Il 23 maggio 2022 è la data del maxi stacco di dividendi a Piazza Affari. Rendimenti interessanti per Intesa Sanpaolo, Eni e Generali: ecco tutti i dettagli.
Il 23 maggio è una data da segnare in calendario per chi ha investito a Piazza Affari: la maggior parte delle società del Ftse Mib staccherà il dividendo.
Secondo una stima di Intermonte pubblicata all’inizio dell’anno, gli azionisti delle società quotate a Milano riceveranno complessivamente circa 23 miliardi nel 2022 sotto forma di dividendi. Una cifra in crescita del 20% rispetto al 2021 e che garantirà un rendimento medio del 4,20% (aggiornato ai valori correnti), decisamente superiore al valore medio degli ultimi 10 anni pari al 3,44%.
Il calo della Borsa degli ultimi mesi ha certamente penalizzato le performance in conto capitale, ma ha reso più promettenti i rendimenti delle cedole.
Ecco tutti i titoli che staccheranno i dividendi il 23 maggio 2022:
Agli investitori a caccia dei rendimenti più munifici saltano agli occhi le cedole di Generali(5,69%), Unipol (5,95%) e Azimut (6,41%). Tuttavia uno dei titoli top performer del Ftse Mib è Intesa Sanpaolo. L’istituto bancario aveva già remunerato gli azionisti lo scorso novembre con un acconto sul dividendo di 0,0721 euro che porta a 0,151 euro l’ammontare complessivo della cedola, con un rendimento (dividend yield) del 7,60% agli attuali valori di Borsa.
Tra le 19 società che il 23 maggio staccheranno la cedola, anche Eni è tra le prime in classifica per rendimento: quest’anno infatti la remunerazione complessiva degli azionisti è di circa il 6,2%. Con l’approvazione del bilancio di esercizio 2021, chiuso con un utile netto di 7,67 miliardi di euro, l’assemblea ha deliberato un dividendo complessivo di 0,86 euro per azione, di cui 0,43 euro distribuiti lo scorso settembre come acconto.
Nella stessa sede è stata deliberata una variazione della politica dei dividendi di Eni per l’esercizio in corso, prevedendo un dividendo pari a 0,88 euro per azione da distribuire in quattro tranche di pari importo a settembre 2022, novembre 2022, marzo 2023 e maggio 2023.
Entrambe le società sono entrate nella classifica di Forbes Global 2000, una lista delle 2000 più grandi società del mondo valutate in base alle vendite, ai profitti, agli asset e al valore di mercato: ragione in più per monitorare l’andamento dei titoli in Borsa per individuare il momento più adatto per inserirli in portafoglio.
Come si calcola il dividendo
Ogni anno le società quotate in borsa approvano il proprio bilancio di esercizio e stabiliscono l’ammontare del dividendo in valore assoluto che sarà poi distribuito agli azionisti. Per valutarne la redditività, questo valore viene rapportato al prezzo del titolo in borsa, che varia ogni giorno.
L’investitore deve quindi calcolare la percentuale del dividendo percepito in relazione al prezzo di acquisto del titolo.
Dopo lo stacco della cedola, il prezzo di mercato diminuisce, scontando il valore della cedola distribuita.
A causa dello stacco dei dividendi delle 19 blue chip, il calo tecnico atteso all’apertura del 23 maggio sarà pari a -0,83% circa.
Dividendi di aprile 2022
Non tutti i titoli del Ftse Mib staccheranno il dividendo il 23 maggio. Ricordiamo infatti che una prima tranche di società ha già provveduto allo stacco lo scorso 19 aprile. Si tratta di:
• Banca Mediolanum, dividendo pari a 0,58 euro e dividend yield al 7,6% calcolato alla chiusura del 14 aprile
• Banco Bpm dividendo pari a 0,19 euro e dividend yield al 6%
• Campari dividendo pari a 0,06 euro e dividend yield allo 0,56%
• Cnh Industrial dividendo pari a 0,28 euro e dividend yield al 2%
• Ferrari dividendo pari a 1,362 euro e dividend yield allo 0,7%
• Prysmian dividendo pari a 0,55 euro, dividend yield all’1,9%
• Stellantis dividendo pari a 1,04 euro, dividend yield al 7,4%
• Unicredit dividendo pari a 0,5380 euro e dividend yield al 5,6%
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