Per i detentori di cripto-attività, il 28 febbraio 2023 sarà la data ultima per presentare la propria dichiarazione dei redditi e il Quadro RW. Ma chi è che deve presentarli?
Il 28 febbraio 2023 è l’ultima occasione utile per presentare la dichiarazione dei redditi e il Quadro RW in cui è necessario includere l’indicazione delle cripto-attività detenute. Ma come siamo arrivati a questa data? Ciò è avvenuto poiché a partire dal 1 gennaio 2023, con la nuova legge di Bilancio, le regole vigenti sulla fiscalità in materia di cripto-attività sono cambiate. I contribuenti sono perciò chiamati ad adeguarsi alle novità e a rispettare le scadenze per non incorrere in eventuali sanzioni.
In particolare, chiunque possieda cripto-attività da periodi precedenti al 31 dicembre 2021 dovrà prestare molta attenzione, dal momento che si è verificato il passaggio dal vecchio regime fiscale, rimasto in vigore fino al 31 dicembre 2022, a quello nuovo, entrato in vigore dal 1 gennaio 2023.
Ci sono inoltre tre nuove regole in materia di imponibile da tenere a mente nella compilazione della dichiarazione dei redditi.
- La prima è relativa all’inserimento di proventi e plusvalenze realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività fra i redditi diversi e sottoposte a tassazione con l’imposta sostitutiva del 26%, se sono pari o superiori a 2.000 euro, in ogni periodo di imposta.
- La seconda è relativa alle plusvalenze, minusvalenze e i proventi derivanti dalle cripto-attività possedute, che si calcolano come differenza fra il corrispettivo conseguito e il costo o il valore d’acquisto riconosciuto fiscalmente, consentendo la deduzione delle sole minusvalenze superiori a 2.000 euro.
- La terza, infine, riguarda l’esclusione da tassazione soltanto le permute fra cripto-attività aventi medesime caratteristiche e funzioni, ciò significa che saranno tassabili anche le permute fra cripto-valute e Nft, oppure le conversioni nell’exchange, da e in, valute fiat o ancora l’utilizzo delle cripto-attività per l’acquisto di beni e servizi, ecc.
Le situazioni saranno diverse a seconda che i contribuenti abbiano già dichiarato o meno le cripto-attività nelle loro dichiarazioni dei redditi precedenti a quella del periodo d’imposta 2021 i cui termini sono ancora pendenti fino a domani, 28 febbraio 2023.
Dichiarazione cripto-attività: cosa succede il 28 febbraio
Le norme prima del 31 dicembre 2022 non obbligavano i contribuenti a dichiarare le cripto-attività, se non al superamento di alcuni limiti, mentre obbligavano sempre alla presentazione del Quadro RW.
Per cui prima di tutto è necessario che i contribuenti verifichino l’obbligo di dichiarazione dei redditi e/o di presentazione del solo Quadro RW, dopodiché si potrà valutare l’utilità o meno di dichiarare il passato ed il presente in modo autonomo e/o di ricorrere alle forme di “sanatoria” previste dalle nuove norme.
Il 28 febbraio 2023 è il termine esteso per la presentazione della dichiarazione dei redditi e del Quadro RW relativi all’anno d’imposta chiuso al 31 Dicembre 2021, per tutti coloro che intendono ancora effettuare il ravvedimento operoso con minime sanzioni fiscali, dichiarando le cripto-attività detenute nel 2021 ed eventualmente anche negli anni precedenti.
Il 28 febbraio continuerà a essere una data da ricordare anche il prossimo anno, poiché il 28 febbraio 2024 sarà il termine per la presentazione delle dichiarazione dei redditi e del Quadro RW relativamente alle cripto-attività detenute alla data del 31 Dicembre 2022.
Dichiarazione dei redditi tardiva: cos’è
Il 28 febbraio 2023 è anche la data ultima per la presentazione della Dichiarazione dei redditi tardiva relativo all’anno di imposta 2021 . Con questa locuzione si intende una dichiarazione dei redditi presentata entro 90 giorni dalla scadenza naturale, che nel 2022 è stata il 30 novembre. La dichiarazione tardiva è soggetta a una sanzione di 250 euro, come previsto dall’articolo 1, comma 1, del D.lgs. n. 471 del 1997.
Questa sanzione può essere ridotta a 25 euro nel caso in cui il contribuente ricorra al ravvedimento operoso. Ai 25 euro vanno poi sommate eventuali sanzioni ed interessi per il tardivo versamento, nei casi in cui emerga un debito d’imposta. È possibile mettersi in regola anche in questo caso sfruttando il ravvedimento operoso.
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