non ci riusciamo dobbiamo inevitabilmente rivedere il nostro modello di business e le nostre best practices aziendali. Ma se ci riusciamo, allora stiamo creando valore.
Il concetto di creazione del valore è relativamente giovane. Nato a metà degli anni ’90, si fonda su strategie aziendali finalizzate allo sviluppo. In buona sostanza, se la nostra azienda riesce a far rendere il capitale investito in misura maggiore rispetto a quanto ci è costato per produrre, stiamo generando valore, quindi la nostra azienda si sta sviluppando.
Nel corso degli anni, il concetto di valore, mutevole nello spazio e nel tempo, ha subito una profonda evoluzione in funzione del contesto storico, conducendo economisti e studiosi ad approfondirlo e collocarlo in un ambito sempre più ampio e multidisciplinare. Attualmente, il contesto di riferimento è stato delineato con l’approvazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Partendo dalle evidenze scientifiche dei danni che, negli anni, la corsa alla creazione di valore ha provocato alla salute del nostro Pianeta, l’Agenda 2030, attraverso i suoi 17 obiettivi di sostenibilità (Sustainable Development Goals - SDGs), ha contribuito a un cambio di paradigma, evidenziando l’importanza di uno sviluppo sostenibile e guidando le politiche e le scelte strategiche per la creazione di valore.
L’importanza del Project Management nella creazione del valore
Alle comunità imprenditoriali e finanziarie risulta oggi ben chiaro come la creazione di valore, inteso come raggiungimento di obiettivi sostenibili nella dimensione economica, sociale e ambientale, offra terreno fertile per iniziative di collaborazione orientate al benessere della società e alla salute del pianeta, generando prospettive di successo nel lungo periodo.
Viene così superata la definizione tradizionale di creazione del valore, ridefinendo gli obiettivi dell’organizzazione non più in funzione prioritaria della soddisfazione degli Shareholder (proprietari di quote azionarie delle società), bensì a una soddisfazione equilibrata tra gli interessi degli Shareholder e degli Stakeholder, ricercando una dimensione ideale di sviluppo aziendale sostenibile.
Il Project Management si rivela un asset strategico in questo senso per tutte le organizzazioni. La sua applicazione, infatti, comporta innumerevoli benefici, non solo per il progetto e per l’ambiente in cui si opera, ma anche per tutte le parti direttamente e indirettamente interessate dal progetto stesso, che siano essi e Shareholder o Stakeholder. E proprio di come un approccio orientato al Project Management sia fondamentale per la creazione di valore (sia pubblico che privato) si parlerà in occasione di PMExpo, il più importante meeting nazionale sul Project Management, dal 2011 organizzato dall’Isipm.Venerdì 14 ottobre, presso l’Auditorium del Massimo, a Roma, verrà dedicata un’intera giornata alla promozione della crescita e dello sviluppo della cultura del Project Management fra tutti gli stakeholder del settore nei loro differenti ruoli.
PMExpo 2022, tra Project Management e il concetto di valore pubblico
L’edizione di quest’anno del PMExpo si concentrerà su tre macro temi: «L’evoluzione del Project Management», «La creazione di valore pubblico» e «La formazione del project manager». Per ogni argomento si alterneranno speech e interventi di esperti e professionisti del settore, che analizzeranno lo stato dell’arte del Project Management in Italia anche in funzione dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che rappresenta la più grande opportunità per il rilancio del sistema italiano.
Come detto, il concetto di creazione del valore rappresenterà una delle tematiche principali. Il programma del PMExpo si aprirà con l’intervento del manager IT Marco Caressa e del project, program&portfolio manager, lecturer, ed educator Massimo Pirozzi dal titolo «Creare valore per i progetti nella complessità armonizzando approcci predittivi e agili/adattativi».
Successivamente, il consulente progettazione finanziaria e docente universitario Antonio D’Amico si concentrerà sul «Futuro del Pnrr e la norma Uni Iso 21502», mentre 49 partecipanti prenderanno parte al Workshop «Modello Isipm eU-maps: il Project Management nei fondi europei» con il ricercatore ed esperto di fondi europei Marco Amici, l’esperto in progettazione e gestione dei fondi europei Lorenzo Costumato, la specialista della PA, project manager e coach Sabrina Mancini, il formatore, project manager e consulente Patrizia Monacelli e l’esperto di fondi europei e Project Management Federico Porcedda.
Il tema si svilupperà poi anche attraverso altri interventi, a cominciare da quello del referente metrico Gianfranco Lanza, che si occuperà di affrontare «La Conoscenza dietro la strategia». In contemporanea, la presidente Siais. e presidente Ifhe Daniela Pedrini racconterà di «Come il Covid-19 abbia influito sul Project Management e sul lavoro dei tecnici ospedalieri». «Il PM quale soluzione necessaria anche per le opere pubbliche» sarà, invece, il focus dell’intervento dell’ingegnere Giorgio Lupoi e «La valutazione di congruità dei progetti Ict del Pnrr: Strumento essenziale per il governo ex-ante ed ex-post delle iniziative» quello del Ceo Dpo Srl Roberto Meli.
Insieme con il presidente dell’Istituto Italiano di Project Management, Graziano Trasarti, e con il project manager di PMexpo 2022, Emanuele Remediani, oltre ai già citati relatori, a PMExpo 2022 parteciperanno anche la dottoranda Francesca Apponi, il project manager Giuseppe Barreca, il project e program manager Antonio Bonanni, il capotreno Francesca Brusciotti, il junior consultant Damiano Buzzi, il Ceo & cofounder App to you Nicola Camillo, il Ceo Facilitate Thinking Ltd. Michelangelo Canonico, il managing partner Antonio Cassano, l’innovation manager Antonella Chirichiello, l’assessor Isipm-Prado Maria Luisa D’Orazi, il membro del Consiglio Direttivo di Isipm e socio fondatore Flavio De Trane, il project human resource management Ivano Di Filippo, l’agile manager Gian Luca Di Stefano, il project manager Antonio Giannico, il project e program manager Pier Luigi Guida, il docente di Gestione dell’Innovazione e dei Progetti dell’Università di Roma “Tor Vergata” e membro del Consiglio Direttivo Vito Introna, il dottorando Alessandro Lops, l’ingegnere gestionale Marianna Mancone, l’attore, autore e conduttore Marco Mazzocca, il past president dell’Istituto Italiano di Project Management Enrico Mastrofini, la strategic advisor Giusi Miccoli, l’ingegnere, consulente e docente di Project Management Maurizio Monassi, il World Champion in Project Management, Thinkers50, Sustainability Transformation Program Director, Pmi Fellow & Past Chair, professore, autore ed executive coach Antonio Nieto-Rodriguez, la professoressa aggregata Valentina Ndou, il cofondatore presso WeDo Academy Training&Learning Manager Giancarlo Orsini, il sustainability manager Elds Division presso Abb Paolo Perani, il program manager Alessandro Quagliarini, il Neuro&Behavioral Project Management Josh Ramirez, il consulente aziendale Daniele Rimini, il Ceo Alessio Rocchi, l’innovation expert, project/program manager e agile mentor Claudia Spagnuolo, l’istruttrice di Tai Chi Chuan, formatrice e consulente Anna Siniscalco e la strategic management consultant Rebecca Winston.
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