L’emergenza idrica è già scattata in diverse regioni del Nord Italia. Ecco la bozza del decreto siccità che prevede l’arrivo del commissario straordinario: quali saranno i suoi poteri?
In Italia manca l’acqua e l’emergenza idrica è già scattata in diverse regioni nel Nord Italia. La bozza del decreto Siccità, allo studio del Governo, prevede l’arrivo di un commissario straordinario per il contrasto e la prevenzione della siccità. Per risolvere le problematiche legate alla siccità, il commissario potrà operare «in deroga a ogni disposizione di legge escluse quella penale, le leggi antimafia, il codice dei beni culturali e i vincoli legati all’appartenenza alla Ue».
Al lavoro per il nuovo decreto siccità ci sono le regioni e vari ministeri: il ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, quello della Transizione ecologica, Politiche agricole, ministero per la Pubblica amministrazione, quello per gli Affari regionali oltre al ministero dell’Economia; motivo per cui il provvedimento avrà dei tempi - probabilmente lunghi - da seguire. Intanto il Consiglio dei ministri non ha ancora esaminato la bozza del decreto perché prima tutte le regioni interessate, cioè quelle settentrionali con l’aggiunta dell’Umbria, devono dichiarare lo stato di emergenza. Al momento è stato dichiarato solamente da Lombardia ed Emilia-Romagna, ma lo stanno per fare anche Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Con molta probabilità il provvedimento sarà esaminato dal Consiglio dei ministri la prossima settimana, come spiegato anche dal presidente Mario Draghi: «Lunedì saremo pronti ad approvare le dichiarazioni d’emergenza delle regioni, oltre agli interventi di emergenza occorrerà predisporre un grande piano per l’acqua».
Decreto siccità: arriva il commissario straordinario
Lo stato di emergenza serve a garantire risorse per gestire la crisi e a sostenere le aziende agricole. Le dichiarazioni territoriali sono importanti per garantire poteri speciali, razionamenti in primis, e risorse economiche che permettano per esempio di inviare l’acqua dove è necessaria. Prima di poter dichiarare lo stato di emergenza regionale c’è bisogno di strutturare un piano insieme al ministero delle Infrastrutture e della mobilità (competente per gli invasi), quello della Transizione ecologica (che si occupa tra l’altro di depurazione delle acque), quello delle Politiche agricole. Per esempio è necessario valutare il possibile svuotamento degli invasi.
Cosa farà il commissario contro la siccità
L’arrivo del commissario straordinario può essere un momento di svolta. Il commissario è infatti chiamato, insieme ai ministeri, a individuare «gli obiettivi correlati alla necessità di garantire una sufficiente risorsa idrica anche nei periodi di siccità. Inoltre, coordina e sovraintende le attività di programmazione e realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e promuove il potenziamento e l’adeguamento delle strutture idriche», come si legge nella bozza del decreto.
Ma non è tutto qui. Ovviamente al commissario spetta il compito di adottare i piani straordinari per gli interventi, privilegiando quelli più «cantierabili» e quelli di rilevanza interregionale ma, in particolare, «su proposta del ministero delle Infrastrutture, dovrà individuare almeno venti interventi prioritari da realizzarsi entro il 31 dicembre 2024».
Si occuperà anche della definizione dei criteri con cui le Autorità di bacino dovranno gestire la pianificazione dell’economia idrica e potrà verificare l’adozione da parte delle regioni delle misure per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi della risorsa idrica. È previsto, inoltre, anche un pacchetto di semplificazioni burocratiche.
Per quanto riguarda le infrastrutture, invece, al commissario «spetta l’assunzione di ogni determinazione ritenuta necessaria per l’avvio o la prosecuzione dei lavori anche sospesi». Viene autorizzata anche una contabilità speciale per le spese di funzionamento per la realizzazione degli interventi, con una dotazione finanziaria - ancora da quantificare - per gli anni fino al 2024.
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