Dall’ultimo sondaggio svolto da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate, emerge come la domanda e l’offerta di abitazioni abbia subito una contrazione nel terzo trimestre 2019. I dettagli
Nel terzo trimestre del 2019 è cresciuto il numero di operatori che si aspettano un calo delle quotazioni degli immobili e di quelli che ne attendono una prosecuzione anche in autunno.
È quanto emerge da un recente sondaggio sul mercato delle abitazioni svolto congiuntamente su 1.117 agenzie da Banca d’Italia, Tecnoborsa (Organizzazione del sistema delle Camere di Commercio per lo sviluppo e la regolazione dell’economia immobiliare) e dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
Dallo studio si comprende anche come vi siano dei segnali di rallentamento del mercato, pur rimanendo elevati i numeri delle agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione nel trimestre luglio-settembre. Per quanto riguarda le aspettative future invece, la ricerca rivela come nel breve termine le prospettive sul mercato nazionale siano peggiorate diffusamente, anche se la view resta positiva per un orizzonte di medio.
Domanda e offerta in calo, scendono gli acquisti con mutui ipotecari
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Banca d’Italia
Il saldo fra giudizi di aumento e riduzione dei nuovi mandati è sceso: ciò indica una contrazione dell’offerta di abitazioni, peggiorando il saldo da -9,9 a -17,4. Per quanto concerne invece la domanda, gli operatori hanno identificato una riduzione del numero di potenziali acquirenti, soprattutto nelle aree non urbane.
Dall’indagine si evince come gli acquisti finanziati con mutui ipotecari siano scesi ai livelli di inizio 2016, passando dal 79,6% al 73,6%.
Dinamica positiva dei canoni di locazione
È importante evidenziare anche come, secondo lo studio, l’83,3% degli operatori abbia dichiarato di aver locato almeno un immobile nel terzo trimestre 2019.
Poco negativo il saldo tra i giudizi di aumento e di riduzione dei canoni di locazione pari a -1,3 (2,8 nella rilevazione precedente). Questo elemento riflette un miglioramento per le aree urbane e valutazioni più pessimiste per le altre. In aumento (questa volta negativo) il numero delle agenzie che segnalano una flessione nel numero di nuovi incarichi, passata al 36,7%.
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