Spetta la detrazione degli interessi passivi sul mutuo prima casa se l’immobile si trova all’estero? Ecco l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate su un caso concreto.
Se ho comprato casa all’estero ma ho la residenza in Italia possono portare in detrazione gli interessi passivi del mutuo? Ecco cosa dice l’Agenzia delle Entrate sul trattamento della detrazione degli interessi passivi del mutuo per un immobile situato all’estero.
L’articolo 15 del Tuir (testo unico imposte sui redditi) prevede la possibilità per i contribuenti di avere la detrazione Irpef per gli interessi passivi del mutuo per la prima casa. La detrazione ammonta al 19% su una spesa massima, relativa ai soli interessi pagati sul mutuo e non sul capitale, di 4.000 euro annui.
Trattandosi di una detrazione fiscale, l’importo massimo da scalare dall’Irpef è di 760 euro l’anno.
Spetta la detrazione degli interessi passivi del mutuo se la casa è all’estero?
Un contribuente prospetta all’Agenzia delle Entrate la sua situazione personale chiedendo delucidazioni in merito alla possibilità di portare in detrazione gli interessi passivi anche se l’immobile acquistato si trova all’estero.
Nel caso particolare il contribuente lavora per un ministero italiano, riceve lo stipendio dall’Italia, è cittadino italiano, ma residente in Germania e ha acquistato un immobile in Germania da adibire a prima casa. Si chiede, di conseguenza, se può portare in detrazione gli interessi passivi pagati per il mutuo sottoscritto per l’acquisto dell’immobile.
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L’Agenzia delle Entrate nella rubrica FiscoOggi sottolinea che, come anche chiarito nelle istruzioni alla compilazione del modello Redditi PF 2024, fascicolo 2, non è possibile usufruire della detrazione degli interessi passivi sui mutui per immobili situati all’estero.
Tale principio vale sia per i contribuenti fiscalmente residenti in Italia che acquistano un immobile all’estero e ancor più per i contribuenti residenti all’estero che acquistano un immobile all’estero. Non rileva che nel caso concreto il soggetto sia alle dipendenze di un ministero italiano e riceva lo stipendio dall’Italia, non si configura, infatti, una sorta di extra-territorialità.
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