Dazi di Trump: tutto quello che c’è da sapere

Nicla Bussoli

10 Febbraio 2025 - 17:06

I dazi varati da Donald Trump scuotono i mercati: ma cosa impongono queste misure nel dettaglio?

Dazi di Trump: tutto quello che c’è da sapere

Negli ultimi giorni non si fa che parlare di dazi e di guerra commerciale, in seguito all’elezione del presidente americano Donald Trump.

Ma cosa sta succedendo? Abbiamo riassunto, di seguito, tutte le novità e i punti fondamentali da conoscere in tema dazi e Trump.

L’amministrazione statunitense ha varato nuove misure protezionistiche per contrastare l’espansione economica della Cina, che già da tempo minaccia il gigante economico USA, con azioni che cercano di correggere quelli che considerava squilibri commerciali sfavorevoli agli Stati Uniti.

Le misure cercano quindi di imporsi come strumenti che aiutino a rafforzare concessioni quali l’immigrazione irregolare e il contrasto sui traffici di droga, oltre che rappresentare una fonte di entrate che aiuti a diminuire il deficit commerciale che gli Stati Uniti hanno con la maggior parte dei Paesi partner (tra cui i membri europei).

Lo scorso 4 febbraio sono entrate ufficialmente in vigore le imposte dirette non solo nei confronti di Pechino, ma anche di Canada e Messico, con un aliquota del 10% nei confronti del commercio cinese e del 25% di tasse sui Paesi confinanti (con un eccezione del 10% sull’energia canadese per evitare impatti sulla benzina e sul petrolio americano).

Nella giornata di domenica 9 febbraio inoltre è arrivato l’annuncio di Trump sull’intenzione di introdurre una tassa del 25% sulle esportazioni di acciaio e alluminio dagli Stati Uniti, che arriva a pochi giorni dall’accordo con Canada e Messico per evitare i dazi che aveva minacciato di applicare a tutte le merci provenienti da questi Paesi.

Secondo gli analisti, la decisione della nuova amministrazione Trump potrebbe avere ripercussioni non trascurabili sulle economie dei tre Paesi, rischiando di destabilizzare le catene di approvvigionamento globali.

Ma procediamo con ordine. Cosa sono i dazi e che effetti possono avere sui Paesi colpiti?

Cosa sono i dazi?

I dazi sono tasse sui beni e prodotti importati tra Paesi, che rendono più costosi gli articoli acquistati da altre nazioni. Vengono applicati per ridurre l’acquisto di prodotti stranieri e proteggere la produzione locale.

Il dazio pone inevitabilmente una differenza tra i prezzi imposti al livello internazionale e quelli predisposti dal Paese che lo adotta: così facendo un governo ha la capacità di aumentare i prezzi dei prodotti esteri rispetto ai beni di origine nazionale.

Le tariffe doganali rischiano di danneggiare l’economia del Paese che le impone tanto quanto quella dei Paesi colpiti. La differenza sostanziale si vede soprattutto nei rapporti con i partner commerciali, anche quelli che non sono direttamente colpiti dai dazi, perché interrompono le catene di produzione globali e alterano gli scambi tra i Paesi.

Il ritorno a una guerra commerciale, con il rischio di misure e contro-misure protezionistiche, porterebbe a un deterioramento dei rapporti economici e politici dell’intera comunità internazionale.

I motivi dietro i dazi di Trump

Secondo il tycoon, i dazi imposti a Canada, Messico e Cina sono finalizzati a una “responsabilizzazione” dei Paesi per la lotta al flusso di droghe verso gli Stati Uniti, soprattutto all’ingresso del dannoso Fentanyl.

Canada e Messico hanno risposto proponendo un accordo temporaneo con Washington, in cambio di un maggior controllo sulle frontiere: i Paesi in questo mese si impegneranno per avviare negoziati.

È quanto è emerso dal colloquio telefonico tra Donald Trump e la presidente messicana Claudia Sheinbaum, che ha promesso una vigilanza più assidua sul traffico di droga e di armi.

Anche Justin Trudeau, premier canadese, ha cercato un riavvicinamento con la Casa Bianca, proponendo la nomina di uno “zar anti-Fentanyl” e l’istituzione di una vera e propria task force congiunta USA-Canada per combattere il commercio illegale di sostanze stupefacenti, il crimine organizzato e il riciclaggio di denaro.

Trump non nasconde la sua soddisfazione per i risultati ottenuti con i due Paesi confinanti, anche se ribadisce che un accordo commerciale che eviti veramente i dazi deve ancora essere negoziato.

E la Cina?

Brutte notizie per Pechino, che ha risposto adottando “contromisure corrispondenti per salvaguardare i propri diritti e interessi”.

La Cina ha infatti imposto dazi del 15% sul carbone e sul gas naturale liquefatto (GNL) proveniente dagli USA e del 10% sul petrolio greggio, sulle attrezzature agricole e su alcuni veicoli, entrati in vigore ufficialmente lunedì 10 febbraio.

Le tariffe di ritorsione cinesi andrebbero a colpire fino a 14 miliardi di dollari di beni statunitensi, cancellando in questo modo la speranza di evitare una guerra commerciale tra le due maggiori economie del mondo.

Anche l’Europa nel mirino

Trump non risparmia neanche l’Europa, che minaccia sarà la prossima ad essere colpita dai dazi.
Secondo Von Der Leyenla reazione a misure ingiuste e arbitrarie sarà ferma, anche a costo di mettere a rischio uno dei rapporti commerciali più importanti al mondo”.

La notizia ha destato non poche preoccupazioni al Vecchio Continente, che si riunirà in Commissione nella giornata dell’11 febbraio per discutere sullo stato delle relazioni commerciali UE-USA e sulla possibile risposta da mettere in atto in caso di dazi da parte della nuova amministrazione americana.

Queste manovre prenderebbero di mira anche l’Italia, che si posiziona al primo posto tra i 27 Paesi dell’Unione Europea per esportazioni negli Stati Uniti, rischiando di essere uno dei Paesi più colpiti, con una perdita che toccherebbe gli 11 miliardi di euro.

L’imposizione di tariffe risulterebbe economicamente controproducente per i Paesi alleati, vista la profonda integrazione delle catene di produzione che li lega.

Argomenti

# Dazi

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.