Il piano industriale di doBank alla prova del mercato. Le azioni societarie hanno aperto in forte rialzo, mentre dal comunicato sono emerse numerose novità.
Il piano industriale di doBank 2018-2020 è stato finalmente reso noto (a scambi chiusi).
Gli occhi del mercato sono stati sin da subito puntati sull’andamento del titolo di Borsa Italiana e questo soprattutto alla luce delle buone performance registrate nella sessione di ieri, lunedì 18 giugno, quando le azioni doBank si sono rese protagoniste in attesa del citato piano industriale.
Quest’ultimo ha fatto leva su alcuni aspetti fondamentali, tra cui il rafforzamento della propria leadership di mercato, la crescita nel servicing, nuovi investimenti e ancora riduzione dei costi.
Oltre ad alzare il velo sul nuovo piano industriale, doBank ha altresì comunicato l’avvenuta approvazione (per mano del Cda) del progetto di trasformazione in una società di servicing:
“favorendo un migliore impiego di capitale a supporto della crescita; nell’ambito del progetto l’attuale attività bancaria di doBank sarà ricompresa in una banca di nuova costituzione interamente posseduta dalla capogruppo.”
Buona partenza per le azioni doBank: il piano industriale in dettaglio
Tra gli elementi principali del nuovo piano industriale 2018-2020 sicuramente il già citato rafforzamento della leadership di mercato nel Servicing di bad loans e UTP nel Belpaese.
L’obiettivo sarà raggiunto tramite una serie di attività tra le quali: l’acquisizione di nuovi mandati di servicing di bad loans, il mantenimento di un buon posizionamento nella catena di valore degli NPL, il miglioramento dell’efficienza degli incassi e, di conseguenza, la massimizzazione del valore di portafoglio gestito e dei ricavi, la crescita dei ricavi da servicing di Unlikely-to-pay in Italia, solo per citarne qualcuna.
Tra le linee guida del piano industriale di doBank, anche quelle relative allo sviluppo del servicing in Grecia, perseguito grazie all’acquisizione di nuovi mandati di gestione, all’aumento dei ricavi da servicing di NPL e allo sviluppo della branch locale doBank Hellas.
A far avanzare (almeno inizialmente) le azioni doBank è stata molto probabilmente anche la sezione riservata agli investimenti ICT, che assieme al taglio dei costi non necessari lavorerà ad una maggiore efficienza dell’azienda.
Tra i target 2018 la società ha citato i seguenti:
- Ricavi lordi superiori a €230 milioni, contro i €213 milioni del 2017;
- Incassi per oltre €2 miliardi, contro quota €1,8 miliardi del 2017;
- Miglioramento del margine EBITDA ordinario.
Tra i target al 2020 del piano industriale, invece, doBank ha ricordato:
- Ricavi lordi in crescita tra l’8% ed il 9% annuo tra il 2017 ed il 2020;
- EBITDA in crescita di oltre il 15% annuo tra il 2017 ed il 2020;
- Utile per azione in aumento a tassi superiori alla crescita dell’EBITDA, nello stesso periodo.
Il piano industriale, si legge nel comunicato stampa di doBank, conferma gli obiettivi di un’elevata generazione di cassa e di un dividend payout di almeno il 65% dell’utile consolidato ordinario.
La nuova struttura
Come accennato, non è stato soltanto il piano industriale di doBank a rubare l’attenzione nella giornata odierna. Dal comunicato stampa è infatti arrivata la conferma di una riorganizzazione del gruppo, che avrà ora una struttura caratterizzata da una maggiore specializzazione delle società operative.
Al vertice della suddetta struttura ci sarà una nuova società operativa specializzata in special servicing e servizi di real estate, e in essa verrà a fondersi doReal Estate. Le operazioni dovrebbero concludersi nei primi mesi del prossimo anno.
Tra l’altro, si legge ancora nel comunicato stampa, doBank ridurrà le funzioni direttamente a riporto dell’AD e creerà tre Direzioni “volte a migliorare i processi decisionali e l’efficienza del Gruppo”: la Direzione Servicing, la Direzione UTP & Banking e ancora la Direzione Operations.
Al momento della scrittura, dopo aver reso noto piano industriale e organizzativo, le azioni doBank stanno cancellando i guadagni dell’avvio e stanno scambiando con un ribasso dello 0,9% su quota 10,92 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA