“Irragionevole negare l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo”, così la Corte costituzionale sul Dl Sicurezza. Per Matteo Salvini si tratta di una scelta politica.
Nuova pronuncia della Corte costituzionale sul decreto Sicurezza, il provvedimento voluto da Matteo Salvini per arginare il numero dei migranti: la disposizione che nega l’iscrizione all’anagrafe ai richiedenti asilo è irragionevole e incostituzionale, in particolare viola il principio di uguaglianza e parità di trattamento sancito dall’articolo 3 della Costituzione.
Una stangata per l’ex Ministro dell’Interno che arriva proprio ora che il testo del decreto Sicurezza - cavallo di battaglia della Lega - è sottoposto all’iter di modifica.
Per Salvini quella della Consulta è una scelta più politica che garantista “Anche sui decreti Sicurezza qualche giudice, come accade troppo spesso, decide di fare politica sostituendosi al Parlamento”.
A breve saranno depositate le motivazioni della sentenza.
Corte costituzionale contro il decreto Sicurezza: cosa hanno deciso i giudici
La questione di legittimità sul dl Sicurezza è stata sollevata da diversi tribunali, Milano, Ancona e Salerno, riguardo al divieto per i richiedenti asilo sbarcati in Italia di chiedere l’iscrizione anagrafica.
Il verdetto della Consulta conferma l’incostituzionalità della disposizione sotto due profili:
- per irragionevole disparità di trattamento, dato che limita ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi di accoglienza, protezione e integrazione;
- per violazione dell’articolo 3 del dettato costituzionale(“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”).
In altre parole, negare la possibilità di procedere all’iscrizione anagrafica non agevola il controllo e la sicurezza del territorio, intento primario del decreto n. 113 del 2018, emanato quando Salvini era Ministro dell’Interno e Vicepremier.
Intanto sia il decreto Sicurezza che il decreto Sicurezza bis sono sottoposti al vaglio del Governo che ne vuole rivedere - se non azzerare - gli effetti: l’attuale Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha fatto sapere che il divieto d’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo è stato eliminato e che presto questa possibilità sarà ripristinata. La bozza del nuovo provvedimento si avvicina all’ufficialità.
Non è d’accordo il leader della Lega, che in una intervista ad Affariitaliani.it ha dichiarato:
“Un richiedente asilo in oltre il 50% dei casi viene riconosciuto come clandestino dalle commissioni prefettizie, senza quindi nessun diritto di rimanere in Italia: secondo la Corte dovremmo quindi premiare chi mente e infrange la legge? La sicurezza e il benessere degli Italiani, degli immigrati perbene e dei veri richiedenti asilo, vengono prima di tutto.”
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