Cosa sono le detrazioni e cosa le deduzioni a livello fiscale e quale differenza c’è tra le due agevolazioni? Vediamo in questa breve guida.
Detrazioni fiscali e deduzioni cosa sono e quali differenze ci sono tra le une e le altre? In entrambi i casi si tratta di benefici fiscali, ma a differenza di quello che si possa credere non si tratta di sinonimi. Le detrazioni sono una cosa e agiscono in un determinato modo, le deduzioni sono un’altra cosa e agiscono diversamente.
Mentre le detrazioni si vanno a sottrarre all’imposta, diminuendola, le deduzioni fanno diminuire il reddito imponibile generando un’imposta minore. Vediamo le differenze sia nell’azione che nella forma, perché se anche entrambe le misure servono per avere uno sconto sull’Irpef da versare, agiscono in modo differente, funzionano in base a un meccanismo diverso e, soprattutto, si riferiscono a spese e oneri diversi.
Con la stagione della dichiarazione dei redditi 2025 ormai alle porte, conoscere la differenza tra deduzione e detrazioni è importante per chi vuole capire cosa accade al proprio reddito e alla tassazione che si deve versare; solo in questo modo si possono programmare le spese anche in funzione della propria capienza fiscale.
Sia le deduzioni che le detrazioni fiscali sono delle agevolazioni previste dal Testo Unico delle Imposte sui redditi (TUIR) in materia di Irpef ed Ires e si applicano quindi sui redditi delle persone fisiche e delle società.
Cerchiamo, quindi, di capire la differenza che c’è tra le due agevolazioni con qualche esempio che aiuti a capire come si applicano nella determinazione dello sconto dell’imposta.
Differenza deduzioni e detrazioni fiscali: definizione di deducibilità
Partiamo dalla deduzione fiscale che forse è il beneficio meno conosciuto. Si tratta di un’agevolazione che consiste nel sottrarre dalla base imponibile (reddito complessivo) un determinato valore, che può essere calcolato in valore assoluto o percentuale.
Si pensi, a titolo di esempio, alle deduzioni fiscali spettanti per l’assegno di mantenimento versato all’ex coniuge: questo importo si sottrae direttamente dal reddito complessivo andando ad abbassare la base imponibile su cui si calcolano le imposte.
Tecnicamente la deduzione fiscale va a ridurre il reddito imponibile al quale applicare le aliquote Irpef, che - ricordiamolo sempre - hanno il carattere della progressività.
Per capire ancora meglio di cosa stiamo parlando diamo una definizione anche di reddito complessivo e di reddito imponibile:
- il reddito complessivo è la somma di tutti i redditi che il soggetto ha prodotto nell’anno di imposta;
- il reddito imponibile è dato dal reddito complessivo a cui sono state sottratte le deduzioni spettanti; di fatto è il reddito su cui si calcola l’imposta dovuta.
Le deduzioni, quindi, agisce prima del calcolo dell’imposta andando a ridurre il reddito su cui si applica l’aliquota percentuale.
Una deduzione fiscale, quindi, oltre a ridurre il reddito imponibile su cui si calcola l’Irpef, può fare in modo anche che si rientri in uno scaglione di reddito inferiore con ulteriore riduzione delle tasse dovute.
Su questo punto torneremo fra un attimo per comprendere se per i contribuenti con reddito basso convenga di più ottenere delle deduzioni o delle detrazioni fiscali.
Esempio di come agisce la deduzione
Per comprendere come agisce la deduzione fiscale partiamo da un esempio concreto di un lavoratore che ha reddito da lavoro pari a 32.000 euro a cui si aggiungono redditi da locazione assoggettati all’imposizione ordinaria pari a 8.000 euro l’anno.
Il suo reddito complessivo è pari a 40.000 euro. Ma il lavoratore ha versato 4.800 euro di assegni periodici per il mantenimento dell’ex coniuge e ha versato 10.250 euro per riscattare due anni di studio universitario. Entrambe le spese rientrano in quelle deducibili e vanno, quindi, a sottrarsi dal reddito complessivo portandolo a 24.950 euro.
Senza spese deducibili avrebbe pagato l’Irpef su 40.000 euro in base alle seguenti aliquote:
- 23% sui primi 28.000 euro (6.440 euro);
- 35% sui restanti 12.000 euro (4.200 euro).
In questo caso l’Irpef dovuta sarebbe stata di 10.640 euro.
Con le spese deducibili l’Irpef andrà pagata su 24.950 euro, con aliquota al 23% per un importo totale pari a 5.738,5 euro con un risparmio sull’imposta di 4.901,5 euro.
Differenza deduzioni e detrazioni fiscali: definizione di detraibilità
Le detrazioni fiscali, a differenza delle deduzioni, non abbattono il reddito su cui calcolare le imposte, ma vanno ad abbattere direttamente l’Irpef lorda di un valore determinato, che può essere percentuale o assoluto.
Quindi, al contrario, rispetto a quanto avviene per le deduzioni, le detrazioni fiscali si applicano solo nella fase del calcolo dell’Irpef dovuta e non incidono sul calcolo del reddito imponibile. Le detrazioni si sottraggono, quindi, all’imposta una volta che questa è stata determinata sul reddito imponibile.
L’importo delle detrazioni fiscali, come sappiamo, è stabilito in misura percentuale: gli sgravi fiscali riconosciuti vanno dal 19%, come ad esempio per le spese mediche o scolastiche, e fino al 50/75% per i lavori di ristrutturazione in casa o in condominio.
Esempio di come agisce la detrazione
Prendiamo come esempio lo stesso soggetto di prima, che ha un reddito complessivo di 40.000 euro. Su questo reddito avrebbe pagato, come abbiamo visto in precedenza, 10.640 euro di Irpef. Il lavoratore ha diritto a diverse detrazioni per figlio e coniuge a carico, per il lavoro dipendente e per alcune spese che ha effettuato pari a 2.400 euro, su cui spetta una detrazione al 19%.
Le detrazioni spettanti sono:
- 690 euro per il coniuge a carico;
- 550 euro per il figlio a carico;
- 456 euro per le spese effettuate.
Sottraendo all’imposta lorda le detrazioni spettanti, l’imposta netta che deve versare è pari a 8.944 euro con un risparmio sull’imposta pari alla somma delle detrazioni (1.696 euro).
Una valutazione di equità
Torniamo sulla definizione di deduzione fiscale: si tratta di un’agevolazione consistente nel sottrarre dalla base imponibile un determinato valore, che può essere calcolato in valore assoluto o percentuale.
In questo senso si consideri come con la deduzione fiscale il risparmio ottenuto è pari all’aliquota marginale Irpef moltiplicata per l’importo dedotto.
In altre parole, maggiore sarà l’aliquota Irpef cui il contribuente è soggetto, maggiore sarà il risparmio fiscale in valore assoluto.
Nel caso delle detrazioni fiscali, invece, il risparmio fiscale che il contribuente ottiene è pari alla percentuale detraibile dell’importo soggetto a detrazione.
Di conseguenza, appare chiaro come le deduzioni fiscali, rispetto alle detrazioni, tendano a privilegiare i redditi alti, aumentando la convenienza fiscale con l’aumento dello scaglione Irpef di riferimento.
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