La Roma esce dalla Borsa, delisting a un passo: come, perché e quando

Claudia Cervi

23/07/2022

Delisting Roma, ci siamo: dopo un tentativo mal riuscito nel novembre 2020, la famiglia Friedkin ha superato il 95% del controllo del pacchetto azionario con l’obiettivo di uscire dalla Borsa.

La Roma esce dalla Borsa, delisting a un passo: come, perché e quando

La Roma ormai è vicina all’uscita dalla Borsa. La società giallorossa ha dichiarato ieri, 22 luglio, mediante un comunicato, che la proprietà Friedkin, nell’ultimo giorno utile di offerta pubblica di acquisto, ha superato il 95% delle azioni. Tradotto: entro agosto il club dovrebbe dire addio alle negoziazioni di Borsa.

L’Offerta Pubblica era infatti finalizzata al delisting di AS Roma dalla Borsa senza che residuino azionisti di minoranza.

Cosa significa che la Roma vuole uscire dalla Borsa

Uscire dalla Borsa, in gergo tecnico delisting, significa che la società quotata viene rimossa dalla piazza azionaria in cui vengono scambiate le sue azioni.

Una società può chiedere volontariamente di essere cancellata, tornando a scambiare le proprie azioni privatamente, quando i costi della quotazione sono superiori ai benefici.
Fuori dalla Borsa, un azionista di controllo può muoversi più agilmente, riorganizzando i piani finanziari e industriali in modo da risollevare i conti e per remunerare nel tempo il capitale investito. Questo è quello che sta accadendo alla Roma. La famiglia Friedkin, proprietaria della squadra da agosto 2020, ha infatti ereditato una società in perdita con un forte squilibrio tra costi e ricavi e patrimonio netto.

Come avviene il delisting

Per effettuare il delisting, i texani dovranno raggiungere la soglia minima del 95% del pacchetto azionario entro la fine dell’operazione. Attualmente possiedono una quota pari all’86,8% e sarà necessario raccogliere almeno un 8,2% di azioni per traguardare l’obiettivo, con un esborso di circa 35 milioni di euro.

L’Opa totalitaria sarà lanciata all’inizio di giugno al prezzo di 0,43 euro per azione che sconta un premio pari a circa il 18,5% rispetto al prezzo ufficiale dell’11 maggio. La durata massima dell’operazione sarà di quattro settimane con un termine ultimo fissato al 30 giugno, in corrispondenza della chiusura d’esercizio.

Quanto si guadagna con l’uscita dalla Borsa della Roma?

Agli azionisti che aderiranno all’Opa non spetterà solo il rimborso del capitale, fissato a 0,43 euro per azione posseduta, ma anche un programma di loyalty per premiare chi ha «comprato le azioni giallorosse più come un gesto d’amore che come investimento o peggio ancora speculazione», come spiegato in una lettera della proprietà agli azionisti.

I dettagli del programma fedeltà saranno illustrati nel giorno del via dell’Opa e potrebbe essere la mossa vincente per convincere anche i più riluttanti.

Sebbene il prezzo di acquisto proposto di 0,43 euro sia inferiore ai 5,50 euro del collocamento avvenuto nel 2000. per molti azionisti-tifosi questa potrebbe essere un’occasione per supportare la propria squadra del cuore. Non tutti infatti hanno la possibilità di partecipare all’aumento di capitale che terminerà il 31 dicembre 2022 varato dall’ex presidente Pallotta e rilanciato dai Friedkin fino ad arrivare a 460 milioni di euro.

Ai più attenti non sfuggirà poi che il valore di 0,43 euro è superiore del 18% al prezzo di borsa precedente all’annuncio e superiore del 40% di quello di sei mesi fa.

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