Fisco, come cambiano le detrazioni e chi pagherà meno tasse

Rosaria Imparato

7 Novembre 2022 - 10:09

Il piano del governo Meloni è quello di cambiare le detrazioni e deduzioni, abbassandole per i redditi alti: vediamo la soglia presa in considerazione e chi pagherà meno tasse con questa riforma.

Fisco, come cambiano le detrazioni e chi pagherà meno tasse

La riforma del fisco che il governo Meloni ha intenzione di attuare passa anche dal riordino delle tax expenditures. In pratica, quindi, sono previsti degli interventi sulle detrazioni e sulle deduzioni possibili in dichiarazione dei redditi, su cui il nuovo esecutivo sarebbe già al lavoro.

Già lo scorso anno c’erano state delle modifiche alle detrazioni del 19%, firmate in legge di Bilancio 2020: il limite sugli sconti fiscali riguardava le spese delle assicurazioni sulla vita, le spese di istruzione, le badanti, lo sport dei figli, l’affitto di una casa per uno studente fuori sede e anche le spese funebri. Facciamo il punto di come funziona ora, quali sono le novità su cui sta lavorando il governo e chi pagherà meno tasse con questi interventi.

Detrazioni fiscali, cambia tutto: chi pagherà meno tasse

Partiamo col fare un quadro di come funzionano ora le detrazioni fiscali. Dal 2020 e quindi a partire dalla dichiarazione dei redditi 2021, la detrazione d’imposta per alcune delle spese varia in base all’importo del reddito complessivo (tenuto conto anche di quelli assoggettati a cedolare secca):

  • spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro;
  • in caso di superamento del già menzionato limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.

In termini pratici vuol dire che la detrazione viene riconosciuta per un importo minore dai 120mila euro di reddito in poi, fino ad azzerarsi per chi dichiara più di 240 mila euro.

L’intenzione di riordinare le detrazioni e le deduzioni che riducono le tasse è contenuta nel «Rapporto programmatico sulle spese fiscali» allegato alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza del governo. Si legge nel documento: «Il riordino delle tax expenditures può essere compiutamente definito solo all’interno di un più ampio e organico disegno di riforma fiscale».

Secondo alcune anticipazioni del Sole24Ore, il governo avrebbe intenzione di dimezzare questa soglia, quindi le detrazioni spetterebbero per intero solo fino a 60mila euro. Dai 60mila ai 120mila, le detrazioni (e quindi i rimborsi Irpef) sarebbero più leggere, per poi azzerarsi dai 120mila euro in poi.

Riforma delle detrazioni fiscali per finanziare la flat tax

Sulla riforma delle detrazioni fiscali così strutturata, però, non ci sarebbe il consenso generale all’interno della maggioranza. Questo tipo di intervento, infatti, non cambierebbe nulla circa le tasse da pagare per i redditi medio/alti. Da questo cambio del limite di reddito, però, si potrebbero trovare le risorse per finanziare l’innalzamento della soglia della flat tax, attualmente a 65mila euro, verso gli 85mila.

Giancarlo Giorgetti, ex ministro Mise e attuale ministro dell’Economia, ha spiegato che tutte le risorse disponibili, circa 30 miliardi di euro, saranno utilizzate per fronteggiare il caro bollette. Le altre misure, come quelle sul Fisco, dovranno trovare copertura «al loro interno».

Tra le misure pensate per abbassare la pressione fiscale (cioè, le tasse e le imposte) uno degli interventi allo studio prevede l’introduzione del quoziente familiare. Si tratta di un sistema per tassare i cittadini tenendo conto del «carico familiare», cioè dei figli, secondo un meccanismo semplificabile con la formula «più figli hai e meno tasse paghi». Se da un lato è evidente che una riforma fiscale sia più che necessaria, è anche vero che i nuovi interventi dovrebbero tenere conto di elementi e conseguenze ad ampio raggio, come la disincentivazione del lavoro femminile e un maggiore vantaggio economico solo per i redditi più alti.

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