Kering, marchio a fu fa capo Gucci, crolla fino a -14% a Parigi dopo nomina nuovo stilista. Ultimi rumor su acquisizione Versace da Prada.
Lusso grande protagonista delle borse europee in queste ultime sessioni, tra Donatella Versace che, dopo quasi 30 anni, ha lasciato la direzione creativa di Versace, brand messo nel mirino da Prada, e la raffica di vendite in Borsa che oggi colpiscono il gigante del settore Kering. Il tonfo delle azioni è scattato dopo l’annuncio della maison guidata da Francois-Henri Pinault di nominare Demna Gvasalia nuovo stilista del marchio Gucci.
Negli ultimi giorni si era fatta sempre più grande l’attesa per il nome del nuovo direttore creativo di Gucci che avrebbe preso il posto dello stilista italiano Sabato de Sarno, che ha lasciato l’incarico dopo neanche due anni.
Kering nomina nuovo direttore artistico Gucci, azioni affondano (-13%). Seduta peggiore dal 2008
Alcuni analisti e sicuramente la borsa di Parigi oggi hanno prontamente bocciato la scelta ricaduta su Demna, con la divisione di ricerca di JPMorgan che ha parlato di una “decisione controversa”.
Meno severa la nota degli analisti di Barclays che, stando a quanto riportato da Reuters, hanno sottolineato che la nomina di Demna e non, piuttosto, di un direttore creativo famoso del calibro di Hedi Slimane o Pier Paolo Piccioli, nomi presenti nella rosa dei candidati papabili a ricoprire la posizione, rappresenta un tentativo di ristabilire la status di trend setter globale del marchio Gucci: “Riteniamo che in questa fase l’annuncio comporti tanti rischi quante opportunità”, hanno sottolineato gli esperti.
Gucci ha assistito nel quarto trimestre del 2024 a una flessione delle vendite pari a -24% - nell’ambito di un calo pari a -12% che ha interessato i ricavi del gruppo Kering.
L’annuncio è arrivato per mezzo di un comunicato di Kering, con cui il presidente e CEO François-Henri Pinault ha inaugurato l’era di Demna, 44 anni, designer di Balenciaga, a nuovo direttore artistico di Gucci, affermando che il suo contributo all’industria, a Balenciaga e al successo del gruppo “continua a confermarsi incredibile. Il suo potere creativo è esattamente ciò di cui Gucci ha bisogno ”.
Ma niente da fare per le azioni Kering scambiate alla borsa di Parigi, che accelerano ulteriormente al ribasso, crollando fino a -13%, in quella che si sta confermando la sessione peggiore del titolo dall’ottobre del 2008.
Tutto questo, mentre il settore del lusso sta pagando tutte le incognite della nuova era della presidenza americana di Donald Trump, che ha sconvolto già tutto il mondo con la pioggia di annunci e di minacce di dazi sui prodotti importati dagli Stati Uniti.
UBS, cosa fare con le azioni europee del lusso a fronte di una domanda che fa fatica
Occhio alla nota che è stata diffusa nella giornata di ieri dagli analisti di UBS, che hanno raccomandato agli investitori di adottare un approccio selettivo nei confronti dei titoli del comparto, spiegando la cautela con le incertezze relative alla propensione all’acquisto di beni di lusso europei da parte dei consumatori degli Stati Uniti, dopo la solida domanda USA che ha caratterizzato l’ultimo trimestre del 2024: “Ci stiamo dimostrando più cauti andando avanti nel corso del 2025 a causa di una fatica da parte della domanda per un settore specifico che, a nostro avviso, ha fornito un margine di rialzo limitato sulle stime sui ricavi, nonostante il miglioramento della domanda USA”, in un momento in cui c’era bisogno di previsioni più brillanti “per far salire gli utili e le valutazioni”, hanno spiegato gli analisti di UBS che fanno capo al team guidato da Zuzanna Pusz. “Ora, anche questa (ovvero la domanda degli States) appare meno certa, a causa delle preoccupazioni crescenti per i (l’atteggiamento dei) consumatori”. Nel suo report, UBS ha avvertito che a rischio sono soprattutto i marchi del lusso le cui vendite sono fortemente esposte al mercato americano.
Di possibili pressioni sul mercato del lusso UBS ha chiaramente parlato nel suo rapporto 2025 “Outlook: “Luxury fatigue” weighs in”, con cui ha suggerito agli investitori di prestare attenzione non solo alla domanda USA, ma anche ovviamente a quella cinese, sia sulla scia delle recenti misure di stimoli economici annunciati dal governo di Pechino che a causa della potenziale chiusura di negozi in Cina, successiva al recente crollo delle vendite, soprattutto per alcuni brand.
Gli analisti hanno consigliato a chi punta sul lusso di guardare anche ai movimenti del forex, dal momento che il comparto beneficia della debolezza dell’euro.
Versace post addio Donatella Versace a direzione artistica. Acquisizione Prada imminente?
Torniamo però al caso che vede protagonista, oltre che il destino di Gucci, il futuro del marchio Versace. Versace che, dal 2018, fa parte della galassia americana Capri Holdings, che include anche i brand Michael Kors e Jimmy Choo. E’ tra l’altro dell’ultima ora la notizia riportata da fonti interpellate da Reuters, secondo cui il CEO di Prada Andrea Guerra sarebbe in volo verso New York, dove ha sede l’americana Capri.
Guerra, riporta l’agenzia di stampa, è accompagnato dal direttore marketing Lorenzo Bertelli, figlio degli azionisti di maggioranza del gruppo, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli.
Donatella Versace ha lasciato la direzione artistica del marchio nel bel mezzo di voci che circolano sui mercati, su un accordo più vicino con cui Prada potrebbe rilevare il brand Versace per un valore di quasi 1,5 miliardi di euro.
Tra l’altro, lo stilista che prenderà il posto di Donatella Versace, ovvero Dario Vitale, fino all’inizio di quest’anno è stato direttore di design director e brand image director di Miu Miu, brand che fa capo a Prada.
Il timing dell’addio di Donatella Versace dalla direzione creativa di Versace è interessante, visto che arriva proprio in un momento in cui potrebbe essere vicina una intesa che potrebbe unire due dei nomi tra i più importanti della mdoa italiana: “Versace sta facendo fatica, dunque non sorprende il cambiamento in atto”, ha commentato David Swartz, analista di Morningstar, facendo notare che “il brand ha perso di importanza, rimanendo indietro rispetto ad altri simili marchi del lusso europei”. In questa situazione, “non so se l’ingresso di Dario Vitale sia legato direttamente alla possibile vendita (di Versace) a Prada, ma sembra renderlo in ogni caso ancora più probabile”.
Altre indiscrezioni hanno segnalato anche un potenziale interesse di Prada a rilevare l’altro marchio di Capri, Jimmy Choo. Occhio intanto al trend dei titoli dei giganti del lusso.
Per quanto riguarda Kering, la fase ribassista prosegue da un bel po’ di tempo: le azioni hanno ceduto in un mese quasi il 21%, arretrando di più del 9% negli ultimi tre mesi. Il trend YTD è di un ribasso di quasi il 7%, mentre su base annua la performance è stata di una flessione pari a -48% circa.
Le azioni Capri Holdings - quotate sul NYSE - che ieri hanno sicuramente beneficiato dell’annuncio di Donatella Versace, scattando di oltre l’8% a $21,09, oggi riportano un nuovo rialzo, dopo essere scese nell’ultimo mese di oltre il 5%. Il trend da inizio 2025 è di un guadagno pari ad appena +1%, mentre su base annua la flessione conferma il momento difficile che sta vivendo il comparto del lusso: le azioni sono scese infatti di quasi il 55%.
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