Importanti novità per la tassazione delle mance nel 2025, cambiano le soglie per accedere alla tassazione agevolata con imposta sostitutiva. Novità e istruzioni.
Tassazione mance 2025, arrivano maggiori agevolazioni fiscali.
Per i lavoratori del settore turistico cambia di nuovo la tassazione delle mance con aliquota agevolata al 5%.
La Legge di Bilancio 2025, comma 520 dell’articolo 1, ha previsto la “Tassazione agevolata delle mance percepite dal personale di strutture ricettive ed esercizi di somministrazione di alimenti e bevande”. Si tratta di un’imposta sostitutiva Irpef con aliquota al 5% limitata a una quota di mance (somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici, riversate ai lavoratori costituiscono redditi di lavoro dipendente) non eccedente il 30% del reddito annuo e per redditi non superiori a 75.000 euro.
Detassazione mance dal 2023, ecco cosa cambia
Prima del 2023 le mance venivano sottoposte a tassazione ordinaria, quindi si applicavano gli scaglioni Irpef in base al reddito prodotto dal contribuente e si aggiungevano le addizionali regionali e comunali.
Per evitare questo effetto le mance sfuggivano spesso a tassazione, infatti, poteva accadere che proprio grazie alle mance si superasse lo scaglione di reddito con aliquota più bassa e comunque c’era il rischio che determinassero un versamento di imposte importante. La Legge di Bilancio del 2023 aveva quindi previsto un’imposta sostitutiva agevolata. I limiti fissati erano una soglia di 50.000 euro di reddito e tassazione agevolata su un importo rappresentante massimo il 25% del reddito prodotto.
Tassazione mance, cosa cambia dal 2025. Novità
Con la Legge di Bilancio per il 2025 l’aliquota resta la stessa, quindi sempre al 5%, ma cambiano i limiti, infatti si può applicare ai lavoratori che percepiscono un reddito fino a 75.000 euro e su una quota massima corrispondente al 30% del reddito. Ad esempio, un cameriere che guadagna 40.000 euro, in passato poteva applicare la tassazione sostitutiva su una quota massima di 10.000 euro. Con l’entrata in vigore delle nuove norme, invece, potrà ottenere l’agevolazione per una quota di mance pari a 12.000 euro.
Al fine di calcolare il limite di reddito, devono essere considerati tutti i redditi percepiti nell’anno, ivi compresi i redditi per lavoro dipendente percepiti in settori diversi. Ad esempio, il lavoratore stagionale nel settore turistico che nella rimanente parte dell’anno lavora in altro settore, per calcolare il limite di reddito deve avere in considerazione tutti i redditi maturati.
L’agevolazione non si applica a lavoratori autonomi del settore, ad esempio, se il titolare del ristorante, nello stesso svolge anche l’attività di cameriere e riceve mance, non può sottoporle a tassazione sostitutiva.
Il lavoratore può rinunciare alla tassazione agevolata sostitutiva e optare per la tassazione ordinaria.
Si ricorda che le mance sono escluse dalla retribuzione imponibile ai fini del calcolo dei contributi di previdenza e assistenza sociale e dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e non sono computate ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto.
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