L’aumento dell’uso del dollaro ha avuto un impatto sulle altre valute internazionali: l’euro ha visto la sua quota di utilizzo scendere al di sotto del 25%, per la prima volta dal 2012.
L’allargamento dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) ha segnato un importante passo in avanti dal punto di vista geopolitico ed economico, rappresentando una sfida alla supremazia del dollaro statunitense nei mercati internazionali. Tuttavia, nonostante gli sforzi di diversi paesi, il processo di dedollarizzazione non è ancora completo. I dati forniti dal Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (Swift) hanno rivelato che il ruolo del dollaro nelle transazioni internazionali è attualmente in una fase di rafforzamento, con implicazioni significative per l’equilibrio finanziario globale.
Secondo i dati Swift, il ruolo del dollaro statunitense nelle transazioni internazionali è in costante crescita. Nel mese di luglio, la quota delle transazioni effettuate in dollari è salita al 46%, rappresentando un significativo aumento rispetto a dieci anni fa, quando tale percentuale si attestava leggermente sopra il 30% del totale. Questo aumento può essere interpretato come una dimostrazione della persistente fiducia dei mercati globali nella stabilità e nell’affidabilità del dollaro come riserva di valore e mezzo di scambio internazionale.
Va notato che il sistema Swift, sebbene non rappresenti l’intero panorama delle operazioni valutarie, fornisce un’indicazione significativa del ruolo del dollaro nella finanza internazionale. Le principali istituzioni finanziarie globali utilizzano il sistema Swift per facilitare le comunicazioni tra loro e per agevolare le transazioni valutarie. Questo rende i dati Swift uno strumento prezioso per valutare le tendenze emergenti nell’uso delle valute internazionali. [...]
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