Infermieri demansionati, OSS sovraccarichi: il ddl Lorenzin mina l’equilibrio della Sanità

Vittorio Proietti

6 Luglio 2017 - 16:00

Il demansionamento per gli infermieri continua a fare notizia, ma spesso ad esso corrisponde anche l’abuso professionale per gli OSS. La Legge da che parte sta?

Infermieri demansionati, OSS sovraccarichi: il ddl Lorenzin mina l’equilibrio della Sanità

Il problema degli infermieri che accusano il demansionamento non è nuovo in Sanità, ma con il Ddl Lorenzin la situazione si complica ulteriormente, in quanto gli OSS, già sovraccaricati di lavoro ingiustamente assegnato, avranno sempre più difficoltà di coordinamento avranno sempre più difficoltà di coordinamento.

Il ddl Lorenzin prevede infatti un riordino degli ordini professionali in Sanità, istituendo un’area specifica per le professioni socio-sanitarie. OSS ed educatori professionali entreranno nel SSN come figure strutturate.

Il rischio demansionamento è però dietro l’angolo e riguarda tutti professionisti sanitari. Il problema sollevato da Angelo Minghetti con una lettera al Quotidiano Sanità riporta alla luce l’area grigia dei reparti, dove un infermiere giudica demansionamento l’igiene dei pazienti e nello stesso tempo si affidano agli OSS compiti da infermiere.

La Sentenza del Tribunale di Brindisi 1306/2017 ha giudicato però illegittimo il demansionamento di un infermiere cui erano state affidate mansioni correlate ad altre figure del SSN, ma occorre che vi siano determinate condizioni per denunciare il demansionamento.

Vediamo cosa ha sancito la Corte di Cassazione e quali sono le criticità denunciate dalla Federazione Nazionale Migep tramite Angelo Minghetti.

Il demansionamento degli infermieri: cosa prevede la legge

Il demansionamento degli infermieri ha visto di recente una pronuncia del Tribunale di Brindisi nella Sentenza 1306/2017: su ricorso di un infermiere adibito a mansioni non correlate al suo ruolo, per via della carenza di personale OSS sufficiente nella Asl corrispondente, la Corte ha concesso un risarcimento.

Le mansioni dell’infermiere sono infatti corrispondenti all’assistenza infermieristica, preventiva, curativa, palliativa di cui già in altre sedi ci siamo occupati proponendo un sunto del nuovo codice deontologico degli infermieri.

L’infermiere ha quindi compiti distinti dall’OSS, come argomenta Angelo Minghetti nella Lettera citata ed i riferimenti normativi sono da ricercare nell’Accordo della Conferenza stato regioni del 22 febbraio 2001, dove è chiaro il ruolo coadiuvante dell’operatore socio-sanitario nelle attività di medici e infermieri.

Ciò che rende accettabile il risarcimento è l’assegnazione reiterata di compiti non corrispondenti alla propria professione, che sia demansionamento per gli infermieri o sovraccarico di compiti e responsabilità per gli OSS.

Il demansionamento degli infermieri, il sovraccarico degli OSS

Al demansionamento degli infermieri corrisponde nel SSN un sovraccarico di compiti affidati agli OSS, si tratta di cattiva organizzazione e soprattutto carenza di personale che i presidi della Sanità non riescono ad affrontare in altro modo.

Demansionamento e abuso di professione sono infatti due facce della stessa medaglia nella nostra Sanità, lo sa bene Angelo Minghetti che punta il dito sulla confusione di ruoli e assegnazioni, aprendo però ad un atteggiamento troppo critico dei professionisti sanitari verso le mansioni assegnate.

Le polemiche derivano dalla zona grigia tra le professioni che il ddl Lorenzin, in particolare il riordino delle professioni sanitarie, avrà il compito di sbrogliare. Non ci resta che attendere l’esito del lavoro parlamentare e sperare che i infermieri e OSS del SSN ne escano maggiormente tutelati.

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