Criptovalute in beneficenza è boom di donazioni nel 2021

Riccardo Lozzi

23 Maggio 2022 - 10:13

Boom di donazioni in beneficenza in criptovalute. Quanto vale il volume raggiunto nel 2021 e quali sono le prospettive di crescita.

Criptovalute in beneficenza è boom di donazioni nel 2021

Oltre a essere un importante asset di investimento a livello mondiale, il settore crypto sta diventando, con il tempo, anche un mezzo per effettuare donazioni in beneficenza. Anche in questo caso si è assistito infatti a una crescita vertiginosa negli ultimi anni.

Nel 2021 si è registrato un boom del mercato delle valute virtuali, il quale ha visto aumentare il proprio valore di 10 volte, raggiungendo così la cifra record di oltre 2 mila miliardi di dollari.

Un risultato certificato dal Fondo Monetario Internazionale, nel quale si segnalavano non solo le opportunità ma anche i possibili pericoli sulla stabilità finanziaria di una crescita così forte.

Contestualmente un trend del genere ha investito anche il settore della beneficenza. Come riportato da Fidelity Charitable nel Giving Report 2022, si è passati da un volume in criptovalute di 28 milioni di dollari del 2020 a 331 milioni di dollari nel 2021.

Non solo. Un altro studio dimostra come un terzo degli investitori del comparto crypto abbia donato una parte di tali possedimenti virtuali a enti benefici.

Criptovalute in beneficenza, boom di donazioni nel 2021

Un aspetto quello della beneficenza finora poco considerato quando si parla di Bitcoin, Ethereum e altre monete digitali, ma che potrebbe segnare una svolta per la filantropia mondiale.

Magari si potrà assistere a una pausa dopo il recente crollo del valore delle criptovalute, tuttavia sono in molti a scommettere che quando questo si assesterà saranno ancora di più le persone che utilizzeranno questo strumento per le proprie donazioni.

Una previsione che mette insieme una combinazione di fattori inediti, e sicuramente positivi, per il settore della beneficenza.

Le prospettive per il futuro di filantropia e crypto

Bisogna considerare che i Millennials e la Generazione Z hanno molte più probabilità, rispetto alle generazioni precedenti, di possedere criptovalute e, al tempo stesso, sono maggiormente coinvolti in iniziative filantropiche.

Contestualmente le donazioni che avvengono tramite il denaro virtuale hanno costi di transazione minori rispetto a quelle tradizionali ed è più semplice effettuare trasferimenti all’estero che non comportino tassi di cambio o trattenute da parte degli istituti di credito.

Per favorire questa nuova tendenza, sono nati i Fondi Consigliati dai Donatori (Donor Advised Funds), i quali convertono le donazioni da crypto a dollari per non esporre gli enti benefici alla volatilità del settore.

D’altronde dall’inizio del 2022 e ancora di più con la guerra in atto in Ucraina è stato chiaro il ruolo assunto da Bitcoin e criptovalute che, attraverso la raccolta di donazioni internazionali, stanno contribuendo a finanziare la resistenza e ad aiutare i profughi in fuga dalle proprie case.

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