Qual è la differenza fra epidemia e pandemia? L’OMS lo spiega stilando le fasi della diffusione del virus
A due-tre mesi dallo scoppio dell’epidemia, il coronavirus è diventato una pandemia globale, ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità oggi, mercoledì 11 marzo. In molti avevano già evidenziato i pesanti rischi per la salute delle persone e per l’economia globale se l’epidemia di Covid-19 fosse passata alla fase successiva. Lampante il caso delle Regioni del Nord Italia, che con un numero relativamente basso di casi si ritrova quasi paralizzato.
Ma qual è, nello specifico, la differenza fra pandemia ed epidemia?
Qual è la differenza fra epidemia e pandemia?
Come spiega il vocabolario Treccani, la parola pandemia è un “rifacimento di epidemia”. L’epidemia deriva dal greco ἐπιδημία, composto da ἐπί «sopra» e δῆμος «popolo». Ad ἐπί si sostituisce il prefisso παν (tutto), quando un virus è altamente contagioso.
Si parla dunque di pandemia quando un’epidemia ha “tendenza a diffondersi ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territori e continenti”. Esempi recenti di pandemia sono l’influenza spagnola del 1918, l’influenza asiatica del 1957, l’influenza di Hong Kong del 1968 e l’HIV.
La differenza fra epidemia e pandemia non riguarda dunque direttamente la mortalità della malattia, ma la sua diffusione. Per quanto riguarda l’Italia, ad esempio, fino a poche settimane fa la situazione era caratterizzata da diversi cluster (gruppi o grappoli) influenzali che però non avevano subito generato livelli di allarme a livello di comunità (le misure di sicurezza adottate sono volte a prevenire proprio tale evento).
In seguito, anche in Italia il coronavirus si è trasformato in una vera e propria epidemia.
Definizione di pandemia
Il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus aveva detto lunedì 24 febbraio che i nuovi casi di coronavirus in Italia, Iran e Corea del Sud erano “molto preoccupanti”.
Tuttavia, fornendo una definizione di pandemia, Adhanom aveva aggiunto: “Per il momento non stiamo assistendo a una diffusione globale senza limiti del virus e non c’è un gran numero di casi gravi di malattia o morti”.
Le 6 fasi della pandemia secondo l’OMS
Nel 2009, in occasione dell’influenza suina (H1N1), l’OMS ha pubblicato le 6 fasi della pandemia:
- Fase 1: il virus circola fra gli animali, ma non ha causato infezioni fra gli umani.
- Fase 2: un’influenza proveniente dagli animali ha causato infezioni fra gli umani o cluster influenzali.
- Fase 3: sporadici casi di trasmissione umano-umano.
- Fase 4: in un Paese, la trasmissione fra umani o da animali a umani ha causato “epidemie al livello di comunità”, come nel caso di Wuhan.
- Fase 5: la trasmissione fra umani si è verificata in almeno due Paesi in cui opera l’OMS. La dichiarazione della quinta fase è un forte segnale che la pandemia è imminente ed è il momento di “finalizzare l’organizzazione, comunicazione e implementazione di pianificate misure di mitigazione”.
- Fase 6: la fase propriamente detta pandemica è caratterizzata da epidemie comunitarie in almeno un altro Paese in una regione diversa da quella in cui il virus si è generato.
- Fase post-pandemica: nei Paesi con adeguata sorveglianza, il numero di casi comincia a scendere. Non sono escluse ulteriori ondate.
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