Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio è stato convertito in legge, vediamo cosa cambia e le novità che prevede.
Dopo il via libera del Parlamento il Decreto Fisale collegato alla Legge di Bilancio è stato convertito in legge e pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 12 dicembre 2024. Le novità previste sono molteplici e toccano molteplici temi, dal rifinanziamento dell’Ape sociale al concordato preventivo biennale.
Durante i lavori parlamentari il provvedimento, inizialmente costituito da 11 articoli, ha subito delle modifiche e il testo approvato definitivamente conta 28 articoli suddivisi in quattro Capi.
Il testo è quello originario a cui sono stati aggiunti gli emendamenti approvati. Vediamo cosa cambia e le misure più importanti che contiene.
Ape sociale rifinanziata per il 2025
Il decreto fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri di ieri, rifinanzia l’Ape sociale che la Legge di Bilancio proroga anche per il 2025. Nel comunicato del Cdm si legge che la misura è incrementata di:
- 20 milioni di euro per il 2025;
- 30 milioni di euro per il 2026;
- 50 milioni di euro per il 2027;
- 10 milioni di euro per il 2028.
L’indennità Ape sociale, quindi, in base a quanto previsto dal decreto fiscale è stata rifinanziata fino alla fine del 2028, anche se la Manovra 2025 la proroga solo per il prossimo anno.
Proroga acconto Irpef e Irap
Sicuramente si tratta della misura più attesa dai lavoratori autonomi (che è stata anticipata da un comunicato stampa del Mef del 27 novembre) i e riguarda la scadenza del pagamento del secondo acconto delle imposte del 30 novembre 2024 (che cadendo di sabato slitta al 2 dicembre).
Il Decreto Fiscale fa slittare il pagamento di tutti gli acconti delle imposte sul reddito (Irpef, Irap, imposte sostitutive) al 16 gennaio 2025 come già accaduto lo scorso anno, con la possibilità di scegliere di pagare anche a rate da gennaio a maggio.
Da notare che la proroga riguarda soltanto l’acconto e non anche i contributi previdenziali.
Riapertura concordato preventivo
La finestra per aderire al concordato preventivo biennale si riapre fino al 12 dicembre ufficialmente grazie a quanto contenuto nel DL 155/2024. Possono approfittarne soltanto i soggetti Isa che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nei termini entro il 31 ottobre 2025 (esclusi dalla proroga i contribuenti forfettari).
Per aderire al concordato è necessario presentare una dichiarazione integrativa e in questo modo si accetta la proposta di imponibile fiscale per il versamento delle imposte per un biennio. Chi aderisce ha la possibilità, inoltre, di sanare eventuali irregolarità per annualità precedenti ancora accertabili.
Bonus Natale allargato
Il Decreto Fiscale estende la platea dei beneficiari del Bonus Natale 2024, 100 euro una tantum erogati con la tredicesima che spetta ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28.000 euro che abbiano almeno un figlio a carico.
In caso di due genitori, sposati o conviventi, che rientrano nei requisiti per il bonus, lo stesso può essere riconosciuto solo a uno dei due. La domanda per avere i 100 euro a dicembre va presentata al datore di lavoro certificando il possesso dei requisiti e il codice fiscale di figlio e coniuge/partner.
Estensione del ravvedimento speciale
Il ravvedimento speciale connesso al concordato preventivo biennale per i soggetti Isa è aperto anche ai soggetti che per una delle annualità tra il 2018 e il 2022 abbiano dichiarato una causa di esclusione dall’applicazione degli Isa per la presenza di una delle cause di esclusione previste per la pandemia di Covid.
Con la modifica che è stata apportata durante il passaggio in Senato, l’accesso al ravvedimento speciale è esteso anche a coloro che, anche soltanto per una delle annualità tra il 2018 e il 2022, non sono rientrati negli indici sintetici di affidabilità a patto che l’importo dei ricavi dichiarati per le attività non rientranti negli Isa non superi il 30% dell’ammontare dei ricavi rispetto all’attività prevalente. In questo caso, però, non si può beneficiare della riduzione del 30% prevista dal comma 6-quater dell’articolo che ha istituito il ravvedimento speciale.
Modifiche credito di imposta Zes
Il decreto fiscale porta delle novità anche per quel che riguarda il credito di imposta Zes. L’articolo 8 del decreto fiscale prevede che sia possibile indicare ulteriori investimenti realizzati tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024, rispetto a quelli già presenti sulla prima comunicazione presentata. Insieme alla comunicazione, in ogni caso, va indicato l’ammontare del maggior credito di imposta e la documentazione che lo provi.
Giubileo
Il decreto economico – fiscale appena approvato per l’anno 2024 incrementa di 25 milioni di euro la spesa già prevista per lo svolgimento dei XX Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026.
Per permettere al Comitato Italiano Paralimpico di provvedere ai maggiori costi sostenuti per la XVII edizione dei Giochi Paralimpici del 2024 è stata incrementata di 4 milioni di euro l’autorizzazione di spesa per la pratica sportiva delle persone disabili.
Sempre per il 2024 è stata autorizzata la spesa di 4 milioni di euro per tutte le spese connesse allo svolgimento della celebrazione del Giubileo in favore di Roma Capitale.
Stanziamenti per straordinari polizia e vigili del fuoco
Per migliorare la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza con il decreto fiscale si incrementa di 100 milioni di euro per il 2024 lo stanziamento per quanto destinato alla retribuzione del lavoro straordinario del personale assunto nelle Forze di Polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Proroga per Bardonecchia
Il Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, ha proposto al Consiglio dei Ministri di deliberare una proroga di 12 mesi allo stato di emergenza del Comune di Bardonecchia della città metropolitana di Torino. Lo stato di emergenza per questo territorio era stata dichiarato in seguito all’evento meteorologico verificatosi il 13 agosto 2023.
Stanziamenti per la Sicilia e per Trento
Il decreto economico fiscale riconosce stanziamenti alla Sicilia e alla provincia di Trento.
Il contributo riconosciuto alla Sicilia per l’anno 2024 ammonta a 74.418.720 euro e sono volti ad ammortizzare le conseguenze della revisione dell’Irpef e delle detrazioni fiscali previste dalla riforma fiscale.
Alla Provincia autonoma di Trento, invece, sono stanziati 5.491.000 euro per il maggior gettito del bollo auto riservato allo Stata l’anno 2013.
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