Domanda cassa integrazione per coronavirus: le istruzioni INPS

Anna Maria D’Andrea

12/03/2020

Domanda di cassa integrazione per l’emergenza coronavirus: l’INPS fornisce le istruzioni con il messaggio 1118 del 12 marzo 2020. Le novità riguardano soltanto datori di lavoro e lavoratori dei Comuni della zona rossa; atteso il decreto del Governo per l’estensione a tutte le imprese.

Domanda cassa integrazione per coronavirus: le istruzioni INPS

Domanda di cassa integrazione, prime istruzioni INPS per le imprese dei Comuni colpiti dal coronavirus.

Con il messaggio n. 1118 del 12 marzo 2020 l’INPS rende note le prime indicazioni operative per l’accesso alla cassa integrazione. Una novità che per il momento si applica esclusivamente ai datori di lavoro e ai lavoratori che svolgono la propria attività nei Comuni della zona rossa, primi destinatari delle misure urgenti di supporto economico introdotte con il Decreto n. 9 del 2 marzo 2020.

La cassa integrazione e l’estensione degli ammortizzatori sociali anche alle imprese più piccole è ad oggi una delle novità più attese del decreto economico per l’emergenza coronavirus, la cui approvazione dovrebbe avvenire domani, venerdì 13 marzo 2020.

In attesa di novità, l’INPS fornisce le istruzioni operative per chi può già accedere alla cassa integrazione ordinaria e all’assegno ordinario.

Domanda cassa integrazione per coronavirus: le istruzioni INPS

Si rivolge esclusivamente agli 11 Comuni della zona rossa del decreto 1 marzo 2020 il messaggio INPS pubblicato in data odierna ma, come riportato nello stesso, l’INPS sta monitorando l’evoluzione legislativa ed adeguerà prontamente le proprie procedure in base alle future scelte del Governo.

L’estensione all’intera Italia delle restrizione prima disposte solo per quelli che erano definiti i Comuni focolaio del coronavirus, situati tra Lombardia e Veneto, non ha portato all’automatica estensione delle agevolazioni disposte dal DL n. 9 del 2 marzo 2020.

Per quel che riguarda l’accesso alla cassa integrazione, il messaggio n. 1118 specifica che si potrà fare domanda, utilizzando la nuova causale “COVID-19 d. l. n. 9/2020”, esclusivamente nei seguenti casi:

  • se l’interruzione o riduzione dell’attività lavorativa interessa unità produttive/plessi organizzativi site nei Comuni del citato allegato 1;
  • se l’interruzione o riduzione dell’attività lavorativa interessa unità produttive/plessi organizzativi collocate al di fuori dei Comuni del citato allegato 1, con riferimento ai soli lavoratori residenti o domiciliati nei predetti Comuni, impossibilitati a prestare l’attività lavorativa stessa.

I Comuni di cui all’allegato 1 del Decreto del 1° marzo 2020 sono i seguenti:

  • nella Regione Lombardia:
    • Bertonico;
    • Casalpusterlengo;
    • Castelgerundo;
    • Castiglione D’Adda;
    • Codogno;
    • Fombio;
    • Maleo;
    • San Fiorano;
    • Somaglia;
    • Terranova dei Passerini.
  • nella Regione Veneto:
    • Vo’.
Messaggio INPS numero 1118 del 12 marzo 2020
Modalità di presentazione delle domande di cassa integrazione ordinaria e di assegno ordinario ai sensi degli artt. 13 e 14 del decreto legge n. 9/2020. Nuove causali “Covid-19 d. l. n. 9/2020” e “Covid-19 interruzione CIGS - d. l. n. 9/2020”.

Coronavirus, termini e come fare domanda di cassa integrazione INPS

Le domande di accesso alla cassa integrazione ordinaria e all’assegno ordinario con la causale “COVID-19 d. l. n. 9/2020” devono essere presentate entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa.

L’assegno ordinario spetta anche alle aziende che nelle aree colpite dall’emergenza coronavirus hanno plessi organizzativi non aventi i caratteri propri di unità produttiva (es. agenzie, filiali, succursali).

L’assegno ordinario è concesso anche ai datori di lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale (FIS), che occupano mediamente più di 5 dipendenti.

La domanda di cassa integrazione ordinaria e di assegno ordinario per le imprese dei territori danneggiati dal coronavirus sopra individuati dovrà essere presentata in modalità telematica sul sito INPS.

Nei Servizi Online rivolti ìad “Aziende, consulenti e professionisti” bisognerà accedere alla voce “Servizi per aziende e consulenti”, opzione “CIG e Fondi di solidarietà”. La domanda è altresì disponibile nel portale “Servizi per le aziende ed i consulenti”, con le consuete modalità.

Coronavirus, assegno ordinario INPS

Per accedere all’assegno ordinario, l’INPS specifica che unitamente alla domanda deve essere obbligatoriamente presentata la dichiarazione di responsabilità allegata al messaggio n. 1118 del 12 marzo 2020, in sostituzione della scheda causale.

Domanda assegno ordinario - dichiarazione di responsabilità
Messaggio INPS n. 1118 del 12 marzo 2020 - allegato 1

Il documento consentirà di dichiarare:

  • che l’unità produttiva per la quale è presentata l’istanza è attiva alla data del 23 febbraio 2020 ed è ubicata nei territori dei comuni di cui all’allegato 1 del DPCM del 1 marzo 2020 (sia in caso di domanda di CIGO che di assegno ordinario);
  • che i lavoratori per i quali si richiede l’integrazione salariale sono in forza all’azienda alla data del 23 febbraio 2020;
  • che il plesso, in cui si è verificato l’evento, che ha dato luogo alla richiesta di integrazione salariare, è situato nei territori dei comuni di cui all’allegato 1 del DPCM del 1 marzo 2020 (solo in caso di domanda di assegno ordinario);
  • che i lavoratori per i quali si richiede l’integrazione salariale svolgono l’attività lavorativa nel plesso, specificato nel punto precedente (solo in caso di domanda di assegno ordinario).
  • che i lavoratori per i quali si richiede l’integrazione salariale hanno comunicato di essere residenti/domiciliati all’interno dei comuni di cui all’allegato 1 del DPCM del 1 marzo 2020 (sia in caso di domanda di CIGO che di assegno ordinario) (in tal caso sarà necessario conservare una dichiarazione del lavoratore circa la propria residenza o domicilio).

Cassa integrazione, dalla CIGS alla CIGO per le imprese ferme causa coronavirus

In chiusura, l’INPS fornisce le istruzioni per le imprese che, a causa del coronavirus, hanno dovuto sospendere il programma di CIGS riconosciuta per contratti di solidarietà o riorganizzazione a seguito del blocco totale dell’attività

In tali casi, le aziende che hanno unità produttive situate nelle aree colpite dall’emergenza coronavirus, o con lavoratori residenti o domiciliati nei Comuni della prima zona rossa, possono accedere alla cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO).

Non cambia la modalità di invio della domanda, ma in tal caso bisognerà indicare la causale “COVID-19 - interruzione CIGS d. l. n.9/2020”.

La CIGO potrà essere autorizzata, previa adozione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, su istanza aziendale, di un decreto che disponga l’interruzione della CIGS in atto per impossibilità di completare il programma previsto.

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