Decreto accise approvato. Scende il prezzo della benzina, aumenta il diesel. Ecco da quando

Patrizia Del Pidio

14 Marzo 2025 - 09:19

Via libera dal Consiglio dei Ministri al decreto Accise. Vediamo cosa cambia per i prezzi dei carburanti con il riallineamento delle accise.

Decreto accise approvato. Scende il prezzo della benzina, aumenta il diesel. Ecco da quando

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Accise, la benzina costerà di meno e il diesel di più, ma da quando e come saliranno e scenderanno i prezzi? Il decreto ha lo scopo di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi e prevede l’aumento delle accise sul gasolio con contestuale diminuzione di quelle sulla benzina.

Non si tratta, però, di un aumento e una diminuzione dei prezzi immediata, ma di un meccanismo che opererà nell’arco di un quinquennio, a partire dal 2025. Al termine dei 5 anni sui due carburanti dovrebbe essere applicata la stessa aliquota.

Per ognuno dei cinque anni verrà applicato un aumento per il gasolio e una diminuzione per la benzina in un range variabile tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro. A determinare l’aliquota dovrà essere un decreto interministeriale annuale di concerto tra Ministero dell’Ambiente, dell’Economia, dei Trasporti e dell’Agricoltura.

Nella versione finale del decreto accise si è posta la condizione che l’aumento debba finanziare il trasporto pubblico locale.

Il decreto Accise prevede esoneri nel cambio di prezzo per il cosiddetto «gasolio commerciale», quello usato in agricoltura e per il trasporto merci e passeggeri.

Decreto Accise, cosa cambia?

Si tratta del 14° decreto della riforma fiscale che si avvia verso l’approvazione definitiva e serve a riavvicinare le accise applica sul prezzo della benzina e del gasolio. Si parla di un arco temporale di 5 anni in cui il riavvicinamento dovrebbe essere nella misura di 1 o 1,5 centesimi di euro per fare in modo che con l’applicazione delle accise si tenga conto anche dell’impatto ambientale ed economico di ciascuno dei due carburanti.

Come detto il riavvicinamento avverrà in un periodo di tempo non troppo breve, visto che si parla di un quinquennio e il riordino, da quello che si apprende dovrebbe essere di 1,1 centesimo di euro. Il gettito della rimodulazione, in ogni caso, sarà destinato a finanziare il trasporto pubblico locale.

Attualmente le accise sul gasolio valgono 11,1 centesimi di euro in meno rispetto alla benzina, questa differenza va azzerata portando il peso dell’aliquota in egual modo su entrambi i carburanti.

Non ci sarà aumento, ma riordino

Il tutto, va chiarito, non è un aumento delle accise sui carburanti, ma un riallineamento delle accise in base all’inquinamento. Il principio alla base del riordino è che chi meno inquina, meno paga. Da una parte si assiste, quindi una riduzione delle accise sulla benzina che vedrà un uguale aumento delle accise per il diesel. Chi circola con l’auto a benzina, quindi, avrà un risparmio annuo sul costo del carburante, mentre chi ha il veicolo alimentato a gasolio subirà un aumento di pari importo.

Quello che deve essere considerato, però, è che il diesel, attualmente, gode di accise più basse anche se recenti studi hanno dimostrato che il particolato derivante dai motori diesel sono responsabili di alcune gravi patologie. Il riordino è necessario per scoraggiare, come chiesto anche dall’Ue, un sussidio ambientalmente dannoso per la salute.

In arrivo anche altri decreti

Non solo il decreto per la riforma delle accise, a stretto giro in arrivo anche quello sulla riscossione locale che prevede, al suo interno, anche una sorta di compartecipazione all’Irpef per le Regioni, con paletti fissi e spese da rivedere ogni triennio.

Si è al lavoro anche sui correttivi della riforma fiscale con due decreti: uno per apportare modifiche al concordato preventivo biennale per l’eventuale scadenza dell’adesione da spostare a settembre, anziché a luglio. Il secondo correttivo, invece, riguarda la tassazione internazionale, modifiche all’Ires e altre questioni che riguardano il reddito di impresa.

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# Accise

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