Dopo il via libera alla Camera la legge di Bilancio sta per essere approvata definitivamente al Senato. Flat tax, cuneo fiscale, tasse e pensioni anticipate: ecco chi ci guadagna e chi ci perde.
La legge di Bilancio 2023 sta per essere approvata definitivamente. Dopo l’ok da parte della Camera il testo è arrivato al Senato, dove si attende per domani l’ultimo voto, appena in tempo per evitare l’esercizio provvisorio dello Stato. Reddito di cittadinanza, taglio del cuneo fiscale, nuovo regime pensionistico, aumento dell’assegno unico, allargamento della flat tax. Sono tante le voci di spesa di questa manovra.
Il governo Meloni ha tentato di dare un piccolo aiuto a diverse categorie di cittadini, tuttavia mentre alcuni ci guadagneranno sicuramente, altri perderanno dei benefici. Vediamo quindi nel dettaglio chi può ritenersi più o meno soddisfatto, chi riceve un piccolo aiuto e chi infine non sarà più sostenuto come negli ultimi mesi.
Aumenti di stipendio per milioni di lavoratori
A guadagnarci saranno innanzitutto i lavoratori dipendenti fino a 25mila euro annui, che beneficeranno del taglio del cuneo fiscale del 3%. In questo modo chi guadagna fino a 1.923 euro lordi al mese guadagnerà qualche euro in più al mese. Per la precisione il guadagno arriva fino a 19 euro al mese. Il taglio è netto, tuttavia potrebbe aumentare lievemente la base imponibile per l’Irpef, riducendo in parte il guadagno. Per chi guadagna tra i 25mila e i 35mila euro all’anno rimane invece lo sgravio contributivo al 2% per tredici mensilità.
Sale l’assegno unico per le famiglie
Per le famiglie arriva invece l’aumento dell’assegno unico e l’allargamento del congedo parentale. Dal 1° gennaio le famiglie numerose, con 4 o più figli, riceveranno 50 euro in più al mese. Viene poi previsto per entrambi i genitori un mese in più di congedo volontario retribuito all’80%, da usare entro il sesto anno di vita del figlio.
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La flat tax estesa per gli autonomi
Ci guadagneranno anche le partite Iva con fatturato tra i 65mila euro e gli 85mila euro. Viene infatti innalzata a questo livello la soglia per accedere alla flat tax al 15%. Per chi improvvisamente sale a un reddito annuo di 100mila euro viene previsto uno scivolo di un anno per uscire dal regime forfettario. Si arriveranno a risparmiare fino ad 8mila euro di tasse in un anno.
Pensioni, assegni minimi più alti e stretta su Opzione donna
Con la manovra, poi, crescono le pensioni minime. Tutti coloro che hanno più di 75 anni prenderanno di minimo 600 euro al mese rispetto agli attuali 525,38 euro. Per i pensionati con meno anni l’importo salirà a 570 euro grazie alla rivalutazione all’inflazione.
Si restringe però la platea delle persone che potranno accedere ad Opzione Donna. Le donne non andranno più in pensione tra i 58-59 anni, ma a 60 anni (età che diminuisce solo in caso di figli). La platea è ridotta solo a caregiver e invalide. Mentre le lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi potranno ancora andare in pensione a 58 anni, al di là del numero dei figli.
Il taglio del Reddito di cittadinanza
Oltre 400mila nuclei familiari perderanno poi il Reddito di cittadinanza tra sette mesi, quindi a partire dal 1° agosto 2023. Si tratta di oltre 800mila persone, che sono ritenute dal governo “occupabili” e quindi non avranno più l’aiuto da circa 500 euro al mese in media. Questi soggetti saranno costretti a seguire dei corsi di formazione e poi a trovarsi un lavoro, con tutte le difficoltà del caso. Il rischio concreto è un aumento improvviso della disoccupazione.
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Tutte le sanatorie fiscali
Nella manovra ci sono poi 12 sanatorie fiscali. Tra le novità assolute c’è l’intervento sulle criptovalute: vengono definite le regole sulla tassazione e si introduce anche una sanatoria per i contribuenti che non hanno indicato in dichiarazione il possesso di cripto-attività o i redditi da loro derivati.
Per le federazioni e le società sportive dilettantistiche e professionistiche, quindi viene compresa anche la Serie A, è arrivata la sospensione dei versamenti di Iva e ritenute per un totale di 889 milioni di euro. C’è quindi lo stralcio delle cartelle esattoriali sotto i mille euro, affidate alla riscossione tra il 2000 e il 2015.
Per le multe stradali l’annullamento riguarderà gli interessi e non le sanzioni e il rimborso spese per le procedure di notifica. C’è poi una nuova rottamazione delle cartelle, estesa alle multe stradali per interessi e aggio. La domanda di adesione dovrà essere presentata entro il 30 aprile 2023.
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