I cyber attacchi sono “l’arma più pericolosa al mondo”. JP Morgan lancia l’allarme

Riccardo Lozzi

17/12/2021

I vertici di JP Morgan hanno indicato i cyber attacchi come “l’arma più pericolosa al mondo” attualmente in circolazione. Le possibili minacce e il caso Log4j.

I cyber attacchi sono “l’arma più pericolosa al mondo”. JP Morgan lancia l’allarme

I cyber attacchi rischiano di essere la nuova minaccia per la sfera economica, politica e militare dei Paesi di tutto il mondo. A lanciare l’allarme è JP Morgan.

La società finanziaria newyorkese, in occasione del suo International Council dello scorso 16 dicembre, ha esortato il settore pubblico e privato a intensificare gli sforzi per la cybersecurity, così da contrastare in maniera ancora più efficace quella che potrebbe presto rappresentare “l’arma più pericolosa al mondo”.

Come riportato dai vertici di JP Morgan, nel 2021 si è assistito a un aumento degli attacchi informatici, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo. Una situazione che pone in serio rischio la sicurezza interna delle nazioni, oltre che la tenuta economico-finanziaria globale.

Allarme JP Morgan: “i cyber attacchi sono l’arma più pericolosa al mondo”

In maniera simile si è recentemente espressa Christine Lagarde parlando alla conferenza annuale dell’European Systemic Risk Board (ESRB). La presidente della BCE, nel suo intervento, ha individuato le due maggiori minacce per la stabilità finanziaria: il cambiamento climatico e gli attacchi informatici.

Dello stesso tenore sono state le parole di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, che, nella sua ultima conferenza stampa, ha espresso la sua preoccupazione sulle conseguenze in caso di un possibile attacco informatico contro “un qualsiasi istituto finanziario di importanti dimensioni”. Rispondendo ai giornalisti presenti, Powell ha quindi ammesso la mancanza di armi efficaci in caso si verifichi un evento del genere.

Nonostante i rappresentanti di JP Morgan abbiano riconosciuto l’importanza del lavoro fin qui svolto dal Governo di Joe Biden e dal Congresso americano per dotarsi di nuovi strumenti in grado di affrontare la sfida informatica, è stata ribadita la necessità di amplificare ulteriormente gli sforzi.

In particolare, è stato sottolineato come sia necessario rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato, condividendo maggiormente le informazioni di cybersecurity. Le imprese temono infatti che il Governo stia omettendo parte dei dati in possesso, alimentando così le incertezze e le paure rispetto a questa minaccia.

Log4j, l’ultimo attacco al web mondiale

D’altronde le ultime notizie non sono certamente confortanti. La più recente riguarda la vulnerabilità del sistema Log4j, considerata una delle più gravi degli ultimi anni.

Si tratta di una libreria di logging sviluppata da Apache Software Foundation e basata sul linguaggio Java. A causa della sua natura open source e della gratuità, il software è molto diffuso su Internet e potrebbe aver infettato gran parte del web mondiale.

In altre parole, anche un sito o una piattaforma chi non utilizzano direttamente Log4j sono minacciati di finire inella disponibilità degli hacker di tutto il mondo, poiché probabilmente si serviranno di sistemi che dipendono da esso.

Si teme quindi l’accesso ai dati sensibili di milioni di persone a livello globale. Uno scenario preoccupante che è stato possibile osservare in parte in Italia lo scorso agosto, quando si è assistito al cyberattacco dei sistemi informatici della Regione Lazio.

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