Il pugno di ferro usato dalla giustizia americana contro i seguaci di Trump lascia intendere un pericoloso doppiopesisimo non degno della storia della democrazia a stelle e strisce.
La pubblicazione da parte dello Speaker della Camera Mike Johnson della prima tranche di 40.000 ore di filmati riguardanti la rivolta del 6 gennaio 2001 a Capitol Hill mette in crisi la narrazione dominante su ciò che molti media hanno impropriamente definito “un golpe”.
No, non è stato un tentato colpo di stato, come dimostrano le immagini: nei filmati diffusi da Johnson, i manifestanti camminano pacificamente per i corridoi del Campidoglio mentre la polizia osserva la scena senza fare nulla. Si vedono addirittura i manifestanti pro-Trump salutare le forze dell’ordine, come se nulla fosse. Immagini molto diverse dalle scene di violenza che abbiamo visto fino ad oggi.
Il caso diventa politico, con il deputato repubblicano Matt Gaetz, che ha pubblicamente elogiato il nuovo Speaker della Camera per aver mantenuto la promessa di diffondere i filmati, una volta insediatosi. Altri repubblicani del Congresso, tra cui il deputato Troy Nehls e il senatore Mike Lee, hanno chiesto nuove indagini e accusato il Comitato che ha indagato sui fatti del 6 gennaio 2021 di aver nascosto parte di questi filmati, che forniscono una prospettiva molto diversa da quella raccontata fino ad oggi. “Dobbiamo indagare sul comitato J6”, ha osservato Lee in un altro post. [...]
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