Quando e cosa si rischia nel momento in cui si descrivono i fatti, anche romanzati, di una storia o un personaggio reale?
La scrittura di una biografia, o di un’opera che riguarda personaggi e/o eventi noti in generale, richiede qualche attenzione in più da parte dell’autore e degli eventuali co-autori, per via dei possibili rischi di cadere in situazioni di diffamazione, o di travisare i fatti realmente avvenuti, o sminuire il valore delle persone che hanno realmente vissuto gli avvenimenti.
Questo però non ha mai fermato autori e case di produzione, anche quando si tratta di fatti particolarmente delicati, come nelle recenti serie e biopic statunitensi riguardanti serial killer. Quali sono le regole riguardo questa tipologia di opere quindi e in che modo si possono evitare problemi, in particolare in relazione al diritto di privacy dei soggetti coinvolti?
La biografia: cos’è
La biografia di personaggi famosi, oppure il racconto di eventi di dominio pubblico, è uso comune sia per i romanzi, sia nelle opere di fiction cinematografiche e audiovisive.
Questo genere in particolare, a differenza di altri, comporta però alcune responsabilità per l’autore e doveri da parte sua, proprio perché vengono raccontati personaggi realmente esistiti. Specialmente quando questo tipo di narrazione non avviene in maniera lusinghiera, è possibile venire contattati da legali ed eredi.
Per quanto generalmente si abbia il diritto di raccontare fatti e avvenimenti considerati di pubblico dominio, è comunque fondamentale prestare attenzione ad alcuni dettagli. I cosiddetti “diritti sulla vita” di una persona sono quindi liberamente utilizzabili, purché la loro rappresentazione non porti alla diffamazione del personaggio.
Privacy e fatti di pubblico dominio
In Italia i diritti relativi alla biografia di un personaggio non sono tutelati da una legge specifica, tuttavia si deve fare riferimento al concetto di privacy e a quello di pubblico dominio. È sempre possibile raccontare avvenimenti di pubblico dominio, di cui si può quindi entrare a conoscenza in altre modalità, come per servizi televisivi o giornali di cronaca.
Nel momento in cui si va a toccare l’ambiente personale dei personaggi coinvolti, è necessario prestare più attenzione. Proprio per questo non capita di rado, in particolare quando si tratta di opere di particolare risonanza come per le fiction televisive, che vengano creati dei personaggi completamente nuovi per poter parlare di avvenimenti o personaggi famosi.
Verità, veridicità, rielaborazione
La ricerca degli eventi, e la raccolta di prove, sono passaggi necessari per evitare di incorrere in eventuali denunce e problemi di genere. Non si dovrà quindi stravolgere la storia di base e le informazioni raccontate in maniera peggiorativa, per non ledere la reputazione e l’onore dei soggetti reali che vengono narrati.
L’autore, o gli autori, dell’opera, anche utilizzando personaggi fittizi per raccontare fatti e personalità reali attraverso un’opera di fiction, romanzata e rielaborata, sono tenuti a verificare la verità di quanto viene trasposto e mantenere un certo livello di veridicità che, in particolare, non comporti uno stravolgimento delle vicende narrate, così da escludere l’illegittimità dell’opera stessa.
Un’alternativa, in questo caso, può essere quella di confondere la storia, rendendo quindi tutto ciò che viene raccontato sufficientemente equivoco da evitare riconoscimenti o da evitarlo totalmente, lasciandosi ispirare da fatti reali, senza che questi però facciano direttamente riferimento a personaggi esistiti.
Responsabilità dell’autore
Finché i fatti narrati, quindi, sono sostenuti e documentati da prove certe e quindi dimostrabili, non sussistono problemi.
Tuttavia l’autore, pur avendo sempre diritto di prendere ispirazione da fatti di cronaca e personaggi reali, avendo la possibilità di manipolarli e modificarli a scopo artistico, ha anche sempre il dovere di non ledere l’onore e il diritto alla reputazione dei soggetti a qualsiasi titolo coinvolti nella vicenda.
Il diritto alla libertà artistica infatti non può coincidere con la denigrazione gratuita delle personalità coinvolte.
Siccome, però, tutti i personaggi di una storia non possono essere positivi, è importante prestare attenzione ai fatti reali che si desidera raccontare, così da potersi difendere nel caso fosse necessario.
La libertà di creazione artistica
Una storia può basarsi su fatti reali senza che venga richiesto il consenso alle persone coinvolte o i loro eredi? Si può raccontare un fatto di cronaca, in versione fiction, sempre e comunque?
Sì, non è necessario richiedere permessi, anche se per evitare querele è buona norma cambiare il nome dei luoghi e dei personaggi, attenersi quanto possibile alla realtà, evitando di infamare chi è coinvolto. Inoltre, è opportuno aggiungere un disclaimer che affermi di essersi ispirati a fatti realmente avvenuti.
Detto questo, l’autore ha il diritto di creare la sua storia, in particolare quando questa viene romanzata e modificata in parte. I limiti a cui bisogna prestare attenzione sono quelli imposti dalla Costituzione e dalla legge, che però protegge anche l’espressione artistica creativa, in particolare attraverso:
- articolo 21 della Costituzione, che recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure»;
- gli articoli 9 e 33 della Costituzione, che garantiscono la tutela sia della libertà di creazione, sia di espressione del messaggio artistico e culturale.
Rischio di plagio
Le storie, in qualsiasi forma, ispirate a fatti reali sono protette dal diritto d’autore. Cosa significa? Possono più autori scrivere e raccontare gli stessi fatti e personalità realmente esistiti, oppure si andrebbe a infrangere il diritto d’autore altrui e plagiare i loro racconti?
Chiaramente, così come è possibile creare racconti di pura fantasia che parlano di creature simili, questo può avvenire anche per le biografie e le storie ispirate a fatti reali. Nessuno accuserebbe di plagio due romanzi fantasy che parlano di draghi, e allo stesso modo non sussiste plagio nel momento in cui due autori differenti scrivono di uno stesso personaggio storico.
Anche se chiaramente, nel secondo caso, gli eventi raccontati dovranno essere per la maggior parte gli stessi, così come i personaggi e l’ordine cronologico degli avvenimenti, questo non significa che ci si trova in una situazione di “chi prima arriva meglio alloggia”. Se è infatti sempre richiesto il requisito di originalità, queste richieste devono essere per forza meno stringenti nel momento in cui si parla di una biografia, in cui i fatti narrati devono per forza di cose essere sempre in comune con la storia effettiva.
Si può parlare di plagio nel momento in cui le similitudini non sono solo contenutistiche, ma anche formali, in relazione alle tecniche di narrazione utilizzate e alla struttura, per esempio. Si possono inoltre sempre utilizzare anche citazioni e frammenti di interviste o articoli di giornale, anche quando già utilizzati da altri autori all’interno delle proprie creazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA