Credito d’imposta videogiochi, chi può beneficiarne e come

Caterina Gastaldi

30 Giugno 2022 - 18:11

Come funziona il credito d’imposta per i videogiochi e in quali occasioni si può richiedere? Ecco tutte le informazioni utili.

Credito d’imposta videogiochi, chi può beneficiarne e come

Anche i videogiochi possono beneficiare della possibilità di richiedere un credito d’imposta. Le imprese produttrici di videogames possono infatti ricevere un bonus pari al 25% delle spese di produzione del gioco, per un massimo di un milione di euro, nel momento in cui vengono rispettati tutti i requisiti richiesti.

Il bonus videogiochi infatti rientra tra quelli previsti ai sensi dell’art. 15 della legge n. 220 del 2016, che prevede la concessione di un credito d’imposta riservato alle produzioni sia cinematografiche, sia audiovisive. In questo contesto rientrano quindi anche i videogiochi, come specificato anche grazie al decreto interministeriale n. 187 del 14 maggio 2021.

Con la risoluzione numero 26, dell’8 giugno 2022, l’Agenzia delle Entrate ha anche condiviso i codici tributo per poter utilizzare il bonus concesso. Di seguito quindi tutte le informazioni necessarie per poter richiedere e utilizzare il tax credit.

Chi può beneficiare del bonus videogiochi

Le imprese che si occupano della produzione di videogiochi per poter essere considerate eleggibili e quindi vedersi approvata la richiesta del bonus videogiochi devono, prima di tutto, rispettare determinati requisiti.

Nello specifico infatti il bonus è rivolto a quelle realtà che ricadono nelle seguenti categorie:

  • il produttore di videogiochi deve avere sede legale all’interno dello spazio economico europeo;
  • nel momento in cui viene utilizzato il bonus, è necessario essere soggetti a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale, o anche per la presenza di una stabile organizzazione;
  • a poter fare richiesta sono quei produttori che siano in possesso dei codici Ateco 62 o 58.2;
  • il bonus non è rivolto ad associazioni culturali e fondazioni senza scopo di lucro;
  • il capitale sociale minimo interamente versato dell’impresa e il patrimonio netto non devono essere inferiori ai 10.000 euro l’uno. Questa regola è valida sia nel caso in cui si tratti di imprese costituite sotto forma di società di capitale, sia che si tratti di di imprese individuali di produzione, oppure che siano state costituite sotto forma di società di persone.

I requisiti delle opere e l’istanza preventiva

Oltre a dover rispettare le regole precedenti le opere, per poter accedere al bonus videogiochi, devono aver ricevuto l’approvazione del DG Cinema e Audiovisivo. Infatti devono venire valutate da un’apposita commissione e ricevere un punteggio di minimo 70 punti su 100, con un minimo di 35 punti guadagnati in relazione al parametro “Contenuti” della Tabella A (scaricabile di seguito).

Schema eleggibilità culturale opere
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La commissione in questione deve infatti dare la sua approvazione all’opera per poter procedere con la richiesta del tax credit. Il videogioco deve venire considerato, rispettando i canoni della tabella, di valore culturale rilevante, venendo quindi considerato “in grado di contribuire allo sviluppo della creatività italiana ed europea nei videogiochi attraverso elementi di qualità, originalità e innovazione tecnologica e artistica”.

Per ricevere questa approvazione è necessario inviare una richiesta preventiva da inviare utilizzando i modelli predisposti dalla DGCA.

All’interno dell’istanza da inviare bisogna inserire:

  • la richiesta del riconoscimento del valore culturale;
  • il costo complessivo, costo eleggibile dell’opera, e l’ammontare teorico del credito che dovrebbe spettare;
  • il piano di lavorazione dell’opera che si va a proporre;
  • infine, bisogna anche allegare la dichiarazione del legale rappresentante, rilasciata ex art. 47 D.P.R. n. 445/2000 che attesti, ove stipulati, l’osservanza dei contratti collettivi nazionali di categoria.

Come farne richiesta

La lavorazione del videogioco deve avvenire entro 180 giorni dopo la prenotazione del bonus nei confronti della DGCA. L’istanza dovrà poi essere confermata entro 180 giorni dalla data della prima commercializzazione e mai oltre 36 mesi dalla pubblicazione del decreto.

All’interno del decreto vengono infatti riportati i progetti, le opere, e le imprese a cui è stato riconosciuto il credito d’imposta, oltre al credito spettante.

A partire dal 10 del mese successivo alla pubblicazione degli elenchi da parte del Dg Cinema e Audiovisivo si potrà utilizzare il credito d’imposta spettante.

Dove visualizzare il credito d’imposta

Il credito, una volta approvato, si può visualizzare all’interno del proprio cassetto fiscale direttamente sul portale dell’Agenzia delle Entrate.

Per potervi accedere è necessario essere in possesso del codice Spid, oppure della Carta d’Identità Elettronica (Cie), oppure della Carta Nazionale dei Servizi (Cns).

I codici tributo

La risoluzione numero 26 dell’8 giugno 2022 ha pubblicato al suo interno i codici tributo per poter utilizzare il credito d’imposta di cui si è beneficiari. L’utilizzo può essere fatto attraverso il modello F24 e il credito potrà venire utilizzato per pagare imposte e contributi.

Durante la compilazione dell’F24 si utilizzerà il codice tributo “6977”, denominato “credito d’imposta a favore delle imprese di produzione dei videogiochi – art. 15 della legge 14 novembre 2016, n. 220”, inserendolo nella sezione “Erario”. La compilazione poi può proseguire:

  • si può compilare, con il codice tributo, la colonna denominata “importi a credito compensati”;
  • oppure, si può compilare la colonna “importi a debito versati” con il codice tributo e quanto richiesto, nel caso in cui si debba procedere al riversamento dell’agevolazione.

Il campo riferito all’anno, da inserire in modalità “AAAA”, si riferisce all’anno in cui si riferisce il credito.

L’Agenzia delle Entrate verificherà che i contribuenti che utilizzano questo codice rientrino in quelli inseriti in elenco da parte del Dg Cinema e Audiovisivo, che rispettino gli accordi, e che utilizzino il credito nelle modalità corrette.

Risoluzione numero 26, dell’8 giugno 2022
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